martedì 11 ottobre

Settimana della 6 domenica dopo il martirio – martedì 

Il tema del giorno

La perseveranza

La Parola di Dio per questo giorno

EPISTOLA 2Tm 3, 1-9
Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Carissimo, sappi che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, empi, senza amore, sleali, calunniatori, intemperanti, intrattabili, disumani, traditori, sfrontati, accecati dall’orgoglio, amanti del piacere più che di Dio, gente che ha una religiosità solo apparente, ma ne disprezza la forza interiore. Guàrdati bene da costoro! Fra questi vi sono alcuni che entrano nelle case e circuiscono certe donnette cariche di peccati, in balìa di passioni di ogni genere, sempre pronte a imparare, ma che non riescono mai a giungere alla conoscenza della verità. Sull’esempio di Iannes e di Iambrès che si opposero a Mosè, anche costoro si oppongono alla verità: gente dalla mente corrotta e che non ha dato buona prova nella fede. Ma non andranno molto lontano, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come lo fu la stoltezza di quei due.

SALMO Sal 35 (36)

Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!

Oracolo del peccato nel cuore del malvagio:
non c’è paura di Dio davanti ai suoi occhi.
Le sue parole sono cattiveria e inganno,
rifiuta di capire, di compiere il bene.
Trama cattiveria nel suo letto,
si ostina su vie non buone, non respinge il male. R

Signore, il tuo amore è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne,
il tuo giudizio come l’abisso profondo:
uomini e bestie tu salvi, Signore. R

Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,
si saziano dell’abbondanza della tua casa:
tu li disseti al torrente delle tue delizie.
È in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
Riversa il tuo amore su chi ti riconosce,
la tua giustizia sui retti di cuore. R

VANGELO Lc 21, 10-19
 Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Vangelo

Sono molti i detti del Vangelo che insegnano la virtù della perseveranza. Gesù ha parlato spesso di questa virtù nobile ed ha insegnato ai discepoli e a coloro che avrebbero creduto grazie alla loro predicazione, a perseverare nel cammino della fede. Noi vediamo che ogni epoca è simile, per alcuni aspetti, a quello che Gesù descriveva. In ogni momento della storia ci sono stati e ci sono popoli che si levano contro altri popoli, gente che si divide e che non tiene conto del cammino di altre nazioni, oppressioni di ogni genere… Tutte cose che mettono sempre in forte crisi il sentimento di fede di tutti noi, che ci domandiamo: cosa sta succedendo? Che epoca è la nostra? Tanti uomini spirituali si sono posti questa domanda ed hanno capito che la loro epoca era un tempo nel quale vivere di perseveranza e nel quale mostrare a tutti e con forza la perenne presenza di Dio in mezzo al suo popolo. L’uomo di Dio non pensa mai male del proprio tempo, ma vede in esso, con le sue persecuzioni, con le sue negatività, con tutto il male che ogni tempo porta con sé, un’occasione per dare testimonianza a Dio.

Timoteo

Se rileggerete la parola di Timoteo troverete ampie descrizioni che ci fanno dire che questo è il nostro tempo! Soprattutto mi preoccupa quell’espressione secondo la quale molti hanno “una fede solo apparente”. Era un atteggiamento già presente nella prima comunità cristiana, ma è un atteggiamento molto presente anche nella nostra Chiesa. Lo diciamo sempre ogni volta che celebriamo un battesimo, un matrimonio, un funerale… sacramenti che vediamo troppo spesso trattati come eventi, dove le persone che si radunano sanno sempre meno pregare e sempre più festeggiare o piangere chi si vuole ricordare. Ci consola sapere che già San Paolo aveva qualcosa del genere davanti a sé. Non possiamo però dire che, allora, possiamo stare tranquilli. Il fatto dovrebbe proprio inquietarci e farci capire che senza un richiamo alla vera fede, tutto è inutile. Anche San Paolo, in un quadro di fede di questo genere, invitava alla perseveranza. Il cristiano vede tutte queste cose, non ne fa oggetto di pettegolezzo, ma prega. Prega per sé, per rimanere perseverante. Prega per gli altri perché si ravvedano.

Intenzioni di preghiera

Come sempre cerchiamo di trovare intenzioni di preghiera dalla Parola di Dio.

