Venerdì 12 marzo

Settimana della terza domenica di Quaresima – Venerdì

Il venerdì, come dicevo la scorsa settimana, riprendiamo il cammino con le belle letture che il Vespero ci dona di leggere.

La liturgia del vespero – i testi

VENERDI III SETTIMANA DI QUARESIMA ANNO I

SALUTO

V    Il Signore sia con voi.

R    E con il tuo spirito.

Se non presiede un sacerdote o un diacono:

V    Signore, ascolta la nostra preghiera.

R    E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE

Cfr. Sal 140 (141), 1-4

Come nube d’incenso,

la mia preghiera, Signore, s’innalzi.

Guarda le mani a te levate, o Dio,

sacrificio di lode nella sera.

A te grido, soccorri,

ascolta questa voce che ti implora.

Guarda le mani a te levate, o Dio,

sacrificio di lode nella sera.

Poni la tua custodia alle mie labbra,

non ceda il cuore al fascino del male.

Guarda le mani a te levate, o Dio,

sacrificio di lode nella sera.

Come nube d’incenso,

la mia preghiera, Signore, s’innalzi.

Guarda le mani a te levate, o Dio,

sacrificio di lode nella sera.

INNO

 

Cristo, che a nostra salvezza

disponi il santo digiuno,

vieni e conforta il tuo popolo

che celebra la Quaresima.

Ispira il pentimento,

poni sul labbro la supplica

che mitighi la giustizia

e muova il Padre al perdono.

La grazia tua ci liberi

dal passato colpevole

e un futuro innocente

pietosa a noi propizi.

L’annuo fervore ci doni,

purificando i cuori,

di tendere ancora una volta

alla beata Pasqua.

O Trinità, potente unico Dio,

l’universo ti adori

e, liberato dal male,

ti canti un cantico nuovo. Amen.

Oppure

O Cristo che a nostra salvezza

disponi il santo digiuno

conforta e guida il popolo

nei giorni di austero cammino.

Distogli da tutti i peccati

il cuore pentito e umiliato

sul labbro risveglia la supplica

che muova il Padre al perdono.

La grazia, che doni copiosa,

purifichi il nostro passato:

conduca a un futuro innocente

chi volge lo sguardo al tuo volto.

Infondi un nuovo fervore,

donando purezza ai cuori:

ancora una volta chiamati,

tendiamo con gioia alla Pasqua.

O grande Signore, uno e trino,

ti adori col cielo e la terra:

per te liberata dal male,

ti canti un cantico nuovo. Amen.

Oppure

Gesù, che per redimere

i nostri cuori aridi

nel tempo di Quaresima,

all’astinenza ci educhi,

la Chiesa assisti, provvido,

a penitenza dedita;

noi ti preghiamo supplici:

da ogni colpa assolvici.

La grazia tua ci liberi

dal male che contamina:

giorni sereni accordaci

senza peccato e limpidi.

Con pentimento ed opere

di conversione assidue,

fà che alla Pasqua prossima

protesi siano gli animi.

O Trinità santissima,

te l’universo celebri:

in novità di spirito

noi ti leviamo il cantico. Amen.

RESPONSORIO

Cfr. Gen 12, 1-2

Il Signore disse ad Abramo:

«Esci dal tuo paese, dalla tua patria,

dalla casa di tuo padre:

va’ nel paese che io ti indicherò.

Farò di te un popolo numeroso,

renderò grande il tuo nome,

diventerai per le genti una benedizione:

va’ nel paese che io ti indicherò».

I LETTURA

Dt 4, 1-9a

Lettura del libro del Deuteronomio.

In quei giorni. Mosè disse: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. I vostri occhi videro ciò che il Signore fece a Baal-Peor: come il Signore, tuo Dio, abbia sterminato in mezzo a te quanti avevano seguito Baal-Peor; ma voi che vi manteneste fedeli al Signore, vostro Dio, siete oggi tutti in vita. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?

Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita».

Parola di Dio

SALMELLO

Cfr. Gen 32, 27. 29; 27, 28

L’Angelo disse a Giacobbe:

«Lasciami, perché possa andare».

Giacobbe rispose:

«Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».

E in quello stesso luogo lo benedisse.

Dall’alto il Signore ti conceda la rugiada del cielo

e dal basso l’abbondanza dei frutti della terra.

E in quello stesso luogo lo benedisse.

ORAZIONE

Ascolta, o Dio,

la preghiera della Chiesa con la benevolenza che è tua:

e fa’ che giovi alla nostra salvezza quanto,

pur senza merito,

fiduciosamente ti chiediamo.

Per Cristo nostro Signore.

