Venerdì 12 agosto

Settimana della 9 domenica dopo Pentecoste – venerdì 

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA 1Cr 29, 20-28
Lettura del primo libro delle Cronache

In quei giorni. Davide disse a tutta l’assemblea: «Benedite dunque il Signore, vostro Dio!». Tutta l’assemblea benedisse il Signore, Dio dei loro padri; si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re. Offrirono sacrifici al Signore e gli bruciarono olocausti il giorno dopo: mille giovenchi, mille arieti, mille agnelli con le loro libagioni, oltre a numerosi sacrifici per tutto Israele. Mangiarono e bevvero alla presenza del Signore in quel giorno con grande gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, e unsero per il Signore lui come capo e Sadoc come sacerdote. Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide, suo padre; prosperò e tutto Israele gli fu sottomesso. Tutti i comandanti, i prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re Salomone. Il Signore rese grande Salomone agli occhi di tutto Israele e gli diede un regno così splendido, che nessun predecessore in Israele aveva mai avuto. Davide, figlio di Iesse, regnò su tutto Israele. La durata del suo regno su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni. Morì in vecchiaia, sazio di anni, di ricchezza e di gloria. Al suo posto divenne re suo figlio Salomone.

SALMO Sal 131 (132)

Ami la giustizia, Signore, e l’empietà detesti.

Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono! R

Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono. R

Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona». R

VANGELO Lc 11, 21-26
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

Cronache

Dopo le feste solenni di questi giorni, ritorniamo al lezionario tipico di questo tempo. La lezione che riceviamo dal libro delle Cronache è innanzitutto e propriamente una lezione storica. Abbiamo sentito del “cambio del re” dell’ascesa di Salomone mentre Davide termina il suo compito e finisce il suo regno. Qualcosa di molto simile a ciò che spesso abbiamo studiato sui libri, quando ad un re ne succedeva un altro. Ovviamente qualsiasi pagina della Scrittura ci racconta una storia e lo fa con i criteri del tempo in cui viene scritta. Tuttavia nessuna pagina della Scrittura è puramente storica. Infatti anche il testo che abbiamo appena ascoltato sta sottintendendo un’altra narrazione, quella che mette al centro il confronto tra la fede di Davide e quella di Salomone. Davide è un uomo che si è fatto da sé, un fanciullo a cui Dio ha dato la possibilità di assurgere alle vette più alte. Un uomo che non dimenticherà mai il suo passato, il suo percorso umano e di fede, il suo incarico voluto da Dio. Salomone è il figlio di un re, è uno che vive a corte e che ha passato la sua vita a godere di tutti quegli onori che il padre gli ha concesso di avere. È uno che ha ricevuto anche la fede proprio da Davide e da tutta la sua famiglia. Eppure, come il resto della storia ci dimostra, la sua fede non era radicata. La vita di Salomone sarà certamente una vita di successo, una vita, se vogliamo, anche molto fortunata, come leggiamo in diverse pagine che ci narrano della sua esistenza. Eppure, la sua vita non fu una vita di fede. Mentre cresceva il suo onore, il suo prestigio, la sua fama, il suo cuore si allontanava sempre da Dio. Questo sarà il dramma a cui assisteremo nei prossimi giorni.

Vangelo

Così possiamo comprendere, con un esempio concreto, la pagina del Vangelo. L’anima di Salomone è quel luogo che fu preservato, fu curato in ogni modo, ma, proprio per questo, quando lo “spirito impuro” si impossessò di lui, venne con “altri spiriti peggiori di lui”, trovando un luogo “bello e adorno” dove stabilirsi.

Fuor di metafora il Vangelo ci sta dicendo che la fede, se non è coltivata, non mette al riparo dal rischio di finire, di perdersi, di chiudersi e di svuotarsi. Anche le conquiste di fede, magari ottenute con moltissima fatica, se poi non sono continuamente coltivate, rischiano di arrivare ad un nulla di fatto. Questo è quello che il Signore non vorrebbe mai vedere accadere a nessuno. È per questo che egli richiama una continua ascesi per una continua progressione del cammino di fede.

Per noi

Forse noi tutti assomigliamo a Salomone più di quello che crediamo! Forse anche noi, che abbiamo comunque ricevuto la fede come un dono, che pure l’abbiamo coltivata, rischiamo, prima o poi, di vivere di rendita. Rischiamo come di abbandonare quel progetto originario che abbiamo intuito. Rischiamo di rendere vano anche tutto ciò che abbiamo fatto o che facciamo in alcuni tempi della vita. Prendiamo per esempio il fervore che normalmente contraddistingue il tempo di Avvento o di Quaresima. Fervore che dura pochi giorni dopo il Natale o la Pasqua. Un cammino spirituale così fatto ha dei grossi spunti, ha dei momenti molto forti di conversione. Ma se poi manca il desiderio di dare continuità a quello che è stato raggiunto, tutto si perde. Noi spesso siamo così. Passata la festa torniamo sui nostri passi, vanificando tutto quello sforzo che, pure, ci ha permesso di giungere a quelle vette spirituali che ci hanno deliziato a suo tempo.

  • Abbiamo esperienza di questo genere?
  • Sappiamo che, quando accade questo, è come lasciare spazio a qualche spirito peggiore di quelli che abbiamo cacciato dal nostro cuore e dalla nostra anima?

Chiediamo al Signore, mentre finisce questa settimana, la grazia di avere sempre cognizione del nostro cammino spirituale, per essere sempre pronti a capire a quale vetta, a quale meta, siamo tutti chiamati. Ci aiuti Maria Santissima, che ci apprestiamo ad onorare con il titolo di Assunta. Lei che ha sempre lavorato per la salute della propria anima, ci aiuti a capire che tutto questo è richiesto anche a noi. Chiediamo a lei di prenderci per mano e di aiutarci a capire quanto è bene e quanto è importante dare solidità al nostro cammino di fede. Senza questa solidità, infatti, non andremo da nessuna parte.

2022-08-05T16:07:17+02:00