Settimana della 4 domenica di Avvento – sabato
La spiritualità di questa settimana
Dopo le solennità di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata, chiudiamo questa settimana tutta segnata dall’accoglienza come segno distintivo del cristiano adulto.
La Parola di questo giorno
LETTURA Ez 35, 1; 36, 1a. 8-15
Lettura del profeta Ezechiele
In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Ora, figlio dell’uomo, profetizza ai monti d’Israele e di’: E voi, monti d’Israele, mettete rami e producete frutti per il mio popolo Israele, perché sta per tornare. Ecco, infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati. Moltiplicherò sopra di voi gli uomini, tutta quanta la casa d’Israele, e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite. Farò abbondare su di voi uomini e bestie e cresceranno e saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore. Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli. Così dice il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: “Tu divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo”, ebbene, tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del Signore Dio. Non ti farò più sentire gli insulti delle nazioni e non subirai più lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua nazione». Oracolo del Signore.
SALMO Sal 147
Celebra il Signore, Gerusalemme.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento. R
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.
Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina,
getta come briciole la grandine:
di fronte al suo gelo chi resiste? R
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R
EPISTOLA Eb 9, 11-22
Lettera agli Ebrei
Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa. Ora, dove c’è un testamento, è necessario che la morte del testatore sia dichiarata, perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive. Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue. Infatti, dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la Legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo: Questo è il sangue dell’alleanza che Dio ha stabilito per voi. Alla stessa maniera con il sangue asperse anche la tenda e tutti gli arredi del culto. Secondo la Legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue, e senza spargimento di sangue non esiste perdono.
VANGELO Mt 21, 28-32
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai capi dei sacerdoti ed agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Ezechiele
Il profeta Ezechiele ci ha abituato, se così possiamo dire, a molte immagini difficili, a molti richiami bruschi, a moltissime parole dure. Invece questa mattina la parola del profeta è comprensibile e di tutt’altro tono. Infatti il profeta insegnava che chi accoglie Dio, chi accoglie la sua parola che si rivela, sempre vede rifiorire tutto. Dio ricostruisce il suo popolo, diceva il profeta. Dove c’è un popolo che accoglie Dio, tutto combacia alla perfezione e tutto torna ad essere amico dell’uomo. L’immagine del profeta che parla ai colli perché rendano possibile il ritorno del popolo di Dio, l’immagine della terra che torna ad essere amica dell’uomo, sono immagini molto forti che dicono che quando l’uomo ristabilisce l’armonia con Dio, tutta la creazione partecipa di questa riconciliazione e tutto torna ad essere amico dell’uomo. Credo che noi, nel nostro tempo, stiamo avvertendo come sia difficile avere una terra amica. Sappiamo bene che il cosmo che si rivolta contro di noi, è un segnale che ci sta dicendo che, poiché abbiamo abbandonato Dio, abbiamo rotto l’alleanza con tutto il creato. Anche questi segni del nostro tempo devono richiamarci all’alleanza con Dio. Dentro questa alleanza tutto ritorna al suo posto, tutto acquisisce valore, tutto torna ad essere utile per l’uomo.
Ebrei
Le parole del profeta vengono rilanciate e precisate dalla lettera agli Ebrei. L’autore di questa lunga predicazione ci sta insegnando che Dio ha purificato ogni cosa nel sangue del Figlio sparso sulla Croce per la salvezza di tutti. Ecco perché è possibile un ritorno, ecco perché è possibile una nuova via, ecco perché è possibile cercare un modo di essere dentro la fede diverso da quello prospettato dai padri. Il ritorno e la nuova alleanza con Dio non sono il frutto di uno sforzo, di un buon proposito, ma sono un’offerta di Dio che, essendosi sacrificato una volta per tutte nell’opera del Figlio, tutti richiama alla salvezza e tutti riconduce al pentimento. È chiaro l’invito dell’epistola. Se si accoglie il sacrificio di Cristo, si entra in amicizia con Dio e nulla può scalfire ciò che Dio ha prodotto. L’opera di Dio è intramontabile, perché realizzata da lui stesso nel sangue di Cristo. Questa alleanza eterna è e rimane per sempre punto di riferimento unico, caposaldo di tutta la redenzione.
Vangelo
Potrebbe sembrare anche a noi che questo insegnamento sia molto difficile. Ci smentisce il Vangelo che ci ha ricordato che anche i peccatori, anche le prostitute hanno saputo ascoltare questa parola di verità e hanno saputo farla propria, una volta per sempre. Ecco perché, ci diceva il Vangelo, il messaggio della misericordia di Dio è comprensibile a tutti, anche dalle persone più umili e anche dai peccatori più incalliti: è un messaggio che parla direttamente al cuore dell’uomo! Tutti possono comprenderlo! Non occorrono titoli, non occorrono elucubrazioni, non occorrono particolari doti. Tutto è già dentro il cuore dell’uomo, plasmato da Dio. Gesù permette che dal nostro cuore nasca quell’accoglienza del suo stesso mistero che rende possibile ogni risultato buono e ogni decisione finale per la fede. Bisogna essere un po’ come il figlio che, in primis dice di non avere voglia di accogliere l’invito del padre a lavorare nella vigna, ma poi, pentitosi, ci va. Accogliere la parola di Cristo significa accogliere questo invito di una conversione anche all’ultimo minuto. Basta questo per entrare nella benedizione di Dio, basta questo per entrare nella gloria eterna. Il Natale che si prepara è anche questo: un invito ad accogliere il Signore, anche all’ultimo momento!
Marana Thà, Vieni Signore Gesù!
Così anche noi possiamo dire:
Marana Tha, vieni Signore Gesù nelle nostre vite e ricordaci che ricostruire l’alleanza con te, vuol dire anche ritrovare l’alleanza con le cose, con il cosmo, con il creato. Ricostruire l’alleanza con te significa anche entrare in quella dimensione di vita che ci fa cogliere il valore della creazione amica.
Marana Tha, vieni Signore Gesù, anima la nostra fede nell’Eucarestia, nel Sacramento della nuova ed eterna alleanza, che è il tuo sangue dato per noi per farci partecipare alla Tua alleanza eterna.
Marana Tha, vieni Signore Gesù e ricordaci di mantenere aperta la porta del cuore perché solo nel rinnovamento continuo dell’alleanza con te sta la vera pace e la gioia del cuore. Fa’ sì che siamo capaci anche di chiamare i peccatori all’alleanza nel tuo nome, segno di quella benedizione che non finisce mai.
Marana Tha, vieni Signore Gesù!
Provocazioni dalla Parola
- Credo che la ricerca di Dio potrà davvero segnare anche una nuova alleanza con tutto il creato?
- Valorizziamo, almeno in questo tempo di Avvento, l’Eucarestia celebrandola con più frequenza e con più costanza?
- Mi sento un peccatore sempre bisognoso della misericordia di Dio?