II LETTURA

1 Re 8, 22-30

Lettura del primo libro dei Re.

In quei giorni. Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo, disse: «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l’hai adempiuto con la tua mano, come appare oggi. Ora, Signore, Dio d’Israele, mantieni nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli hai promesso dicendo: “Non ti mancherà mai un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta, camminando davanti a me come hai camminato tu davanti a me”. Ora, Signore, Dio d’Israele, si adempia la tua parola, che hai rivolto al tuo servo Davide, mio padre!

Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito! Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.

Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!».

Parola di Dio

SALMELLO

Cfr. Sal 33 (34), 16. 2

Gli occhi del Signore sui giusti,

le sue orecchie al loro grido di aiuto.

Benedirò il mio Signore in ogni tempo,

nella mia bocca sempre la sua lode.

ORAZIONE

Ascoltaci, Dio che salvi:

non permettere che si consumino i nostri giorni

prima che tu ci abbia perdonato ogni colpa.

Per Cristo nostro Signore.

III LETTURA

Dt 6, 4-19

Lettura del libro del Deuteronomio.

In quei giorni. Mosè disse: «Ascolta, Israele: il Signore è nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi di do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti, con città grandi e belle che tu non hai edificato, case piene di ogni bene che tu non hai riempito, cisterne scavate ma non da te, vigne e oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, guàrdati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile. Temerai il Signore, tuo Dio, lo servirai e giurerai per il suo nome.

Non seguirete altri dèi, divinità dei popoli che vi staranno attorno, perché il Signore, tuo Dio, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; altrimenti l’ira del Signore, tuo Dio si accenderà contro di te e ti farà scomparire dalla faccia della terra. Non tenterete il Signore, vostro Dio, come lo tentaste a Massa. Osserverete diligentemente i comandi del Signore, vostro Dio, le istruzioni e le leggi che ti ha date. Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri in possesso della buona terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti, dopo che egli avrà scacciato tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha promesso».

Parola di Dio

SALMELLO

Cfr. Sal 71 (72), 18; 67 (68), 2

Benedetto il Signore Dio:

benedetto il Signore sempre.

Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano

e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.

ORAZIONE

Padre e pastore delle nostre anime,

con la tua amorosa provvidenza

guida e proteggi il popolo dei redenti,

perché, camminando su strade sicure,

arrivi alla tranquillità della dimora eterna.

Per Cristo nostro Signore.

IV LETTURA

1 Sam 16, 1-13a

Lettura del primo libro di Samuele.

In quei giorni. Il Signore disse a Samuele: «Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho ripudiato perché non regni su Israele? Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Samuele rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il Signore soggiunse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: “Sono venuto per sacrificare al Signore”. Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti farò conoscere quello che dovrai fare e ungerai per me colui che io ti dirò». Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «È pacifica la tua venuta?». Rispose: «È pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore. Santificatevi, poi venite con me al sacrificio». Fece santificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio.

Quando furono entrati, egli vide Eliàb e disse: «Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!». Il Signore replicò a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore». Iesse chiamò Abinadàb e lo presentò a Samuele, ma questi disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare Sammà e quegli disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge». Samuele disse a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!». Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.

Parola di Dio.

SALMELLO

Cfr. Sal 17 (18), 4. 2-3

Invoco il Signore, degno di lode,

e sarò salvato dai miei nemici.

Ti amo, Signore, mia forza,

mia roccia e mia fortezza.

ORAZIONE

O fonte di sapienza e di giustizia,

Dio vivo e vero,

custodisci i tuoi servi con indefettibile amore,

perché docilmente sappiamo camminare al tuo cospetto

sulla via della verità e della vita.

Per Cristo nostro Signore.

SALMODIA

Salmo 134 (135)

Ant. 1   Grande è il Signore, Dio nostro, *

su tutti gli dèi.

Lodate il nome del Signore, *

lodatelo, servi del Signore,

voi che state nella casa del Signore, *

negli atri della casa del nostro Dio.

Lodate il Signore, perché il Signore è buono; *

cantate inni al suo nome, perché è amabile.

Il Signore si è scelto Giacobbe, *

Israele come sua proprietà.

Sì, riconosco che il Signore è grande, *

il Signore nostro più di tutti gli dèi.

Tutto ciò che vuole †

il Signore lo compie in cielo e sulla terra, *

nei mari e in tutti gli abissi.

Fa salire le nubi dall’estremità della terra, †

produce le folgori per la pioggia, *

dalle sue riserve libera il vento.

Egli colpì i primogeniti d’Egitto, *

dagli uomini fino al bestiame.

Mandò segni e prodigi †

in mezzo a te, Egitto, *

contro il faraone e tutti i suoi ministri.

