Sabato 11 dicembre

Settimana della 4 domenica di Avvento – Sabato

Le sorprese di Dio non finiscono mai!

La Parola di Dio per questo giorno

Lettura del profeta Ezechiele 35, 1; 36, 1a. 8-15

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Ora, figlio dell’uomo, profetizza ai monti d’Israele e di’: E voi, monti d’Israele, mettete rami e producete frutti per il mio popolo Israele, perché sta per tornare. Ecco, infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati. Moltiplicherò sopra di voi gli uomini, tutta quanta la casa d’Israele, e le città saranno ripopolate e le rovine ricostruite. Farò abbondare su di voi uomini e bestie e cresceranno e saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore. Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli. Così dice il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: “Tu divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo”, ebbene, tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del Signore Dio. Non ti farò più sentire gli insulti delle nazioni e non subirai più lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua nazione». Oracolo del Signore.

EPISTOLA

Lettera agli Ebrei 9, 11-22

Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?
Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa. Ora, dove c’è un testamento, è necessario che la morte del testatore sia dichiarata, perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive. Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue. Infatti, dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la Legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo: Questo è il sangue dell’alleanza che Dio ha stabilito per voi. Alla stessa maniera con il sangue asperse anche la tenda e tutti gli arredi del culto. Secondo la Legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue, e senza spargimento di sangue non esiste perdono.

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Matteo 21, 28-32

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai capi dei sacerdoti ed agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

La sorpresa di una benedizione

L’oracolo di Ezechiele è la continuazione di quello di ieri ed è un oracolo di grandissima dolcezza. Lo abbiamo sentito. Poiché il popolo di Israele si sta convertendo, sta “tornando” al Signore, allora Dio comanda alla terra di donare all’uomo che torna alla fedeltà, benedizione su benedizione. Dio comanda anche alla terra di partecipare alla sua gioia per il ritorno di chi lo aveva rinnegato, deriso, dimenticato. Dio, quando il peccatore si converte e torna a Lui, comanda a tutta la creazione di partecipare alla sua gioia di Padre che vede il ritorno dei figli. Una lezione bellissima sulla presenza di Dio in ogni aspetto della creazione.

Così anche la lettera agli Ebrei ci ha aiutato a capire che già nella prima alleanza il Signore aveva coinvolto tutti gli elementi della terra per sostenere il popolo che egli stesso si era scelto come “amico”, come alleato. Nella nuova alleanza, quella inaugurata nel sangue di Cristo, non c’è più bisogno di tutte queste cose, perché è il Signore stesso che conduce il suo popolo ai beni eterni. Se la prima alleanza fu in vista di una terra da abitare, quella nuova è in vista dell’eternità. È a questo che ci introduce il Signore Gesù. È un’altra delle famose sorprese di Dio che non finiscono mai!

Infine il Vangelo ci mostra una grande novità di vita. Al tempo della predicazione del Signore accadde realmente che molti di coloro che si dicevano uomini di fede non credettero alla predicazione del Signore e non si scomodarono nemmeno per andare a sentirlo. Furono molte persone escluse da quella società – peccatori, poveri, malati, prostitute – che andarono ad ascoltarlo e che, per questo ottennero quella salvezza che, invece, rimane preclusa a chi non si mette nemmeno in discussione. Il Vangelo ci fa ragionare e ci dice di non procedere mai, nella fede, con le nostre categorie, ma di utilizzare sempre le categorie di Dio. Dio non guarda le appartenenze umane. Dio guarda il cuore. Dove c’è un cuore che lo sa accogliere, Dio fa festa e si comunica a quest’anima. Dove c’è resistenza, ostinazione, ottusità, Dio non rivela nulla di sé, perché Dio non obbliga mai a nulla. Forse, se tornassimo anche noi un po’ a Lui, comprenderemmo tutte queste verità. Se ci proponessimo un percorso di conversione più sincero, forse non faremmo tanta fatica a comprendere che l’amore di Dio può tutto. Perché Dio si commuove ancora per qualcuno che sa tornare sui suoi passi e sa tornare a Lui. Questo è quello che dovremmo proprio dire, in occasione del Natale, a chi è un po’ lontano dal Signore ma, comunque, lo ricerca. In un modo o nell’altro.

Per noi

  • Sappiamo rivolgere agli uomini in ricerca qualche parola buona e piena di calore umano per questo Natale?
  • Sappiamo sostare in contemplazione del Bambino che nasce per noi?
  • Sarà un Natale di fede?

Per gli sposi e la famiglia

Anche in famiglia, curiamo davvero che questo Natale sia un Natale di fede. Veniamo da anni complicati. Abbiamo vissuto un Natale diverso dal solito lo scorso anno. Cosa vogliamo fare di questo Natale? Che Natale sarà nella nostra famiglia?

Impegno del giorno

Prepariamoci ad entrare nelle ultime settimane di attesa del Signore. Prepariamoci ad iniziare la novena di Natale.

2021-12-02T17:22:43+01:00