Settimana della 3 domenica di Pasqua – sabato
Introduzione
Come sempre vi ricordo, il sabato, con le sue tre letture, è un giorno speciale che ha il compito di introdurci nella domenica. Oggi possiamo seguire le appassionate vicende di Paolo per illuminarle con la luce del Vangelo.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA At 9, 17-25
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo» E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?». Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei deliberarono di ucciderlo, ma Saulo venne a conoscenza dei loro piani. Per riuscire a eliminarlo essi sorvegliavano anche le porte della città, giorno e notte; ma i suoi discepoli, di notte, lo presero e lo fecero scendere lungo le mura, calandolo giù in una cesta.
SALMO Sal 65 (66)
Grandi sono le opere del Signore.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! R
A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
EPISTOLA 1Cor 12, 21-27
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.
VANGELO Gv 6, 30-35
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. La folla disse al Signore Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo” ». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Atti
Certamente il carattere di San Paolo non era facile. Certo, poi, la sua conversione aveva confuso moltissima gente. I Giudei, che erano da lui stati istruiti e che erano stati da lui arringati perché perseguitassero i cristiani, al vedere lui diventare cristiano e al sentire la sua testimonianza di fede, rimanevano perplessi. Come pure, c’è da giurarci, che San Paolo si divertiva anche a confondere le loro menti! La cosa deve anche avere avuto un suo risvolto drammatico se, come era detto nella lettura, i Giudei vigilavano le porte della città giorno e notte per controllare che egli non fuggisse. L’intento era quello di ucciderlo, come capiterà molte altre volte nella vita di San Paolo. Grazie all’attenzione dei nuovi fratelli cristiani egli poté mettersi in salvo, uscendo dalla città calato in una cesta, nottetempo, in un punto poco vigilato delle mura. Cosa permise a San Paolo di sopportare tutto questo? Quale fu la forza che venne nel cuore dell’apostolo?
Vangelo
Risponde a questa domanda il Vangelo. Fu la forza del pane del cielo a permettere a San Paolo di vivere tutto questo e di sopportare tutto questo. Fu la sola forza che venne dall’Eucarestia a permettere all’apostolo di vivere con fede quei giorni difficili. Forse Paolo avrebbe anche avuto in animo di affrontare direttamente tutti costoro. Forse avrebbe anche voluto affrontare la morte, non era certo tipo da spaventarsi o da tirarsi indietro di fronte al pericolo. Fu consigliato altrimenti, e con provvida saggezza, proprio da coloro che aveva perseguitato e che, adesso, erano diventati fratelli. Certo anche il cuore di Paolo deve avere avuto momenti difficili, momenti di discernimento non semplici. Paolo, in tutto questo, venne sostenuto dalla forza dell’Eucarestia. Forza misteriosa e tuttavia reale. Forza silenziosa e, tuttavia, percepibile. Forza che ha sostenuto Paolo in ogni difficoltà e in ogni rischio di attentato, fino alla morte da martire a Roma.
Corinti
Sarà anche in situazioni come questa che Paolo ha cominciato a sviluppare quel pensiero che avrebbe poi scritto nella lettera ai Corinti a proposito della Chiesa, dell’unico corpo del Signore, delle sue molteplici membra, del partecipare di tutti i battezzati all’unico corpo del Signore. Sarà stato proprio nel percepire il consiglio di molti fratelli laici che San Paolo ha imparato cosa è una chiesa: un’unione di persone realizzata grazie al Battesimo dove tutti tendono al bene che Dio indica. Così, rinfrancato più da ciò che ha sperimentato che da ciò che ha studiato, Paolo ci lascia questo brano bellissimo che ricorda a ciascuno di noi che, proprio in forza di quell’unica comunione di fede che sperimentiamo grazie al Battesimo e sostenuti dalla forza di quella comunione eucaristica che si ripete ogni volta che celebriamo la S. Messa, noi possiamo edificare quel corpo che ha il compito di rendere presente Cristo nell’oggi della storia.
Per noi
Al termine di una settimana così ricca di riflessioni sul tema dell’Eucarestia e alla vigilia della domenica, anche noi tutti siamo invitati a riflettere sulla nostra storia personale e sulla nostra partecipazione alla vita della comunità.
- Sento forte la responsabilità dell’unità ecclesiale?
- La S. Eucarestia sostiene il mio sentirmi parte della Chiesa in vista di un bene comune?
- Sento che anche la mia vita è sostenuta ogni giorno dalla forza di Cristo risorto che è presente nella Chiesa?
Credo che, al termine di una settimana così ricca di spunti di riflessione, davvero tutti possiamo comprendere come siamo chiamati a vivere nella comunità di cui facciamo parte. Anche oggi, poi, vogliamo guardare con particolare affetto e devozione alla Beata Vergine Maria e a lei vogliamo affidare i nostri giorni, la domenica che prepariamo, tutto il nostro cammino cristiano, chiedendo a lei di aiutarci a scoprire sempre più la forza della presenza del Figlio suo, aiuto e sostegno in ogni momento della nostra esperienza e del nostro cammino di fede.