Sabato 12 giugno

Settimana della 2 domenica dopo Pentecoste – Sabato – Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria

Il sabato dopo il venerdì del Sacro Cuore è dedicato al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria. È frutto della sapienza della Chiesa il celebrare queste due feste una vicina all’altra: accanto al cuore del Figlio che parla a noi e che offre la vita per noi troviamo il cuore della Madre, il cuore di colei che accoglie, il cuore di colei che conserva la Parola e la fa propria.

Siracide

Sir 39, 13-16
Lettura del libro del Siracide

Ascoltatemi, figli santi, e crescete come una rosa che germoglia presso un torrente. Come incenso spargete buon profumo, fate sbocciare fiori come il giglio, alzate la voce e cantate insieme, benedite il Signore per tutte le sue opere. Magnificate il suo nome e proclamate la sua lode, con i canti delle labbra e con le cetre, e nella vostra acclamazione dite così: Quanto sono belle tutte le opere del Signore! Ogni suo ordine si compirà a suo tempo!

Corinzi

2Cor 6, 11-16
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi; il nostro cuore si è tutto aperto per voi. In noi certo non siete allo stretto; è nei vostri cuori che siete allo stretto. Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, apritevi anche voi! Non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: «Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo».

Vangelo

Lc 2, 8-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andaròno, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

Il tema viene sviluppato anzitutto dal Vangelo. La scena che viene descritta da San Luca è molto nota e legata alla natività del Signore. Eppure è una scena che si è ripetuta moltissime volte. Maria non solamente in quell’occasione imparò a conservare nel cuore le cose che accadevano. Questo accadde sempre. Dall’annunciazione, ma probabilmente anche prima di essa, il cuore di Maria è stato un cuore che ha saputo trattenere le cose che accadevano, ha saputo meditarle alla luce di quella Parola nella quale la Vergine credeva. È così che accadde anche dopo quell’evento. Il cuore di Maria è stato un cuore capace di trattenere e di interrogarsi, capace di rileggere alla luce della Parola di Dio ogni cosa per rallegrarsi nel Signore. Un cuore sprofondato nel mistero di Dio e, per questo, un cuore capace di amare l’uomo. Un cuore capace di accogliere il Signore, la parola che si è fatta carne e di servire ogni altro uomo: Giuseppe, i discepoli, i parenti, le persone incontrate sul cammino. Il cuore di Maria è un cuore che accoglie, che medita e che ama. Un cuore capace di lasciarsi avvincere dalla Parola di Dio e di portarla ad altri.

Il Cuore Immacolato della Vergine Maria ha fatto questo non solo in vita, ma anche nel corso della storia della Chiesa. Ogni apparizione mariana, ogni evento soprannaturale a lei legato, ci parla del suo intervenire nella storia sempre con il suo cuore di madre. Apparendo nei luoghi più disparati della terra, Maria è sempre stata vicino ai poveri e ai sofferenti. Uomini e donne per lo più senza istruzione, uomini e donne che non erano mai in vista nei loro paesi, uomini e donne capaci, però, di amare. Uomini e donne capaci di conservare nel cuore tutto ciò che a loro era stato riservato, uomini e donne capaci di portare nel mondo quella parola che la Vergine, di volta in volta, rivelava. Uomini e donne capaci di essere come lei: pronti a vivere un’autentica esperienza di Dio e a lasciarsi rallegrare la vita da quella presenza.

Il Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria parla ancora oggi al cuore di ogni uomo. È da questo Cuore Immacolato di Madre che noi ascoltiamo gli inviti di sempre e che noi siamo chiamati a fare nostri oggi, nel corso di questa nostra esistenza:

  • L’invito alla conversione, cioè a lasciare spazio a Dio nelle nostre vite che ci ostiniamo a tenere in mano solo con le nostre forze;
  • L’invito a seguire il Signore Gesù nelle concrete situazioni che ci vengono offerte, senza desiderare altro rispetto a quello che abbiamo;
  • L’invito a vedere la mano di Dio in quello che accade, trattenendo nel cuore sentimenti ed emozioni;
  • L’invito a donare la vita, come ella ha fatto, amando nelle piccole cose di ogni giorno.

La devozione al Cuore Immacolato della beata Vergine Maria

Ecco perché possiamo vivere bene la devozione al Cuore Immacolato della beata Vergine Maria. Cosa ci chiede questa devozione? Essa si sviluppa, di per sé, su cinque primi sabati del mese, nei quali sono richieste le medesime cose che vengono richieste per ogni devozione e per ogni indulgenza: la confessione sacramentale, la partecipazione alla S. Messa, la preghiera per il Papa, la S. Comunione.

La cosa più bella è però quella capacità di tenere compagnia alla Vergine per 15 minuti, ovvero il tempo di un rosario. Al di là della pratica di pietà, credo che l’istruzione importante di questa devozione sia questo invito a tenere compagnia alla Vergine per un quarto d’ora. È la cosa più bella che ci possa essere richiesta. Noi teniamo compagnia alla Vergine meditando i misteri della sua vita o di quella di suo Figlio, ma, in realtà, noi chiediamo alla Vergine Santa di tenere compagnia a noi e non solo per un quarto d’ora, ma per la vita! Vivere una vita in compagnia di Dio e di Maria è qualcosa che cambia profondamente l’anima, e, per questo, cambia profondamente la vita. Credo che questa sia davvero la realtà più bella alla quale possiamo accostarci. Sapere che Maria, sapere che il suo Cuore veglia su di noi deve essere per tutti occasione di fortificazione dell’esistenza e occasione di conversione.

A Maria chiediamo di essere da lei potentemente attratti al Signore, perché possiamo essere realmente suoi fedeli discepoli nel tempo.

2021-06-07T10:26:54+02:00