Colpì numerose nazioni *

e uccise sovrani potenti:

Sicon, re degli Amorrei, †

Og, re di Basan, *

e tutti i regni di Canaan.

Diede in eredità la loro terra, *

in eredità a Israele suo popolo.

Gloria al Padre, e al Figlio*

e allo Spirito Santo.

Come era in principio e ora e sempre*

nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Grande è il Signore, Dio nostro, *

su tutti gli dèi.

II (13-21)

Ant. 2   Il Signore ha compassione dei suoi servi.

Signore, il tuo nome è per sempre; *

Signore, il tuo ricordo di generazione in generazione.

Sì, il Signore fa giustizia al suo popolo *

e dei suoi servi ha compassione.

Gli idoli delle nazioni sono argento e oro, *

opera delle mani dell’uomo.

Hanno bocca e non parlano, *

hanno occhi e non vedono,

hanno orecchi e non odono; *

no, non c’è respiro nella loro bocca.

Diventi come loro chi li fabbrica *

e chiunque in essi confida.

Benedici il Signore, casa d’Israele; *

benedici il Signore, casa di Aronne;

benedici il Signore, casa di Levi; *

voi che temete il Signore, benedite il Signore.

Da Sion, benedetto il Signore, *

che abita in Gerusalemme!

Gloria al Padre, e al Figlio*

e allo Spirito Santo.

Come era in principio e ora e sempre*

nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Il Signore ha compassione dei suoi servi.

ORAZIONE

Dio onnipotente,

che nei tuoi giudizi vuoi soprattutto manifestarti pietoso,

non abbagliare i colpevoli con la gloria sfolgorante della divina giustizia,

ma ridona loro pace e speranza con la serenità del tuo perdono.

Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,

che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

 

ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE

 

Acclamiamo al Signore Gesù,

pontefice della nuova ed eterna alleanza.

Medico delle anime,

che ricerchi con divina misericordia

le ferite provocate dal peccato e le risani,

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Capo della Chiesa, che nell’alleanza eterna

hai promulgato la legge nuova

per mezzo dello Spirito Santo,

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Verbo incarnato,

nel quale abbiamo ricevuto

l’adozione a figli di Dio,

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Benedetta progenie di Abramo,

nella quale trovano redenzione tutte le genti,

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Gloria del cielo e della terra,

che ci chiami a farci conformi alla tua risurrezione,

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Giudice pietosissimo, che condannato alla croce

ci hai amato di un amore eterno,

Kyrie, eleison.

Kyrie, eleison.

Padre nostro.

Benedizione con la reliquia della Santa Croce

Il sacerdote che presiede si reca al luogo dove è custodita la reliquia della Santa Croce e la porta all’altare, dove viene incensata al canto della sallenda:

Adoriamo la tua croce, o Signore,

Adoriamo il mistero della tua croce

E la salvezza che viene da te crocifisso.

Gloria al Padre e al Figlio

E allo Spirito Santo.

Come era nel principio e ora e sempre

Nei secoli dei secoli. Amen.

Adoriamo la tua croce, o Signore,

Adoriamo il mistero della tua croce

E la salvezza che viene da te crocifisso.

ORAZIONE

Il sacerdote che presiede canta:

Preghiamo (pausa di preghiera silenziosa)

O Dio, che ci hai redento con il tuo sangue prezioso del tuo Unigenito, liberaci dalle catene dei peccati, poiché adoriamo la croce, da cui ci venne la vita.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

Oppure:

Il sangue prezioso del tuo Figlio unigenito

ha reso sacro, o Dio, l’emblema della croce

e ne ha fatto un simbolo di salvezza;

a quanti signorino di seguire questo santo vessillo

concedi sempre la tua protezione.

Per Cristo Nostro Signore.

Amen.

 

Il sacerdote che presiede prosegue cantando:

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito.

Kyrie Eleison, Kyrie Eleison, Kyrie Eleison.

Diamo lode al Signore.

Rendiamo grazie a Dio.

 

Si intona l’inno Vexilla Regis, durante il quale la reliquia della Santa Croce viene incensata.

Del Re il vessillo sfolgora,

la Croce appare in gloria,

ove il Creator degli uomini

è appeso a un patibolo.

I chiodi lo trafiggono,

Gesù sospeso sanguina:

s’immola qui la vittima

che il mondo vuol redimere.

Spietata poi la lancia

trapassa il cuore esanime;

l’acqua e il sangue sgorgano

che i nostri errori lavano.

Veraci ora si adempiono

le profezie di Davide:

dal legno del patibolo

regna il Signor dei secoli.

