Giovedì 10 marzo

Settimana della 1 domenica di quaresima – giovedì 

La paura di non fare abbastanza

Nella società del fare e dell’apparire, nel tempo in cui si conta per quello che si dimostra, la paura di non fare abbastanza è nel cuore di tutti.

La Parola di Dio per questo giorno

GENESI 4, 25-26
Lettura del libro della Genesi

In quei giorni. Adamo di nuovo conobbe sua moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché – disse – Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso». Anche a Set nacque un figlio, che chiamò Enos. A quel tempo si cominciò a invocare il nome del Signore.

SALMO Sal 118 (119), 17-24

Nel fare il tuo volere e tutta la mia gioia.

Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge. R

Forestiero sono qui sulla terra:
non nascondermi i tuoi comandi.
Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi giudizi in ogni momento. R

Tu minacci gli orgogliosi, i maledetti,
che deviano dai tuoi comandi.
Allontana da me vergogna e disprezzo,
perché ho custodito i tuoi insegnamenti. R

Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri. R

PROVERBI 4, 1-9
Lettura del libro dei Proverbi

Ascoltate, o figli, l’istruzione di un padre e fate attenzione a sviluppare l’intelligenza, poiché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. Anch’io sono stato un figlio per mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre. Egli mi istruiva e mi diceva: «Il tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei precetti e vivrai. Acquista la sapienza, acquista l’intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene mai. Non abbandonarla ed essa ti custodirà, amala e veglierà su di te. Principio della sapienza: acquista la sapienza; a costo di tutto ciò che possiedi, acquista l’intelligenza. Stimala ed essa ti esalterà, sarà la tua gloria, se l’abbraccerai. Una corona graziosa porrà sul tuo capo, un diadema splendido ti elargirà».

VANGELO M5, 20-26
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Genesi

Nel cuore di Adamo e di Eva. Al di là del racconto biblico, fuori dal tempo e fuori dalla storia, l’autore biblico vuole descrivere l’atteggiamento di chi deve sempre “essere sul pezzo”, di chi “non deve ritirarsi mai”. Il terzo figlio di Adamo e di Eva, nato dopo l’uccisione di Abele, dice questo: l’uomo, da sempre, da che mondo è mondo, non sta mai fermo, ha sempre paura di non fare abbastanza. Una nuova vita viene accolta proprio per questo, proprio perché bisogna fare di più, bisogna sempre superarsi, bisogna sempre rimettersi in gioco.

Vangelo

Sembra quasi che anche la parola del Vangelo vada, oggi, nella stessa direzione. “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Scribi, farisei, gente che aveva studiato, gente che ci teneva alle cose di Dio, gente che si dedicava molto alle “cose” della fede. Appunto, le “cose”. Molto da fare, molto da proporre, ma senza arrivare al cuore. Cosa che, invece, Gesù contrasta con forza. Ciò che occorre è un cambiamento di mentalità. L’uomo di fede, non solo non uccide, ma nemmeno insulta. Non solo evita alcune opere negative, ma toglie da sé i sentimenti negativi che lo spingono ad essere in contrasto con gli altri. Non offerte da portare sugli altari ma, anzitutto, la ricerca perenne della concordia e della pace, unica soluzione ai contrasti, alle divisioni, alle fazioni, alle differenze. Non parole vuote, ma capacità di dialogare con gli altri, per cercare tutti gli accordi possibili, in nome della concordia, della pace, del rispetto dei “diritti di Dio”. Si esce dalla paura di “non fare abbastanza” solo con la cultura della cura dell’interiorità.

Noi e la paura non fare abbastanza

Credo che questa paura sia proprio sempre nel cuore degli adulti, degli anziani. Dopo una vita dedicata alla famiglia, per esempio, si arriva ad un punto in cui ci si domanda: avremo fatto abbastanza? Ogni genitore, credo, arriva ad un momento della vita in cui si domanda se, per la propria famiglia, ha fatto tutto quello che gli era possibile fare. Il bilancio non è mai del tutto fatto solo di luci. Ecco l’insorgere del dubbio. Il dubbio, poi, può lasciare spazio alla paura, al rimorso, al rimpianto.

Per uscire dalla paura

Come si esce dalla paura di “non aver fatto abbastanza”? Solo gettando semi di bene, come il Vangelo di oggi ci ha detto. Solo quando si gettano semi di bene si diventa capaci di uscire dalla paura di non avere fatto abbastanza. Solo quando si coglie ogni occasione che la vita riserva come occasione opportuna per fare del bene si esce da questo genere di paura. È per questo che non occorre dire “pazzo”, non è possibile dire “stupido”, perché anche questi semi di male, di divisione, o più semplicemente di superficialità che si possono dire, sono, di fatto, occasioni di bene sprecate. Anzi, questi piccoli, magari piccolissimi o impercettibili segni di male, non si sa mai dove possono attecchire. Così, al di là delle intenzioni esplicite, al di là degli intendimenti, è possibile che questo male riesca a trovare terreno fertile da qualche parte, nel cuore di qualcuno più predisposto, nel cuore dei più deboli o dei più fragili. Solo chi sa riconoscere ogni occasione che la vita offre come occasione per fare del bene, riesce a scacciare via da sé, dal proprio cuore, quei semi di male che, purtroppo, sono alla portata di tutti e possono gettare un’ombra di paura nel cuore. Esce dalla paura di non fare abbastanza solo chi si dedica generosamente ad ogni occasione di bene.

Esercizio quaresimale

  • So riconoscere le occasioni della vita come occasioni di bene?
  • Sono attento a non lasciarmi sfuggire qualche parola che può essere anche solo un piccolo male?
  • Quale bene posso eleggere oggi?
  • Come curo l’attenzione al piccolo bene che posso compiere? Come mi predispongo, fin dal mattino, a farlo?
  • Questa paura è anche in me? In che modo si manifesta?

Proposito quaresimale

Mi impegno ad eleggere tutte le occasioni di bene che avrò oggi, sapendo che ogni piccolo bene che si compie è già un modo per far trionfare il Bene di cui il mondo ha bisogno.

2022-04-14T08:12:35+02:00