Settimana della 10 domenica dopo Pentecoste – martedì – San Lorenzo
Isaia
Is 43, 1-6
Lettura del Profeta Isaia
Così dice il Signore Dio che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: «Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare, poiché io sono il Signore, tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore. Io do l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l’Etiopia e Seba al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te; dall’oriente farò venire la tua stirpe, dall’occidente io ti radunerò. Dirò al settentrione: “Restituisci”, e al mezzogiorno: “Non trattenere; fa’ tornare i miei figli da lontano e le mie figlie dall’estremità della terra”».
Corinzi
2Cor 9, 6b-9
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti: «Ha largheggiato, ha dato ai poveri, la sua giustizia dura in eterno».
Vangelo
Gv 12, 24-33
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Non sappiamo bene come sono andate le cose, ma rimane vero il fatto che la vita di San Lorenzo rimane sempre legata a quel suo martirio che avvenne “attraverso il fuoco”. Sono molte le tradizioni o, se vogliamo, anche le leggende sorte attorno alla sua morte, dal momento che Lorenzo è uno dei santi più venerati della Chiesa e uno dei più famosi della Chiesa antica.
Vorrei però che, al di là di leggende e tradizioni, ci soffermassimo sul Vangelo, che ci ricorda con forza quello che disse il Signore: “che cosa dirò? Padre salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora!”. Le parole di Gesù sono prese dal contesto della passione, sono le parole che Gesù disse proprio nel momento più alto della sua vita. Gesù dice queste parole perché ha la consapevolezza di essere venuto per compiere la rivelazione del Padre, rivelazione che si compirà nella morte del seme, come diceva la prima parte del Vangelo, ovvero in quella morte atroce che diviene salvifica.
Lorenzo è uno di quelli che ha dato la sua vita ad imitazione di Cristo. Lorenzo è un altro di quegli innumerevoli chicchi di grano che ha preferito morire per il Signore che avere salva la vita in un altro modo. Anche Lorenzo avrebbe potuto cedere di fronte al persecutore. Anche Lorenzo, intimato di consegnare i tesori della Chiesa – che sempre fanno favoleggiare e che sempre fanno gola a tutti – avrebbe potuto cercare aiuto, protezione presso il Papa o fare qualche passo in difesa della sua opera, dell’opera della Chiesa e perfino della sua persona e, invece, ha preferito rimanere fedele alla parola del Vangelo, ha preferito imitare il Signore Gesù che è come un chicco di grano caduto in terra per morire e dare frutto, trasformandosi lui stesso, come dicevo, in un chicco di grano che muore per il bene degli altri.
Anche questa è una forma di perseveranza che ci educa, come già dicevamo ieri nella festa di Santa Teresa Benedetta della Croce. Come Teresa anche Lorenzo ha dato tutto sé stesso, fino al martirio, per rimanere fedele alla Chiesa perseguitata e per onorare e, al tempo stesso, per essere di esempio a coloro che, nella Chiesa di quel tempo, soffrivano, lottavano, rendevano come potevano la propria testimonianza a Dio Padre.
Forse anche a Lorenzo avrà parlato un angelo, ovvero avrà trovato una consolazione forte nel suo cuore, che lo ha rassicurato nel momento dell’agonia, della lotta per eccellenza, la lotta contro la morte.
Lorenzo certamente non aveva in mente di attirare tutti a sé, come, invece, ha potuto dire il Signore. Eppure il suo martirio ha attirato in qualche modo tutte le genti a lui, se anche noi, dopo molti secoli, non ci siamo scordati del suo esempio e della sua testimonianza e onoriamo la memoria di colui che morì passando attraverso il fuoco, diventando vincitore sulla morte nel nome di Cristo.
Questo è il vero modo di essere un punto di riferimento, come una stella, nella Chiesa di ogni tempo e di ogni luogo.
Per noi
Per che cosa possiamo pregare San Lorenzo oggi? Cosa possiamo chiedere alla sua memoria? Cosa possiamo ottenere dal suo nome invocato come una benedizione?
Io credo che dobbiamo chiedere a San Lorenzo di intercedere per noi perché anche noi possiamo essere come lui, ovvero uomini, donne che amano stare con Dio lavorando per i poveri. San Lorenzo ci insegna che il cristiano deve essere perseverante anche in questo, nella ricerca dei poveri da amare come fratelli e da servire come se fossero i “padroni” della propria vita. Sono moltissimi i santi che si sono consacrati a questo servizio, sono moltissimi i santi che si sono dedicati, anima e corpo, a questa specialissima forma di dedizione e di consacrazione. San Lorenzo ci ricorda che, al di là delle singole vocazioni di ciascuno di noi, è più che mai necessario fare così nel piccolo delle nostre vite e cercare di vivere con fede autentica quello che lui ha fatto in modo mirabile.
Ci aiuti San Lorenzo a vivere questa forma di fedeltà a Dio, anch’essa via di contemplazione del mistero di Maria che ci prepariamo ad onorare nella sua gloriosa Assunzione.