Albero degno e fulgido,

del Re il sangue sfolgora;

il solo eletto a reggere

le membra tue santissime.

Beata Croce, simile

a mistica bilancia!

Tu porti, appesa vittima,

chi ci salvò dagli inferi.

Il sacerdote che presiede imparte la benedizione cantando:

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Amen.

 

Dopo averla incensata, il sacerdote che presiede ripone la reliquia della Santa Croce nel luogo dove è custodita, mentre l’assemblea conclude l’inno.

Croce, speranza unica,

la Chiesa oggi ti celebra:

ai buoni aggiunge grazie,

ai rei cancella i crimini.

O Trinità ti adorino

i tuoi credenti unanimi:

la Croce ebbe a redimerli,

con la tua Croce salvali.

Amen.

La celebrazione si conclude, secondo l’opportunità, con un canto.

Deuteronomio

La lezione del Deuteronomio ci dona un vero e proprio capolavoro. L’autore antico, benchè diversi secoli prima dell’arrivo di Cristo e forte solo di tutte quelle prescrizioni che noi tutti fatichiamo a comprendere e a capire, spiegava già che il Dio degli Ebrei è il Dio vicino all’uomo, il Dio che condivide il loro cammino e la loro vita. È questa la differenza fondamentale che l’autore antico vede tra il Dio di Israele e gli idoli. Mentre gli idoli sono un prodotto delle mani dell’uomo e, quindi, sono muti, il Dio di Israele è vivo ed entra in alleanza con gli uomini. Si capisce, allora, il richiamo finale della Scrittura. Se Dio è il Dio vicino, occorre ricordarsene bene e non lasciare il cammino di fede che porta a lui per avventurarsi nei sentieri proposti dai vari culti idolatrici che non portano da nessuna parte e non pagano. Questa era la consapevolezza che viveva ogni pio Ebreo, questa è la consapevolezza di fede che viene riproposta anche a noi. Noi cristiani dovremmo comprendere, a maggior ragione, quanto l’autore antico diceva. Il Dio vicino è il Dio che appare in Cristo. Il Dio vicino è il Figlio dell’uomo del quale noi ci stiamo preparando a celebrare la Pasqua. Il Dio vicino è il Dio che Gesù ci ha insegnato a chiamare con il nome, dolce, di Padre.

Re

La seconda lettura è molto nota perchè è il brano che noi leggiamo nella liturgia quando è previsto il ricordo della dedicazione di una chiesa. È la preghiera di Salomone per il giorno inaugurale del culto nel grande tempio di Gerusalemme. Potremmo continuare la riflessione propostaci dalla prima lettura. Dove Dio si rende presente per essere il Dio vicino? Dove Dio si rende presente per essere lodato? Dove Dio si rende presente per essere incontrato dagli uomini? Nel tempio. Il tempio è uno spazio sacro, evidentemente Dio non abita il tempio perché abita “i cieli dei cieli”, cioè un luogo “suo”. Sulla terra niente può “contenere” Dio, nulla può essere sua abitazione, se non quello spazio che gli uomini riservano a Lui perché possano incontrarlo e, ovviamente, il cuore dell’uomo che lo cerca e che lo adora. Sono questi i due luoghi dove è possibie trovare la presenza di Dio. Luoghi differenti. Il tempio è per tutti, è un luogo che funge da richiamo per gli uomini, è un luogo altamente simbolico. Il cuore dell’uomo è quel luogo interiore, segreto, dell’anima, che ciascuno è chiamato a coltivare e a custodire per trovare e per trattenere dentro di sè, con sapienza, la presenza di Dio. I due luoghi sono, poi, al servizio l’uno dell’altro. Il tempio è al servizio del cuore dell’uomo perché l’uomo, andando a pregare nel tempio, possa trovare il luogo dove dilatare il suo cuore ed immergersi nell’amore di Dio; il cuore dell’uomo ama il tempio, perché è il luogo dove più facilmente può trovare la presenza di Dio. In ogni caso Dio è il Dio vicino, il Dio che si lascia trovare dagli uomini, il Dio che prende dimora presso di loro. Anche fisicamente. Il tempio è lì a dimostrarlo a tutti.

