6 Domenica dopo il martirio – Madonna del Rosario
Per introdurci
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- Come abbiamo vissuto questa settimana?
- Che cosa di straordinario ha portato in noi?
- Cosa vogliamo chiedere, oggi, alla Madonna del Rosario?
Parto in maniera un po’ provocatoria, per il bellissimo gesto che sono stati gli esercizi spirituali parrocchiali, come pure il vedere sensibilmente molta più gente a Messa in questi giorni. C’è stato fermento, c’è stata attenzione alle diverse manifestazioni di preghiera. Però io vorrei scuotere tutti e anche chi non ha fatto niente di straordinario questa settimana, chi l’ha vissuta come tutte le altre settimane.
La Parola di questa domenica
LETTURA 1Re 17, 6-16
Lettura del primo libro dei Re
In quei giorni. I corvi portavano ad Elia pane e carne al mattino, e pane e carne alla sera; egli beveva dal torrente. Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non era piovuto sulla terra. Fu rivolta a lui la parola del Signore: «Àlzati, va’ a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
SALMO Sal 4
Chi spera nel Signore, non resta deluso.
Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco. R
Tremate e più non peccate,
nel silenzio, sul vostro letto, esaminate il vostro cuore.
Offrite sacrifici legittimi
e confidate nel Signore. R
Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».
Hai messo più gioia nel mio cuore
di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza. R
EPISTOLA Eb 13, 1-8
Lettera agli Ebrei
Fratelli, l’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo. Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio. La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così possiamo dire con fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l’uomo?». Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!
VANGELO Mt 10, 40-42
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Vangelo
Il perché viene dal Vangelo: “chi accoglie voi, accoglie me!”. Il tema forte di questa domenica è l’accoglienza di Cristo. Come si accoglie Cristo? Possiamo trovare una serie di risposte diverse nelle tre scritture di oggi.
Il Vangelo anzitutto dice con chiarezza che accoglie Cristo chi accoglie i discepoli di Cristo, cioè coloro che, nel suo nome, portano l’annuncio della Parola e guidano la comunità ecclesiale. L’accoglienza del discepolo è già, per ciò stesso, accoglienza di Cristo.
Una seconda risposta viene ancora dal Vangelo: chi accoglie in nome della carità accoglie Cristo. “Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è mio discepolo, non perderà la ricompensa”. L’immagine del bicchiere di acqua fresca indica le cose da poco. Chi accoglie uno nelle cose da poco della vita di tutti i giorni, accoglie Cristo e prepara la sua ricompensa.
Re
Abbiamo una terza risposta nella prima lettura di oggi: l’accoglienza di Elia da parte della vedova in Serepta di Sidone. Fuori dal territorio di Israele, una vedova accoglie il profeta perché, in modo misterioso, avverte che quell’uomo è un uomo di Dio. Ecco perché accoglie il profeta, provocando un suo miracolo. In tempo di carestia, di assoluta mancanza di generi alimentari, la farina nella giara non viene meno e l’olio nell’orcio non si abbassa. È il miracolo che introduce ad una terza risposta che ci danno le scritture: accoglie Cristo chi accoglie, venera, rispetta, ama l’Eucarestia. Il miracolo del profeta, a tutti gli effetti, è un miracolo che rimanda all’Eucarestia. Quella farina e quell’olio che servono per sostentare la vita di quella famiglia povera e il profeta stesso, divengono immagine di quello che sarà, poi, il sacramento per eccellenza della presenza del Signore.
Ebrei
Altre risposte ancora vengono dalla lettera agli Ebrei.
Una quarta risposta: accoglie Cristo chi pratica l’accoglienza fraterna. Che significa chi è capace di accogliere sempre con gioia, entusiasmo, grazia, costui accoglie nel nome di Cristo. Chi pratica relazioni belle, forti, libere, non oppressive, non vincolanti strettamente, ma capaci di spaziare, costui accoglie Cristo.
Accoglie Cristo chi si ricorda dei carcerati. Non vengono introdotte distinzioni, non vengono dette altre parole. Nel carcerato la scrittura vede sempre un bisognoso, uno che, per qualche aspetto, ha smarrito il cammino, uno per il quale occorre pregare. Accoglie Cristo chi, nella sua preghiera, si ricorda di coloro che, per quello che hanno commesso, sono privi della libertà e, in carcere, devono accettare quello che viene loro dato da vivere. Come vedete non ci sono sottolineature morali, non vengono introdotte distinzioni, non si dice nient’altro se non di ricordare quelli che sono in carcere.
Accoglie Cristo chi vive bene il matrimonio, che, all’epoca, significava vivere la novità cristiana sul matrimonio, ovvero il rispetto del sacramento che è stato celebrato. Anche in questo il testo biblico si dimostra molto innovativo. Vivere bene la vocazione matrimoniale è già accoglienza di Cristo, vivere bene il proprio cammino di sposo, di sposa, di genitore, è già condizione sufficiente per dire di avere accolto Cristo nella propria vita.
Accoglie Cristo chi non è avaro, chi ha un buon rapporto con i soldi, chi pratica generosamente l’elemosina, non stando sempre a calcolare ma lasciandosi interpellare dalle molte situazioni che si incontrano nella vita. È lo stile di vita di chi non trattiene per sé ma, nel nome di Cristo, si rende disponibile a vivere diverse esigenze di carità. Anzi, aggiungeva l’autore della lettera, accoglie Cristo chi si accontenta di quello che ha, perché non spende tempo e non perde tempo nelle cose da cercare ogni giorno, ma vive di sobrietà. Questo è un rinnovamento forte della mentalità del cristiano, che non guarda, come gli altri fanno, alle cose del tempo, ma si concentra su quello che conta per l’anima. Ci si accontenta di quello che si ha per questo motivo.
