Martedì 12 luglio

Settimana della 5 domenica dopo Pentecoste – martedì 

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Dt 25, 5-10
Lettura del libro del Deuteronomio

In quei giorni. Mosè disse: «Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si sposerà con uno di fuori, con un estraneo. Suo cognato si unirà a lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere di cognato. Il primogenito che ella metterà al mondo, andrà sotto il nome del fratello morto, perché il nome di questi non si estingua in Israele. Ma se quell’uomo non ha piacere di prendere la cognata, ella salirà alla porta degli anziani e dirà: “Mio cognato rifiuta di assicurare in Israele il nome del fratello; non acconsente a compiere verso di me il dovere di cognato”. Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno. Se egli persiste e dice: “Non ho piacere di prenderla”, allora sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli toglierà il sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e proclamerà: “Così si fa all’uomo che non vuole ricostruire la famiglia del fratello”. La sua sarà chiamata in Israele la famiglia dello scalzato».

SALMO Sal 127 (128)

Dono del Signore sono i figli.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa. R

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R

VANGELO Lc 8, 16-18
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Vangelo

Fate dunque attenzione a come ascoltate”. Benedetto, che abbiamo celebrato ieri nella sua ricorrenza annuale, è stato un uomo di grande ascolto della Parola di Dio. Vorrei che sia questo giorno, che anche i giorni che verranno, potessero tutti essere vissuti ripensando a questo monito del Vangelo: fate attenzione a come ascoltate.

Il monito del Vangelo è rivolto a tutte quelle persone che pensano di avere fede, o anche di avere una grande fede, ma, poi, sono come chi mette una sorgente di luce in un punto in cui non serve a nessuno o, peggio, la ricopre. Una sorgente di luce che viene oscurata non serve a nessuno. Così è propriamente chi ascolta la Parola di Dio, l’apprende, cerca di farla propria, ma, poi, non lascia che la Parola che ha ascoltato penetri in sé. In questo modo la fede diventa formalismo, esteriorità, rito. Non si ascolta la voce di Dio e, quindi, non si può crescere in nessun’altra dimensione.

Deuteronomio

Frase che spiega bene anche la prima lettura. Molte altre volte ho spiegato in cosa consisteva l’istituto giuridico di cui si parla. Essendo però molto lontano da noi e appartenendo ad una cultura e ad un modo di impostare la vita che non ci appartiene, noi rischiamo di dire che questo brano non ha a che fare con noi. Credo invece che anche questa Parola di Dio abbia molto da dirci e potrebbe anche diventare in noi una fonte di revisione di vita. Il Deuteronomio ci sta dicendo, in fondo, che non è un uomo di fede chi non ascolta il grido di aiuto di chi gli sta accanto. Una donna che rimaneva vedova anzitempo era una donna sola, povera, una donna emarginata. Una donna che aveva bisogno di ascolto. Il cognato era stato deputato per questo, per comprendere il suo bisogno, il suo grido di aiuto. Se il cognato non voleva ascoltare la vedova, egli doveva essere in qualche modo additato come un esempio negativo. Ecco perché la sua sarebbe stata chiamata “la casa dello scalzato”, per dire che il suo non era stato un esempio, per dire che il suo cuore era stato chiuso, per dire come non si devono fare le cose. Un esempio molto forte perché tutti potessero capire e tutti potessero accedere alle verità rivelate da Dio.

Per noi

Mi piace questo monito che dice anche a noi le stesse cose e propone di meditare sulle medesime verità di vita che valgono da sempre e per sempre. Fate attenzione a come ascoltate Dio! Fate attenzione a come ascoltate gli altri! Questi due moniti devono essere sempre presi in serissima considerazione e in serissima attenzione. Trasformiamoli subito in provocazione:

  • Come ascolto la Parola di Dio? Anche adesso, in mezzo all’estate!
  • Come ascolto gli altri? Anche adesso, in questo preciso momento della vita!

Perché le due cose, evidentemente, sono anche molto collegate tra loro. Dal modo con il quale io ascolto Dio, dipende il modo con il quale ascolto gli altri. Se il mio modo di ascoltare Dio è superficiale, anche il mio modo di ascoltare gli altri sarà tale. Ricordiamoci dell’esempio di San Benedetto. Quando l’ascolto è superficiale non si ama la vita, si cerca di appropriarsi di tutte quelle dimensioni che non dovrebbero mai essere messe in discussione, si finisce con il non dare ordine ai propri giorni. Solo quando, magari attraverso il disgusto provato per le cose che, alla fine, non pagano, si ritrova un ascolto attento del Signore, si riesce a fare in modo che la vita sia ordinata, precisa, orientata tutta al bene. Credo che, alla fine, tutti noi oggi siamo invitati a farci un esame di coscienza serio, preciso, profondo, per domandarci, davvero, cosa vogliamo costruire e dove vogliamo arrivare. Lasciamo che il monito del Vangelo ci torturi, ci inquieti, non ci dia pace, metta un po’ di mordente anche a questo giorno estivo che molti trascorreranno ancora al lavoro, molti già in ferie. Nel primo caso ci sarà la possibilità di fare in modo che una vita regolata anche dal tempo del lavoro diventi fruttuosa. Nel secondo il tempo “libero” dalle cose potrebbe anche diventare tempo di Dio e tempo per Dio.

Lasciamoci attrarre dalla Parola, lasciamo che ci corregga, ci provochi, ci inquieti. In fondo, il Signore non è venuto per questo? Non è forse venuto ad inquietare la falsa pace delle coscienze?

2022-07-08T08:35:06+02:00