Settimana della 6 domenica dopo il martirio – Mercoledì – Madonna del Santo Rosario
La festa della Madonna del Rosario.
La festa della Madonna del Rosario ha un’origine molto particolare: la vittoria sui Turchi riportata nella Battaglia di Lepanto. La scena è molto comunemente affrescata anche nelle nostre chiese e anche la nostra Parrocchia ha questo genere di dipinti, che noi possiamo ben vedere proprio nella cappella della Madonna del Rosario, sull’arco. Poiché quella vittoria venne attribuita alla Vergine, si chiamò la festa “alla Vergine della Vittoria”. Successivamente, ricordando il valore del S. Rosario a cui quella vittoria era dovuta, si estese il culto di questa festa a tutta la Chiesa con questo nuovo titolo. Per noi, in questa settimana di meditazione sulla sapienza di Maria, è l’occasione per riflettere sulla sapienza del rosario.
Vangelo
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore e con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo e il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla e impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
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Galati
Gal 4,4-7
Lettera di san Paolo apostolo ai Galati
Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mando il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mando nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
Atti
At 1,12-14
Lettura degli Atti degli Apostoli
Dopo che Gesù fu assunto in Cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Una preghiera umile.
La diffusione della preghiera del Rosario è tipica del secondo millennio e si deve soprattutto all’ordine Domenicano. La sapienza del Rosario è quella di essere una preghiera semplice, forse “povera” perché non richiede una liturgia, non richiede un apparato. È la preghiera della donna sola come della giovane, dello studente come del malato, dell’uomo forte come del debole; è la preghiera che si recita nel silenzio di una chiesa come anche nella penombra di una casa, è la preghiera che molti recitano con attenzione e concentrazione ma è anche la preghiera che altri recitano mentre si sta svolgendo qualche altra faccenda… Molti sono i modi di celebrare il rosario! La sapienza di questa preghiera è proprio questa: è una preghiera per tutti.
I misteri della vita di Cristo.
La sapienza del rosario è anche quella di farci meditare i misteri della vita di Cristo. I 20 misteri del rosario dicono tutta la vita di Cristo, riassumono tutto il suo mistero di presenza su questa terra, di predicazione, di passaggio benedicente e beneficante. Molti non leggono il Vangelo, molti hanno della parola del Signore solamente una conoscenza superficiale. La sapienza del Santo Rosario è quella di metterci in comunione con i misteri della vita di Cristo, in forma semplice, immediata, spontanea, misteriosa. La sapienza del S. Rosario è proprio quella di parlarci di Cristo e di tutto il bene che da lui discende. La sapienza del S. Rosario è quella di mettere in comunicazione i misteri della vita di Cristo con quel mistero che è la vita dell’uomo, il mistero che è la vita di ciascuno di noi.
I misteri della vita di Maria.
Ci è anche un’altra sapienza nel rosario. Esso è preghiera di comunione con i misteri della vita di Maria. Quei misteri di cui sappiamo così poco, quei misteri che possiamo solo scorgere, quasi da lontano. Quei misteri nei quali è difficilissimo immergerci, perché non possiamo fare altro che contemplarli, tanto sono affascinanti e sublimi. I misteri della vita di Cristo, che sono al centro del S. Rosario, nulla tolgono a quel mistero della vita della Madre al quale tutti siamo invitati a partecipare. Con quel silenzio, quel rispetto, quella “distanza”, se vogliamo, che è necessaria a ciascuno di noi, se vogliamo custodire la bellezza, il fascino, la delicatezza di ogni mistero. Recitare il Santo Rosario è mettersi in comunicazione con i misteri della vita di Maria. Recitare il S. Rosario è entrare in confidenza con Lei, dalla quale possiamo ottenere quella potente intercessione che ci permette di essere ascoltati dal Padre.
La preghiera per la famiglia.
La recita della preghiera del Rosario, per secoli, ha segnato le serate delle famiglie. Non è più così e noi non dobbiamo farne solo un ricordo storico. Piuttosto dovremmo chiederci: in questo momento di crisi di tanti valori della famiglia, dove possiamo riattingere forza? Dove possiamo avere un luogo per riaccendere la forza di quei valori che si sono un poco spenti? Dove possiamo pregare per la famiglia che siamo, che abbiamo ricevuto o che abbiamo costituito? Io direi: nel Santo Rosario! È la forma più efficace di preghiera e dove c’è una famiglia che si trova per recitare il S. Rosario, sicuramente non mancano i mezzi per poter avere da Dio qualsivoglia bene. Per i problemi delle nostre famiglie, quando le preoccupazioni ci affliggono e ci sormontano, solo nel rosario possiamo trovare quella forza che ci serve per vivere bene ogni cosa. Una famiglia che vuole vivere con sapienza, ricerchi sempre, nella sapienza del Rosario, la forza che Maria infonde in tutti i nostri cuori.
Per noi.
In questa preghiera sapiente è adombrata anche la nostra sapienza. Come potremo essere sapienti? Come potremo essere forti nella sapienza di questa preghiera? Recitando il S. Rosario. Abituiamoci e rendiamo familiare anche ai nostri giovani e ragazzi la recita del rosario. Aspettiamo a dire che è una preghiera lunga e monotona. Attendiamo a svalutare questa forma di preghiera litanica, perché “pesante”, perché “ripetitiva”. Incominciamo a vedere la sapienza che è in essa. Incominciamo a vedere quale forza ci dona di ottenere. Incominciamo a consegnarci ad essa! Solo così sapremo vedere quella fonte di sapienza che è alla portata di ciascuno di noi.
Consacriamo questo giorno alla recita del rosario e cerchiamo quella sapienza di vita che è la contemplazione. Solo nella contemplazione della vita di Cristo, come è stato per Maria, potremo comprendere il valore di questa preghiera e la forza che da essa promana.