Accoglie Cristo chi vive di provvidenza, sapendo che il Signore ha detto “non ti abbandonerò, non ti lascerò”. È certamente una fede molto forte la fede di chi si fida ciecamente di Dio tanto da non dubitare mai della sua presenza accanto a noi, del suo forte desiderio di stare con gli uomini, della sua promessa di redenzione. Anche l’altra citazione del salmo è determinante: “Il Signore è mio aiuto, non avrò paura, cosa può farmi un uomo?”. Potremmo dire: accoglie Cristo chi vive di fede, chi sa che Dio non abbandona, anzi, aiuta concretamente nelle cose della vita di ogni giorno.
Accoglie Cristo chi “si ricorda dei capi che hanno annunciato la Parola di Dio”. Ovvero chi si ricorda di chi ha la responsabilità in una comunità, di chi vive il servizio della direzione della comunità perché si incontri Cristo. Chi prega per chi condivide questa responsabilità apostolica è come se accogliesse il Signore.
Infine, una consapevolezza di fede: Cristo è lo stesso, ieri, oggi, sempre. È lo slogan del giubileo del 2000 che molti ricorderanno. L’autore della lettera agli Ebrei, dopo tutte queste esemplificazioni, sembra dire: Cristo è sempre lo stesso da accogliere. Cambiano le modalità ma è sempre Cristo da accogliere. Affermazione di fede che si trasforma anche in un invito, in una domanda: tu come accogli Cristo?
Per noi
Credo che, già mentre rimettevamo in ordine queste risposte, abbiamo provato a capire cosa fa per noi e cosa no, quali sono i modi concreti con cui accogliamo Cristo e quali quelli dove facciamo più fatica. È per questo che siamo partiti dalla domanda: come ho accolto questa settimana di proposte spirituali? Quali mi hanno aiutato ad accogliere Cristo? Perché se in una settimana per noi così importante non ci siamo lasciati un poco sconvolgere i piani di tutti i giorni, la programmazione della nostra vita… dovremmo chiederci: ma io sono capace di accogliere Cristo? O, forse, in forma più radicale dovremmo chiederci: ma io sono ancora capace di accoglienza?
Credo che sia doveroso, da parte nostra, darci una riposta. Soprattutto sia doveroso decidere che cammino di fede avere, che cammino di fede proporre anche a chi viene dopo di noi.
Da qui vorrei far nascere alcune intenzioni di preghiera da rimettere nelle mani della Madonna del Rosario che, oggi, con tanta devozione e con tanta solennità desideriamo onorare.
- Preghiamo perché diventiamo capaci di accogliere il Figlio suo Cristo Gesù. La prima intenzione che vorrei mettere nelle mani di Maria è proprio questa. Nell’anno della preghiera, credo che sia doveroso richiamare tutti ad una maggior attenzione circa le modalità di preghiera che viviamo e, quindi alle modalità con le quali noi accogliamo Cristo. Ritorno con forza a chiedere con quale modalità vogliamo pregare, che percorso di preghiera e formativo stiamo seguendo, quale decisione forte abbiamo preso per l’anno in corso.
- Preghiamo per vivere di accoglienza. Credo sia stato molto bello il segno per cui alla settimana di esercizi spirituali hanno partecipato persone delle tre comunità parrocchiali che formano la nostra comunità. Abbiamo ancora molta strada da fare e, per questo, desidererei sottolineare da un lato il gesto bello già vissuto, dall’altro richiamare con forza ad una comunione sempre maggiore e sempre più reale. Una comunità cristiana si forma anche così. Lasciamo che il Signore ci educhi e ci guidi.
- Preghiamo per la famiglia. Su questo tema, che in generale potrei chiamare il tema dell’amore, il cristiano deve segnare il passo. Abbiamo il compito di dire a tutti che i cristiani amano in un modo diverso da tutti, amano per donarsi, amano per capirsi, amano per edificare… l’amore cristiano ha declinazioni che l’amore umano non arriva a comprendere e ad attuare. Chiediamo a Maria di aiutarci prima a comprendere come si ama secondo il cuore di Cristo e, poi, di saperlo testimoniare soprattutto nel modo con il quale insegniamo e rispettiamo l’amore tra un uomo e una donna nel sacramento del matrimonio.
- Preghiamo per i fragili, i malati, i carcerati, chi rimane indietro. La scrittura di oggi ci insegna a farci carico di tutti e, quindi, vorrei che davanti alla Vergine Santa portassimo anche questa preghiera.
- Preghiamo per amare sempre più la Santa Eucarestia. Soprattutto vorrei che uscissimo da questa settimana straordinariamente ricca, portando con noi l’amore per la Santa Eucarestia. Credo che sarebbe bellissimo se ciascuno di noi prendesse sul serio l’invito o il richiamo a vivere almeno una eucarestia infrasettimanale come segno della propria partecipazione agli esercizi. Questo credo sia proprio un modo per dire a tutti in che cosa crediamo, come vogliamo vivere la fede, cosa intendiamo fare.
Ci aiuti Maria Santissima che veneriamo con il titolo solenne di Madonna del Rosario.