Giovedì 14 luglio

Settimana della 5 domenica dopo Pentecoste – giovedì

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Dt 31, 1-12
Lettura del libro del Deuteronomio

In quei giorni. Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io oggi ho centovent’anni. Non posso più andare e venire. Il Signore inoltre mi ha detto: “Tu non attraverserai questo Giordano”. Il Signore, tuo Dio, lo attraverserà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni, in modo che tu possa prenderne possesso. Quanto a Giosuè, egli lo attraverserà davanti a te, come il Signore ha detto. Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato la loro terra, che egli ha distrutto. Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dato. Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà». Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu condurrai questo popolo nella terra che il Signore giurò ai loro padri di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!». Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l’arca dell’alleanza del Signore, e a tutti gli anziani d’Israele. Mosè diede loro quest’ordine: «Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell’anno della remissione, alla festa delle Capanne, quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore, tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti. Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore, vostro Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge».

SALMO Sal 134 (135)

Signore, il tuo ricordo resterà per ogni generazione.

Sì, riconosco che il Signore è grande,
il Signore nostro più di tutti gli dèi.
Tutto ciò che vuole
il Signore lo compie in cielo e sulla terra,
nei mari e in tutti gli abissi. R

Egli colpì i primogeniti d’Egitto,
dagli uomini fino al bestiame.
Mandò segni e prodigi
in mezzo a te, Egitto,
contro il faraone e tutti i suoi ministri. R

Colpì numerose nazioni e uccise sovrani potenti:
Sicon, re degli Amorrei, Og, re di Basan,
e tutti i regni di Canaan.
Diede in eredità la loro terra,
in eredità a Israele suo popolo. R

VANGELO Lc 8, 22-25
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Avvenne che, un giorno, il Signore Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Passiamo all’altra riva del lago». E presero il largo. Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Una tempesta di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. Si accostarono a lui e lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». Ed egli, destatosi, minacciò il vento e le acque in tempesta: si calmarono e ci fu bonaccia. Allora disse loro: «Dov’è la vostra fede?». Essi, impauriti e stupiti, dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che comanda anche ai venti e all’acqua, e gli obbediscono?».

Vangelo

Anche oggi vogliamo rileggere il Vangelo a partire dal monito che abbiamo ascoltato l’altro ieri: “fate attenzione a come ascoltate!”.

In primo luogo sembra che ci sia un ascolto fedele da parte dei discepoli. Essi stanno ascoltando la predicazione di Gesù e, quando egli chiede di poter passare all’altra riva, subito viene assecondato. Sembra davvero che non ci sia molto da dire sull’ascolto del discepolo: è un ascolto pronto e premuroso.

Eppure, nel bel mezzo della traversata, ci si rende conto che non è così. A causa della tempesta che si scatena e che rende insicura la navigazione, ecco che il discepolo, che pure ha ascoltato molte volte il Signore, incomincia a temere, non sa bene cosa fare, inizia a credere che la sua stessa vita possa essere in serio pericolo. D’un tratto, quindi, cambia il discorso! L’ascolto attento e premuroso lascia spazio alle paure, al ripensamento, all’esperienza di fatica che, molte volte, aveva già accompagnato la sua vita.

In terzo luogo, però, c’è una forma di ascolto tutt’altro che scontata o banale, perché ad ascoltare la parola del Signore e ad obbedire prontamente, secondo lo stesso resoconto dei discepoli, sono gli elementi della natura: il mare, il vento. Tanto che il discepolo rimane stupito di come anche gli elementi del mondo obbediscano alla sua voce. Domanda che fa mettere al centro di tutto la questione dell’identità di Gesù: “chi è costui che comanda ai venti e al mare e questi gli obbediscono?”. Sembrerebbe quasi che quella forma di ascolto seria, profonda, totale che il Signore vorrebbe cercare tra gli uomini, trova ciò che desidera solo nella natura! Un brano di Vangelo che ci mette molto sull’attenti! Il Signore, infatti, viene anche da noi a chiedere un ascolto di questo genere, ma non è detto che siamo capaci di offrirglielo realmente.

Deuteronomio

Anche il Deuteronomio è molto chiaro in proposito di ascolto.

Mosè è l’interprete perfetto dell’ascolto della voce di Dio, voce che annuncia anzitutto a lui la morte: “tu non passerai questo Giordano”. Parole chiarissime e Mosè sa viverle perfettamente. Egli sa bene che la sua vita è ormai giunta al termine, sa bene che tutto quello che ha fatto volge al suo compimento. Con molta attenzione, senza rassegnazione, con vivo desiderio di vedere il volto di Dio, Mosè inizia la sua “discesa”, il suo progressivo prendere congedo dalla vita.

L’ascolto che Mosè fa della voce di Dio, diventa anche attento percorso per spiegare bene a tutti che Dio è fedele alla sua promessa. “La terra che Dio ha giurato di darvi…” è il vero centro dell’attenzione di Mosè, il quale sa bene che Dio manterrà la sua promessa. Dall’ascolto attento della Parola, deriva anche questa capacità di vedere, nei segni dei tempi, l’avverarsi delle promesse di Dio e il desiderio di mantenere alto il morale di tutti affinché quelle realtà si realizzino.

Infine l’ascolto di Mosè diventa benedizione per Giosuè, chiamato a continuare la sua opera e ad introdurre il popolo santo di Dio in quella terra che Dio, da sempre, ha preparato.

Per noi

Così, in mezzo all’estate, noi tutti potremmo essere provocati a diversi esercizi di preghiera.

Aiutati magari anche da qualche giorno di vacanza che stiamo facendo o che faremo, potremmo anche noi contemplare, nelle sue diverse forme, lo spettacolo della natura e potremmo tutti far sorgere quella lode che si deve elevare a Dio da tutto il creato. Anche noi, partecipi del creato, possiamo elevare a Dio la nostra voce perché davvero grande è tutto ciò che Lui ha fatto per noi. Aiutati, poi, anche dalle parole di Papa Francesco, potremmo anche noi comprendere come è solo il creato che obbedisce alla voce di Dio, mentre noi siamo molto più in affanno su questi temi!

Un secondo esercizio potrebbe introdurre anche noi a pensare all’esito della nostra vita, alla sua fine e potrebbe essere anche per noi l’epoca di iniziare a fare qualche conto o di prendere qualche distacco dalle cose che abbiamo, o che abbiamo creato, o delle quali abbiamo usufruito. Un ascolto attento della Parola ci dice che occorre molto tempo per portare a termine questo lavoro. Occorre che noi tutti ci cimentiamo fino a che abbiamo tempo!

Infine un terzo esercizio potrebbe consistere nel dare anche noi una benedizione a chi viene dopo di noi. In effetti non tutti sanno che ci sono alcune benedizioni che possono essere date da tutti, anche dai fedeli laici. Una famiglia può vivere anche di questo. È possibile che tutti diano una benedizione ai figli, ai nipoti, secondo quello che il cuore suggerisce. Mettiamoci dunque in questo atteggiamento di ascolto che diventa benedizione, se vogliamo anche noi vivere quell’ascolto attento e fiducioso di cui le Scritture ci hanno parlato

2022-07-08T16:28:52+02:00