Settimana della 2 domenica di quaresima – sabato
La spiritualità di questo giorno di quaresima
Come ho già avuto modo di spiegare, il sabato nel rito ambrosiano è connotato da un forte richiamo al Battesimo. In questo sabato non tanto attraverso il Vangelo ma, soprattutto, attraverso l’epistola.
La Parola di questo giorno
LETTURA Is 31, 9b – 32, 8
Lettura del profeta Isaia
Oracolo del Signore che ha un fuoco a Sion e una fornace a Gerusalemme. Ecco, un re regnerà secondo giustizia e i prìncipi governeranno secondo il diritto. Ognuno sarà come un riparo contro il vento e un rifugio contro l’acquazzone, come canali d’acqua in una steppa, come l’ombra di una grande roccia su arida terra. Non saranno più accecati gli occhi di chi vede e gli orecchi di chi sente staranno attenti. Gli animi volubili si applicheranno a comprendere e la lingua dei balbuzienti parlerà spedita e con chiarezza. L’abietto non sarà più chiamato nobile né l’imbroglione sarà detto gentiluomo, poiché l’abietto fa discorsi abietti e il suo cuore trama iniquità, per commettere empietà e proferire errori intorno al Signore, per lasciare vuoto lo stomaco dell’affamato e far mancare la bevanda all’assetato. L’imbroglione – iniqui sono i suoi imbrogli – macchina scelleratezze per rovinare gli oppressi con parole menzognere, anche quando il povero può provare il suo diritto. Il nobile invece si propone nobili disegni e s’impegna a compiere nobili cose.
SALMO Sal 25 (26)
Signore, amo la casa dove tu dimori.
Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
La tua bontà è davanti ai miei occhi,
nella tua verità ho camminato. R
Non siedo con gli uomini falsi
e non vado con gli ipocriti;
odio la banda dei malfattori
e non siedo con i malvagi. R
Giro attorno al tuo altare, o Signore,
per far risuonare voci di lode
e narrare tutte le tue meraviglie.
Signore, amo la casa dove tu dimori
e il luogo dove abita la tua gloria. R
EPISTOLA Ef 5, 1-9
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.
VANGELO Mc 6, 1b-5
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.
Efesini
Fatevi imitatori di Dio. San Paolo inizia così il suo discorso, ricordando che chi riceve il Battesimo non chiede solo un sacramento né, tantomeno, partecipa ad un rito. Chi riceve il Battesimo trasforma sé stesso, chiedendo a Dio di vedere trasformato il proprio modo di agire, di pensare, di riflettere. Il cambiamento di mentalità del credente deve essere evidente, altrimenti è vano il Battesimo stesso che si è ricevuto!
Camminate nella carità. Chi riceve il Battesimo e si rende imitatore di Dio cammina nella carità, cioè ama. Chi riceve il comandamento dell’amore da Cristo, poiché deve camminare come figlio della luce e farsi imitatore di Dio, ama come Cristo ha amato e cerca di fare tutto il possibile per camminare nella via di carità da lui indicata.
Non si parli di cose insulse! Il cristiano, proprio perché si fa imitatore di Dio e ama, non si lascia ingannare da nessuno. Anche se continuano a circolare filosofie e modi di vivere allettanti, il cristiano rimane fermo nella sua professione di fede e non cerca altro che questo: donarsi come Cristo si è donato. Il credente lascia cadere tutte le altre cose per non perdere lo spirito del Battesimo che ha ricevuto.
Rendete grazie a Dio! Proprio per motivare continuamente questa scelta e per non perdere quanto si è ricevuto, il cristiano rende grazie a Dio continuamente e, cioè, prega. Si mette in atteggiamento di relazione profonda con Dio Padre, perché è grazie alla preghiera che si rinnova incessantemente dentro di lui la presenza stessa di Dio.
Non abbiate nulla in comune con loro! Il battezzato, anche se vive in mezzo al mondo e vede e ascolta ciò che dicono e fanno gli altri uomini, non deve avere nulla in comune con coloro che sono “pagani”. Bravi uomini, certamente, motivati anche in tante cose della loro esistenza, ma non credenti! Il cristiano conosce, dialoga, collabora, ma sa anche proseguire sulla propria strada riguardo alla fede, senza lasciarsi sviare ed anzi offrendo la sua fermezza come forma di testimonianza per coloro che non credono.
Comportatevi come figli della luce. Il credente, in ogni occasione, si comporta come figlio della luce, cioè come imitatore di Dio in Cristo Gesù e, proprio per questo, offre una testimonianza credibile ed attraente della propria fede. Comportandosi come figlio della luce, ogni uomo e ogni donna che credono in Dio, offrono a tutti la propria testimonianza come realtà importante dell’esistenza, come realtà a cui fare riferimento per attingere luce.
Il nostro cammino di fede
Il nostro cammino di fede deve essere sempre una riscoperta della sua origine, ovvero del nostro Battesimo. Noi ci domandiamo: vivere il Battesimo oggi è sottoscrivere tutte queste cose? Il Battesimo oggi è chiesto per questi motivi che San Paolo ha espresso con quella lucida chiarezza? Dobbiamo ammetterlo: chiedere il Battesimo, oggi, è più chiedere un rito, e, come battezzati, dobbiamo anche ammettere che non facciamo quasi mai riferimento al nostro Battesimo come data importante per la nostra vita, tant’è che molti non ricordano mai la data del proprio inserimento in Cristo e nella Chiesa! Chiedere il Battesimo e vivere il Battesimo, oggi più che mai, deve essere occasione di testimonianza. Noi vogliamo testimoniare la nostra fede, noi vogliamo dirla agli altri per quello che siamo capaci, rimanendo però in uno stile di coerenza e di adesione grande alle conseguenze del Battesimo. Forse se il Battesimo oggi è richiesto come rito ma non trasforma la vita, è anche a causa nostra. Se noi non sappiamo fare riferimento al nostro Battesimo, come possiamo pretenderlo da altri? Se, per noi, non è molto importante imitare Cristo, vivere una testimonianza chiara di amore per il mondo, per gli altri, per la Chiesa, perché altri dovrebbero scegliere il Battesimo come motivo profondo di fede?
Oggi dovremmo proprio rivedere il nostro modo di vivere da battezzati, per scoprire se siamo in grado di vivere la Parola che Paolo ci ha annunciato o se, invece, siamo lontani da essa. Un recupero del senso battesimale dell’esistenza giova a noi e giova anche a coloro che camminano con noi.
Intenzioni di preghiera
Oggi chiediamo la grazia di far rivivere, in noi, il Battesimo, magari pregando per questo, magari fermandoci di fronte al fonte battesimale, ora chiuso per la Quaresima, per ringraziare il Signore per la grazia di Dio che ci è stata riservata, magari rileggendo non solo questa pagina ma anche le altre grandi pagine di San Paolo che ricordano la grandezza del Battesimo ed invitano ad interrogarsi sulla sua efficacia in noi. Permettiamo al Battesimo di rivivere in noi per vivere bene non solo questa Quaresima ma, più in generale, tutta la nostra vita di fede.