Settimana della 1 domenica dopo il martirio – Mercoledì -Natività della Beata Vergine Maria
Cantico dei Cantici
Ct 6, 9d-10; Sir 24, 18-20
Lettura del Cantico dei Cantici
Così dice la Sapienza. Essa è l’unica per sua madre, la preferita di colei che l’ha generata. La vedono le giovani e la dicono beata. Le regine e le concubine la coprono di lodi: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?». Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza; in me ogni dono di vita e verità, in me ogni speranza di vita e virtù. Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei frutti, perché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi vale più del favo di miele, e il mio ricordo perdura nei secoli.
Romani
Rm 8, 3-11
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito. Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Vangelo
M1, 1-16
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
La natività della Vergine
Non esiste un Vangelo sulla natività di Maria. Quello che sappiamo è che questa festa ebbe origine nel secolo IV a Gerusalemme, dove sorgeva una chiesa su quella che era ritenuta essere stata la casa dei santi Gioacchino ed Anna, genitori della Beata Vergine Maria. Fu poi il papa Sergio I, verso il secolo VI, ad estendere quella che era una festa locale all’intera cristianità e a promuovere il culto e la devozione per la festa della nascita della Vergine. Così anche noi, oggi, celebriamo con onore e con venerazione questo giorno, di cui non ci interessa sapere i particolari storici, ma accedere alla verità spirituale che esso celebra. Il giorno della natività della Beata Vergine Maria ci chiede di attingere a due pensieri spirituali:
- ringraziare Dio per questo giorno che vide l’aurora della vita di Maria;
- pensare alla nascita del Signore e all’inizio del mistero della nostra redenzione.
Benedire Dio
Anzitutto ci è chiesto di benedire il Signore per questo giorno. Tutti noi consideriamo il giorno del nostro compleanno un giorno diverso dagli altri, non tanto per quello che accade, o per quello che ci viene proposto di fare. Con l’andare dell’età, poi, questo giorno diventa un giorno sempre più “normale” da questo punto di vista. Piuttosto perché siamo invitati a ringraziare il Signore per il dono della vita. Oggi siamo invitati a benedire il Signore che ha suscitato nella Chiesa la vita di Maria, Colei che ha portato nel mondo il Signore Gesù. Benedire Dio per Maria, per la sua vita, per la sua presenza, per il suo servizio alla storia della salvezza è l’orizzonte nel quale dovremmo collocare la nostra preghiera a Dio.
Ringraziare per la nascita del Salvatore
Subito, però, occorre anche ringraziare per la nascita del Signore e per quella “storia della salvezza” che è la storia della redenzione che raggiunge il suo apice, il suo culmine, nella pienezza del tempo, quando il Signore entra nel mondo per redimerlo. È proprio questo il motivo che ci deve far pensare a quel centro della storia della salvezza che è il mistero della incarnazione del Signore unito a quello della sua passione, morte e risurrezione. Maria nasce perché possano avvenire questi fatti centrali della storia della vita umana.
Romani
È su questo tema che ci fa riflettere San Paolo in questo brano della lettera ai Romani. Questo giorno potrebbe sembrare un giorno qualunque, potrebbe essere al pari di un giorno tale e quale agli altri, se lo guardiamo da una prospettiva meramente umana, quella che San Paolo definisce come “carnale”. Ma se ci mettiamo dalla parte dei credenti, se abbiamo intenzione di interpretare le cose alla luce dello Spirito di Dio, se siamo pronti a non guardare solo alle cose che accadono nella loro materialità, allora scopriamo il valore spirituale di questo giorno. Giorno nel quale Dio crea quella creatura che avrà un ruolo centrale nella storia della salvezza, introducendo il Salvatore del mondo nella storia dell’umanità intera. Questa dimensione di riflessione spirituale ci fa avvicinare a Maria con vivissimo senso di fede e di profondissima venerazione. Lei che è stata la Madre del Salvatore è anche la Madre di coloro che vogliono seguire la vita di Cristo ed ereditare da lui la salvezza eterna.
Per noi
La spiritualità di questo giorno è, quindi, una spiritualità della gioia. Non tanto e non solo perché, quando viene al mondo un bimbo, si gioisce. Noi vogliamo essere nella gioia proprio considerando il motivo di questa nascita, il valore di questa vita, il senso di quella redenzione che passa anche attraverso la nascita della Vergine. Il nostro Arcivescovo, che oggi ci chiede di iniziare, insieme con lui, il nuovo anno pastorale, ha recentemente detto che la Chiesa di Milano è molto attiva, operosa, attenta alle istanze della carità, ma, purtroppo, triste. Siamo un poco ripiegati su noi stessi e questa storia ultima e recente dalla quale proveniamo, la storia della pandemia che ha messo a dura prova gli ultimi due anni, ha reso ancora più forte il senso di questa tristezza, o chiusura, o rassegnazione, o ripiegamento. Il dono da chiedere oggi a Dio attraverso la Santa Vergine Maria è dunque questo: chiediamo il dono della gioia.
- La gioia di sapere che il Signore opera ogni giorno per la nostra redenzione;
- La gioia di sentire vicino la presenza amica di Maria, che presenta al Padre e al Figlio suo ogni nostra preghiera e necessità della vita;
- La gioia di sapere che tutti siamo figli amati, accompagnati, guidati dal Signore e attesi nella sua dimora di popoli redenti dal sangue di Cristo;
- La gioia di essere comunità che si raduna nel nome del risorto;
- La gioia di essere uomini e donne del Vangelo che, come San Giovanni, sanno approfondire la loro fede per vivere bene il proprio cammino spirituale.
Chiediamo a Maria, Madre della gioia, di introdurci in questa gioia dello Spirito, per essere, ora e sempre, figli attesi dal Padre per l’incontro di redenzione nel figlio benedetto.