Sabato 09 marzo

Settimana della terza domenica di Quaresima – sabato

La spiritualità di questa settimana

Concludiamo anche questa terza settimana di Quaresima, nel recupero della coscienza battesimale che ci viene proposto di sabato, lasciandoci guidare dalle Scritture nel meditare il segno dell’unzione con olio.

La Parola di questo giorno

LETTURA Ez 36, 16-17a. 22-28
Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, annuncia alla casa d’Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio».

SALMO Sal 105 (106)

Salvaci, Signore, nostro Dio.

Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie,
non si ricordarono della grandezza del tuo amore
e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso. R

Ma Dio li salvò per il suo nome,
per far conoscere la sua potenza.
Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti
e furono abbattuti per le loro colpe. R

Ma egli vide la loro angustia,
quando udì il loro grido.
Si ricordò della sua alleanza con loro
e si mosse a compassione, per il suo grande amore. R

Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. R

EPISTOLA 2Cor 6, 14b – 7, 1
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, quale rapporto può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: «Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente». In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio.

VANGELO Mc 6, 6b-13
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Vangelo

Il gesto dell’unzione è richiamato nell’ultima riga di Vangelo: l’unzione con olio fatta sui malati. Il gesto dell’unzione è antichissimo ed è molto presente nel Primo Testamento, non solo nel Nuovo. Questo gesto era unito alla preghiera, in tutti i casi in cui è attestato che sono molteplici e differenti. Nel Battesimo sono presenti due differenti unzioni. La prima, prima del Battesimo cioè dell’immersione nell’acqua, sul petto, con l’olio dei catecumeni. Questa prima unzione ricorda che la vita cristiana è e sarà lotta. Lotta contro il potere del male, lotta contro le tentazioni, lotta contro tutto ciò che si oppone alla vita cristiana o contro tutto ciò che diventa o può diventare ostacolo per essa.

La seconda unzione avviene dopo l’immersione nel fonte, è fatta con olio crismale, è data sulla fronte ed è un segno “impresso” nel corpo del battezzato perché impari ad irradiare la sua fede nel mondo. Come un profumo si fa immediatamente riconoscere, così un uomo unto dal Crisma deve spandere il “buon profumo della fede” in mezzo a tutti gli uomini, a lode di Dio e a richiamo per tutte le anime.

Corinzi

Per richiamare il fatto che la vita cristiana è lotta contro il male, è stato scelto questo brano della lettera ai Corinti, che ricorda come anche San Paolo predicava che tra fede e non fede non ci può essere nessuna commistione. Se uno è rinato in Cristo, ogni attrattiva, ogni piacere mondano dovrebbe essere superato. O meglio occorrerà lottare perché accada così. Ma non ci può essere nessuna commistione tra bene e male. La vita cristiana è anche difficoltà, è anche lotta ed è bene che sia così, altrimenti non avrebbe senso credere. Chi crede si impegna per il bene, ma siccome non è spontaneo aderire al bene, occorrerà lottare per vincere la pigrizia e ogni altra propensione negativa della vita per essere, poi, vittoriosi.

Ezechiele

Per richiamare, invece, il senso della seconda unzione è stato scelto questo brano di Ezechiele, che ci aiuta a capire che Dio chiede di entrare in alleanza con l’uomo. Abbiamo letto le parole che, tecnicamente, vengono chiamate la “formula dell’alleanza”: “Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”. Dove si vede il realizzarsi di questa alleanza definitiva? Solo in Cristo e, dopo l’avvento di Cristo, questa alleanza si trasmette all’uomo proprio grazie al Battesimo. È nel Battesimo che ogni singolo, venendo incorporato a Cristo, entrando a far parte della Chiesa e vedendo cancellati tutti i peccati, diventa “alleato di Dio”. La fede è questo: lo sperimentare l’alleanza con il Padre che è al di sopra di tutti. L’alleanza con Dio, poiché si fonda sulla permanente promessa di Cristo, non verrà mai meno.

Nemmeno nella malattia, nemmeno nella morte, quando viene ripetuto il gesto dell’unzione proprio per significare che la nostra persona è sempre benedetta. Anche quando il nostro corpo decade e si prepara a morire, Dio non tralascia di avere segni di benedizione, di vicinanza, di accompagnamento che dicano all’uomo come, di fatto, non è mai solo. Nemmeno nella morte, nella malattia, nel dolore.

A nessuno è mai lecito “disperare della salvezza”, specie se si medita su tutti questi segni che ci parlano della vicinanza, della benedizione e della benevolenza di Dio per tutti i tempi della nostra vita.

Per noi e per il nostro cammino

  • Riesco a valorizzare questi aspetti della vita cristiana?
  • Vivere il mio Battesimo significa rivitalizzare la mia alleanza con Dio?
  • Benchè non fossi cosciente, cosa hanno prodotto in me queste unzioni sul corpo?
2024-03-01T12:33:14+01:00