lunedì 14 novembre

Settimana della 1 domenica di Avvento – lunedì 

La spiritualità di Avvento per questo giorno

“Sentinella di Israele”…

Vorrei che tutti i giorni della settimana potessero essere illuminati dalla Parola di Dio che ascolteremo sabato, nella lettera agli Ebrei, che ci esorterà dicendo: “dedicatevi con maggiore impegno” alla salvezza. Vorrei che, in questa prima settimana, questo fosse come un ritornello. Una preghiera da fare: Signore, donaci maggior impegno per vivere bene il cammino di fede dell’Avvento! Lasceremo che siano i profeti, con le loro parole forti e con le loro immagini a spronarci…

I tre testi biblici di oggi ci invitano ad avere la spiritualità della sentinella, come leggiamo nella profezia di Abacuc.

La Parola di Dio per questo giorno

GEREMIA 1, 4-10
Lettura del profeta Geremia

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». Risposi: «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò. Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore. Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: «Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca. Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare».

SALMO Sal 73 (74)

Il profeta annuncia la salvezza del Signore.

O Dio, perché ci respingi per sempre,
fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?
Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi. R

Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario. R

Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
pensavano: «Distruggiamoli tutti».
Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio. R

Fino a quando, o Dio, insulterà l’avversario?
Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome?
Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la tua destra?
Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi,
ha operato la salvezza nella nostra terra. R

PROFETI Ab 1, 1; 2, 1-4
Lettura del profeta Abacuc

Oracolo ricevuto in visione dal profeta Abacuc. Mi metterò di sentinella, in piedi sulla fortezza, a spiare, per vedere che cosa mi dirà, che cosa risponderà ai miei lamenti. Il Signore rispose e mi disse: «Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette, perché la si legga speditamente. È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà. Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede».

VANGELO Mt 4, 18-25
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Abacuc

Il profeta descrive una situazione a lui nota, quella della sentinella che, dall’alto della fortezza, vigila perché la vita di coloro che sono nella fortezza stessa, sia sicura. Il suo compito è questo: vigilare sfidando le difficoltà della “vigilia”, ovvero il buio della sera, il freddo della notte, la stanchezza che sopravviene, il sonno che insidia l’animo. La sentinella deve affrontare tutte queste cose per annunciare o il pericolo imminente, o per svegliare tutti quando arriva l’aurora. Il profeta sceglie questa seconda accezione. Si sente uomo di Dio che deve dire a tutti che c’è un tempo in cui Dio annuncia cose nuove e fa cose nuove. Come la sentinella il profeta sente rivolte a sé le parole di Dio: “È una visione che attesta un termine, se indugia attendila, perché certo verrà e non tarderà”. Parole che si addicono perfettamente al tempo dell’Avvento che è tempo per vivere la spiritualità della vigilia, tempo per attendere, senza indugio, la venuta del Signore.

Geremia

Il profeta Geremia, di cui ascolteremo molte visioni, ci presenta oggi la sua vocazione. La vocazione di un uomo che è stato chiamato da giovane, cosa che lo intimorisce non poco. Eppure il profeta sente che, in qualche modo, la sua parola è purificata da Dio che lo manda, in suo nome, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che vogliono attendere la sua manifestazione. È precisato anche il compito: “Vedi, oggi ti do autorità sulle nazioni, per sradicare e demolire, per distruggere ed abbattere, per edificare e per piantare”. Coppie di verbi, due al negativo e una al positivo. Il profeta deve prima distruggere, demolire, abbattere, per poi piantare ed edificare. Distruggere la falsa idea di Dio che molti si sono costruiti, abbattere le false sicurezze che, da sempre, albergano nel cuore dell’uomo. Piantare una nuova idea di Dio, quella che egli stesso rivela, edificare quella casa di Dio che deve essere l’anima di ogni uomo. Anche Geremia si sente sentinella, uomo che vigila per compiere tutte queste cose.

Vangelo

Una parola di chiamata, come sempre, all’inizio di ogni tempo liturgico o sezione. La chiamata dei 12 può essere vista come una chiamata di sentinelle, uomini che devono vigilare per annunciare, come diceva l’evangelista; uomini che vigilano sulla salute di altri uomini, per portare salvezza, salute, forza a coloro che ne sono privi. Il collegio degli apostoli è questo: un gruppo di uomini chiamato a fare da sentinella per annunciare a tutti le grandi opere di Dio.

Il nostro cammino alla luce di queste immagini

Immagini, parole, note o meno note, che ci richiamano, che ci spronano, che ci sorprendono. Cosa significa, per noi, vivere la spiritualità della sentinella?

Un primo richiamo ci chiede di sviluppare dentro di noi la spiritualità dell’attesa.

  • Attesa di Dio che chiama ciascuno di noi per nome, come Geremia, come gli apostoli.
  • Attesa del Natale, anche se siamo ancora lontani. La spiritualità dell’attesa è l’unica che ci può evitare di vivere il Natale come una festa di famiglia, come un giorno solenne per la tradizione, o come un momento di riposo rispetto ai ritmi abituali. Preparare il Natale con fede significa cogliere il dono e anche la sorpresa di Dio.
  • Attendere la fine della vita per l’incontro vero con Dio. La spiritualità della sentinella, in ultima analisi, è proprio questa: la spiritualità di chi vive la vita nell’attesa dell’incontro con Dio.
  • Vivere nella consapevolezza che la Parola di Dio, che guida il nostro cammino, si realizza. Il profeta Abacuc ci ha chiesto di ricordare che la Parola di Dio si realizza sempre, anche quando sembra tardare. Credo che tutti noi, più di una volta, abbiamo avuto l’impressione che la Parola di Dio tardi a realizzarsi, che, in fondo, la provvidenza sia sempre un po’ in ritardo… sono cose “normali” nella spiritualità di un’anima. Eppure ci è chiesto di non temere: Dio non ritarda mai nel compiere le sue promesse.

Intenzioni di preghiera

Da qui ricaviamo le intenzioni di preghiera per questo giorno.

Preghiamo per essere sentinelle. Credo che questa preghiera dovrebbe essere ripetuta ogni giorno dell’Avvento, perché se mancasse in noi questa consapevolezza, sarebbe impossibile avvicinarci al Natale con quel vivo senso di attesa che è il cuore della spiritualità di questo tempo.

Preghiamo ancora per noi, perché sappiamo attendere tutto dalla Parola di Dio, anche quando sembra che sia in ritardo, anche quando ci sembra che non si realizzi.

Preghiamo perché la Chiesa sia una vera sentinella e, in questo mondo, così lontano da Dio, sappia richiamare a tutti la verità dell’esistenza di ciascuno.

2023-02-03T17:57:12+01:00