Deuteronomio

La terza lettura torna sul tema da un altro punto di vista e ci spiega qual è la risposta dell’uomo al Dio vicino. Come vive l’uomo che sa e che comprende che il Signore è veramente vicino alla sua esistenza? Rispettando il comandamento! Il comandamento che riassume tutti i comandamenti, quel comandamento che Gesù, poi, riassumerà nel duplice comandamento dell’amore. L’uomo che scopre vera per sé la presenza del Dio vicino tiene sempre in grande onore i suoi comandamenti (tutti e 10). Comandamenti che, simbolicamente, lascia cadere tra gli occhi, o che si lega al braccio, alla mano, o sul cuore. Il riferimento è ad una pratica tipica degli Ebrei osservanti che collocano, nelle posizioni sopra ricordate, piccoli rotoli della Torah, come a dire che i pensieri del credente, le sue azioni, le sue parole, il suo modo di amare, devono esssere sempre guidati dalla Parola di Dio. È un gesto rituale tipico degli Ebrei che esprime, però, una realtà spirituale che deve essere cara a ciascuno di noi. Anche noi cristiani, infatti, diciamo che la Parola di Dio ha il compito di illuminare i nostri pensieri, le nosre parole, il nostro modo di fare. Senza tutto questo noi saremmo raminghi, poveri uomini e donne che vagano sempre senza meta e, soprattutto, senza alcuna direzione. Un richiamo fortissimo anche per noi. Dio è vicino, ma per sentirlo vicino occorre avere come guida e come riferimento la sua Parola. Come si vede le tre letture di questa sera si rincorrono l’una con l’altra nei loro preziosissimi significati.

Samuele

La quarta lettura ci riporta alla storia di Davide, al suo inizio, che tutti ben conosciamo. È un’altra luce che viene accesa sui concetti che la liturgia del vespero di questa sera ci propone. Nella storia di Davide noi vediamo brillare la presenza del Dio vicino. Dio non ha abbandonato il suo popolo. Il suo Re, Saul, si è staccato da Dio, ha abbandonato la sua via. Dio no. Non abbandona l’uomo, non abbandona il suo popolo e si sceglie un altro re, un altro “rappresentante”, un altro uomo che avrà il compito di parlare del Dio vicino. Davide farà questo in modo egregio e singolare, basti pensare ai Salmi, alle preghiere che Davide stesso compone per pregare il Dio vicino e per proporre a tutti di sentire Dio vicino.

Dall’altro lato ci viene spiegato perché Dio sceglie Davide, questo ragazzo giovane, non forte, non valoroso come i suoi fratelli. Davide è scelto perché Dio “guarda il cuore” e il cuore di Davide è pieno di amore per il Signore, è pieno di devozione. Anche se Davide è e sarà sempre un grandissimo peccatore, il suo cuore è veramente pieno dell’amore per Dio. Davide canterà di questo amore e, nonostante il suo peccato, cercherà sempre quella riconciliazione e quel perdono di cui abbiamo parlato tutta settimana. Davide è l’autore del Salmo 50, il miserere. Un salmo nel quale Davide concentra tutto il suo amore per Dio, la sua richiesta di perdono, il suo essere consapevole che Dio rimette ogni peccato e che nessun peccato, per quanto forte, possa mai togliere un uomo dalla sicura protezione di Dio.

Esercizio quaresimale

Cosa dicono le quattro letture a noi? Io credo che sia proposto anche a ciascuno di noi di sentire la presenza di Dio. Questa sera, in questo vespero, come anche in tutti i giorni della Quaresima, noi tutti siamo invitati a sentire che siamo i figli del Dio vicino. Quel Dio che si è fatto vicino a ciascuno di noi in Cristo Gesù.

In secondo luogo siamo invitati ad avvertire che il nostro tempio, questa nostra chiesa, è il luogo dell’incontro con Dio che ascolta la nostra preghiera e perdona i nostri peccati.

In terzo luogo siamo invitati a guardare cosa abbiamo nel cuore e se sappiamo rispondere al Dio vicino con l’accoglienza e l’onore che diamo alla sua Parola, luce e guida anche per il nostro cammino quaresimale.

Impegno per suscitare la sapienza in noi

Di qui la domanda per noi:

  • Avvertiamo la presenza di Dio rispetto al nostro cammino?
  • Siamo pronti a vivere quel richiamo alla penitenza che le Scritture ci hanno suggerito, per mettere Dio al centro dei nostri pensieri, almeno in questi giorni quaresimali?
  • Amiamo la chiesa e sentiamo che anche noi abbiamo bisogno di un “luogo” dove sentirci figli amati, attesi, perdonati?
  • Cosa ci ha detto questa terza settimana di Quaresima che stiamo per concludere?
  • Consci che Dio è il Dio vicino, cosa abbiamo da dire alla sua presenza in questo venerdì quaresimale?

Continuiamo a vivere bene questo tempo di attesa della Pasqua del Signore, certi che il Signore ci aiuterà a camminare verso il giorno della sua morte e risurrezione, il giorno del Dio vicino che ama stare con gli uomini.

2021-03-12T16:06:48+01:00