Settimana della 1 domenica dopo la dedicazione – venerdì
La Parola di questo giorno
LETTURA Ap 8, 1-6
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
In quel giorno. Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora. E vidi i sette angeli che stanno davanti a Dio, e a loro furono date sette trombe. Poi venne un altro angelo e si fermò presso l’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi, perché li offrisse, insieme alle preghiere di tutti i santi, sull’altare d’oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme alle preghiere dei santi. Poi l’angelo prese l’incensiere, lo riempì del fuoco preso dall’altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono tuoni, voci, fulmini e scosse di terremoto. I sette angeli, che avevano le sette trombe, si accinsero a suonarle.
SALMO Sal 94 (95)
Grande è il Signore sopra tutti gli dèi.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R
Perché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra. R
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R
VANGELO Mt 10, 40-42
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Vangelo
La parola del Vangelo e la scena dell’Apocalisse vanno prese insieme e rilette in un unico contesto. Abbiamo sentito il Signore che ci ha richiamato il concetto di “ricompensa”. Gesù dice apertamente che, per tutti coloro che vivono di fede, per tutti coloro che compiono atti di fede, c’è, ci sarà una ricompensa. La ricompensa del giusto che, avendo vissuto di fede, attende di vedere il volto di Dio nella vita eterna. Anche chi ha fatto pochissimo, anche chi ha fatto solo cose semplicissime, come dare un bicchiere d’acqua ad uno che ne ha bisogno, ma rivestendo quel suo gesto di tutto l’amore di cui era capace, non perde la sua ricompensa. Gesù, e San Matteo che ha trascritto questa predicazione, vogliono rendere forte il cuore del credente: chi ama Dio sa bene che lo attende la vita eterna. Vita eterna che non è qualcosa che bisogna guadagnare con continui sforzi, ma quel dono dell’amore di Dio fatto per chi ama. Ecco perché chi ama, anche con gesti piccolissimi, è gradito a Dio e si prepara a conoscere il suo stesso mistero di gloria.
Apocalisse
La visione dell’Apocalisse è la traduzione in atto di quello che il Signore ha detto. Davanti al Signore, nel giorno del giudizio e per sempre, saranno le anime dei giusti, le cui preghiere e i cui sforzi sono sempre ben presenti e ben radicati nel cuore di Dio. È proprio nel cuore di Dio che trova fine, senso, compimento, tutto ciò che questi santi hanno fatto nella vita, perché Dio è l’origine di ogni cosa e il suo effettivo compimento. I segni che accompagnano il giudizio non devono mettere paura: sono i segni che dicono al credente che, finalmente, è giunta l’ora della piena manifestazione del volto di Dio e, questo, riempie di felicità. Se il credente è l’uomo che ha vissuto tutta la sua vita come un progressivo itinerario di ritorno al Padre, non potrebbe che essere così: egli gioirà quando, finalmente, si compirà questa attesa e ciascuno entrerà nella verità della sua storia, potendo quasi rivedere tutto il bene, tutti gli atti di amore che ha compiuto. Il credente attende tutto questo, quasi con impazienza, perché sa che la sua ricompensa è sempre ben custodita dal Signore e che presso di Lui non c’è mai alcuna delusione.
Provocazioni di fede per il cammino
Credo che sia molto bello e che sia davvero una fonte di consolazione molto forte sapere che le preghiere che facciamo sono sempre lì, presenti davanti a Dio, così come tutti gli sforzi e tutte le fatiche che sosteniamo non sono senza senso, ma hanno una ricompensa! Credo che sia davvero molto bello ricordarcelo specie nei momenti della nostra vita in cui ci domandiamo che senso abbia pregare, che senso abbia vivere anche molti sforzi, perché, talvolta, ci capita di perdere davvero il senso delle cose e tutti facciamo realmente fatica a capire che tutto, nella nostra esistenza, ha un senso. Talvolta facciamo davvero fatica a sostenere il peso delle cose, a capire che c’è un senso recondito in ogni esperienza dell’esistenza. Talvolta non solo smarriamo il senso, ma lo diciamo e ci lamentiamo anche con Dio. Ecco, la Parola di Dio di oggi è proprio per tutti questi momenti nei quali noi perdiamo il filo, smarriamo il senso, non ci ricordiamo più della verità delle cose. La fede ci ricorda che il senso delle cose e il senso delle nostre fatiche sono sempre custoditi presso Dio e questo deve essere per tutti noi un punto di riferimento molto chiaro per le cose della vita. Credo che oggi dobbiamo ringraziare il Signore che ci dona una Parola così autenticamente vera, così profonda, così capace di consolarci. Penso anche che oggi dovrebbe nascere in tutti noi una preghiera spontanea, perché sappiamo comprendere che il Signore non ci abbandona mai, nemmeno nelle nostre chiusure ed ottusità.
- So che Dio mi è vicino e che le mie preghiere e i miei sforzi non vanno mai perduti?
- Cosa mi consola quando, invece, ho questa impressione?
Invito alla preghiera
Vi invito oggi a rileggere con calma questa Parola di Dio per sentirvi davvero consolati da questa presenza del Signore nella sua Parola.