  1. Preghiamo per imparare a perseverare. Anche noi tutti siamo tentati di non perseverare nel cammino. Accade ogni volta che ci chiediamo: ne vale la pena? Chi me lo fa fare? Perché se tutti vanno in una direzione, io non posso andarci? Perché il cristiano si fa così tanti problemi? Tutti ragionamenti che dovrebbero lasciare il tempo che trovano e che, invece, entrano pericolosamente dentro di noi spegnendo il gusto della perseveranza. Noi preghiamo, al contrario, per avere questo dono. Noi chiediamo a Dio di non fermarci alla superficialità delle cose. Noi chiediamo a Dio la forza di vedere oltre. Chiediamo di perseverare per noi, per essere di esempio agli altri, per sentire che sappiamo sostenerci a vicenda in un cammino che deve dare i suoi frutti.
  2. Preghiamo per chi non ha perseveranza. La nostra preghiera, la nostra intercessione deve aprirsi oggi verso tutti coloro che non hanno amore per la perseveranza. Tutti dobbiamo chiedere al Signore più forza per coloro che si lasciano prendere dalle cose che vedono, deviando dal proprio cammino. Preghiamo per coloro che vivono una fede superficiale, senza radici, incapace di arrivare a quella ricerca della Verità di Dio che, per tutti, dovrebbe essere un ideale di vita. Preghiamo per tutti i battezzati che si lasciano tentare e sviare da quello che capita. Chiediamo, per tutti, una fede più forte e più vera.
  3. Preghiamo per imparare a leggere il nostro tempo. L’uomo di Dio non dispera mai. Le donne di Dio non si affliggono. Sanno che il tempo può essere difficile, sanno che la testimonianza da dare è sempre complessa, ma non rimpiangono mai il passato, non si rifugiano mai in qualcosa che non c’è più, non lodano il passato disprezzando il futuro. Anzi, gli uomini e le donne di Dio attendono quel futuro che sarà la comunione con Dio. Preghiamo per essere anche noi uomini e donne di questo spessore.

Come ho detto, oggi vogliamo ricordare anche la cara memoria di San Giovanni XXIII. Uomo di preghiera profondissima, San Giovanni papa fu anche uomo pienamente immerso nel suo tempo, capace di scrutare i segni dei tempi e di indire un Concilio proprio sostenuto dall’amore di Dio, che vedeva ben presente nel mondo nonostante tutti i segni negativi che furono presenti nella sua epoca. Chiediamo a San Giovanni XXIII di sperimentare qualcosa della sua semplicità, qualcosa della sua intensità spirituale. A Lui, che ci ha lasciato nel giornale dell’anima pagine splendide per intensità spirituale, chiediamo la forza di scommettere sul nostro tempo, perché ci aiuti a capire maggiormente qualcosa del mistero di Dio.

Intenzioni di preghiera

Come sempre cerchiamo di trovare intenzioni di preghiera.

  1. Preghiamo per imparare a contemplare. Francesco era un uomo come noi. Aveva mille cose da fare. Si muoveva, passava tra le case degli amici… come noi. Eppure aveva un’anima assolutamente contemplativa. Chiediamo, come prima grazia per questo giorno, di avere un’anima contemplativa come la sua. Chiediamo di saper contemplare il volto di Dio anche quando dobbiamo correre, anche quando ci sembra che la vita sia una serie infinita di cose da fare, anche quando non avvertiamo altro che stanchezza e peso da tutte le cose che ci troviamo a dover fare.
  2. Preghiamo per pensare a Cristo in questo giorno. Credo che sia molto bello pensare che anche noi possiamo incontrare Cristo in questo giorno. Nelle cose che faremo, nelle realtà che accosteremo, nelle parole che diremo… ci sarà Cristo, se noi lo cercheremo con tutto il cuore. Impegniamoci perché questo giorno ci offra questa possibilità.
  3. Preghiamo mettendo nelle mani di Dio le nostre debolezze. Anche noi diciamo, con profonda verità al Signore, io arrivo fino a qui. Tu va’ avanti per quello che io non so fare, o non riesco a fare, o non sono capace di capire. Credo che questa prospettiva sia proprio liberante e liberatoria. Se ci affideremo a Cristo in questo modo, io credo, nulla ci sembrerà pesante, nulla impossibile.

Vi invito oggi a partecipare, come chiederò tutti i giorni, agli esercizi. Ma a chi non potesse, chiedo proprio di saper rileggere questa preghiera, sapendo che San Francesco ci donerà il suo aiuto e la sua intercessione.

2022-10-07T08:52:18+02:00