sabato 10 dicembre

Settimana della 4 domenica di Avvento – sabato

La spiritualità di Avvento per questo giorno

Concludiamo la settimana con un nuovo appello alla fede.

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Ger 23, 1-8
Lettura del profeta Geremia

In quei giorni. Geremia disse: «Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore. Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia. Pertanto, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si dirà più: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dalla terra d’Egitto!”, ma piuttosto: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire e ha ricondotto la discendenza della casa d’Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi!”; costoro dimoreranno nella propria terra».

SALMO Sal 88 (89)

I cieli cantano le tue meraviglie, Signore.

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato.
Su di lui non trionferà il nemico
né l’opprimerà l’uomo perverso. R

Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Io farò di lui il mio primogenito,
il più alto fra i re della terra. R

Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo. R

EPISTOLA Eb 11, 1-2. 39 – 12, 2a
Lettera agli Ebrei

Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio. Tuttavia, tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.

VANGELO Mt 21, 28-32
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai capi dei sacerdoti ed agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Geremia

Il profeta Geremia aveva una fortissima parola contro i pastori che, invece di richiamare il popolo santo di Dio alle ragioni del credere, hanno disperso le pecore. Una visione molto forte, che è una critica aspra per tutti coloro che non hanno saputo o non hanno voluto accogliere i richiami di Dio fatti proprio ai pastori perché accendessero la fede nelle anime. Il tema è molto forte, perché il profeta ci sta dicendo che quando l’amore dei pastori per Dio si raffredda, succede che gli uomini si staccano da Dio e questo rende vano ogni cammino di fede. Noi che rileggiamo queste parole possiamo verificare la loro verità proprio a partire dalle diverse stagioni di Chiesa che abbiamo vissuto. Una Chiesa forte è una Chiesa che ha guidato con serietà molte anime verso la salvezza. Una Chiesa debole, come è stato in molte stagioni, non ha guidato verso la salvezza eterna. Il profeta sta quindi parlando di una costante nel cammino di fede che riguarda anche le istituzioni di fede. Quando l’istituzione è debole, si raffredda il cammino di tutti.

Ebrei

L’autore della lettera agli Ebrei richiamava, proprio per questo, il dovere di guardare ai santi che sono come una nuvola attorno a noi. Guardando alle persone sante, tutti siamo accesi nei migliori propositi. Questo è ciò che rende possibile un nuovo cammino di fede, più serio, più intenso, più vero. È per questo che la Chiesa, nella sua sapienza, ci chiede sempre di guardare al cammino dei santi. Essi sono come modelli, richiamo per come è possibile vivere il cammino. Se i santi hanno dato un forte impulso al loro tenore di vita, perché non dovremmo farlo noi? Il richiamo è quanto mai prezioso: guardando agli esempi di fede forti che hanno edificato la vita della Chiesa, cerchiamo anche noi di essere Chiesa forte che sa guardare al cammino di ciascuno richiamando la forza con la quale va vissuto ogni cammino.

Vangelo

Il Vangelo ci invita a stare attenti. Ci sono persone sulle quali non scommetteremmo, persone che non sembrano avere un cammino di fede e che, al contrario, vivono un vero e proprio cammino di fede autentico, vero, sapiente. Come le prostitute e i pubblicani incontrati dal Signore Gesù che hanno avuto la forza e il coraggio di ascoltarlo, di seguirlo e di credere a ciò che egli rivelava. Il Vangelo ci ricorda che non dobbiamo mai essere superbi e, soprattutto, non dobbiamo mai pensare che la misura della nostra fede sia quella giusta, quella che va bene, quella che deve essere uguale per tutti. Ogni persona ha la sua misura di fede. L’importante è che ciascuno dia il meglio di sé, si applichi al massimo, cerchi Dio in tutti quei modi che la sua coscienza ritiene giusti. Tutto purchè ci sia un vero tentativo di aderire a Dio e a ciò che egli rivela.

Il nostro cammino alla luce di queste immagini

Credo che davvero oggi abbiamo molti spunti di riflessione. Tutti, però, nell’unica linea di chiederci se stiamo realmente facendo il massimo per vivere bene il nostro cammino di fede. Mentre si prepara la fase finale dell’Avvento, inviterei tutti a domandarci se abbiamo fatto davvero tutto quello che era nelle nostre possibilità per vivere bene il nostro cammino e per scegliere il Signore. Se così non fosse, il richiamo dei profeti, oltre che quello del Vangelo, vale proprio per noi. Se noi, che pure abbiamo un certo cammino e una certa familiarità con la sua parola, non siamo disposti a fare del nostro meglio, cosa rimarrà di noi e della nostra fede? Il richiamo non ci deve lasciare molto tranquilli! Dovremmo trovare tutti tempo per provare quella “santa inquietudine” che ha permesso ai santi di rendere perfetto il loro cammino. Come diceva Sant’Agostino: se loro ci sono riusciti, perché non io?

Intenzioni di preghiera

Come sempre preghiamo per noi, perché non abbiamo a smarrire il cammino che deve condurre noi per primi alla santità e alla salvezza.

Vorrei però che oggi pregassimo in modo del tutto particolare per la Chiesa. La Scrittura ci ha detto con forza che quando i pastori non sono guide appassionate e forti, il cammino di tutti va in rovina. Così è anche per noi e per il nostro tempo. Ci sono anche per noi molti segnali che ci fanno dire che non sempre siamo capaci di vivere il cammino in modo forte, propositivo, vero, bello. Chiediamo al Signore per la nostra Chiesa questa grazia. Senza questa capacità il cammino sarà per tutti più lento, poco incisivo e, alla fine, si spegnerà. Chiediamo la grazia di avere pastori appassionati che sappiano scuotere la falsa pace delle coscienze.

Infine vorrei che pregassimo per sentirci sostenuti dai santi che sono un po’ la stella polare del nostro cammino. Chiediamo al Signore di rinnovare sempre, nella Chiesa, la presenza dei santi, che indicano a tutti come rendere possibile l’adesione profonda e vera al mistero di Dio che si rivela per noi.

2023-02-03T17:51:09+01:00