Settimana della 1 domenica di Avvento – martedì
La spiritualità di Avvento per questo giorno
“Non chi dice Signore, Signore”…
È la frase centrale nella Parola di Dio di oggi. Arriviamo a meditarla sorretti dalle immagini dei profeti.
La Parola di Dio per questo giorno
GEREMIA 1, 11-19
Lettura del profeta Geremia
In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla». Mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una pentola bollente, la cui bocca è inclinata da settentrione». Il Signore mi disse: «Dal settentrione dilagherà la sventura su tutti gli abitanti della terra. Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i regni del settentrione. Oracolo del Signore. Essi verranno e ognuno porrà il proprio trono alle porte di Gerusalemme, contro le sue mura, tutt’intorno, e contro tutte le città di Giuda. Allora pronuncerò i miei giudizi contro di loro, per tutta la loro malvagità, poiché hanno abbandonato me e hanno sacrificato ad altri dèi e adorato idoli fatti con le proprie mani. Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Oracolo del Signore.
SALMO Sal 101 (102)
Salva il tuo popolo, Signore.
Cenere mangio come fosse pane,
alla mia bevanda mescolo il pianto;
per il tuo sdegno e la tua collera
mi hai sollevato e scagliato lontano.
I miei giorni declinano come ombra
e io come erba inaridisco. R
Ma tu, Signore, rimani in eterno,
il tuo ricordo di generazione in generazione.
Ti alzerai e avrài compassione di Sion:
è tempo di averne pietà, l’ora è venuta!
Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre
e li muove a pietà la sua polvere. R
Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera. R
PROFETI Am 1, 1-2; 3, 1-2
Lettura del profeta Amos
Parole di Amos, che era allevatore di pecore, di Tekòa, il quale ebbe visioni riguardo a Israele, al tempo di Ozia, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d’Israele, due anni prima del terremoto. Egli disse: «Il Signore ruggirà da Sion e da Gerusalemme farà udire la sua voce; saranno avvizziti i pascoli dei pastori, sarà inaridita la cima del Carmelo». Ascoltate questa parola, che il Signore ha detto riguardo a voi, figli d’Israele, e riguardo a tutta la stirpe che ho fatto salire dall’Egitto: «Soltanto voi ho conosciuto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi farò scontare tutte le vostre colpe».
VANGELO Mt 7, 21-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Geremia
La prima immagine è quella del ramo di mandorlo in fiore. Uno spettacolo della natura. Il profeta utilizza questa immagine per dire che così è la Parola di Dio: fiorisce, e cioè si manifesta e si realizza a suo tempo.
La seconda immagine è la caldaia. Vale a dire una grossa pentola dove si fa cuocere la carne. Questa immagine è negativa nell’accezione del profeta, perché, spiega l’uomo di Dio, come quando si rovescia una pentola bollente si crea un grave danno, così sarà per Israele. I suoi nemici, che sono come una pentola bollente, sono alle porte. Si riverseranno nel paese, portando scompiglio in ogni dove.
La terza immagine è la città fortificata. Questa immagine è positiva, ed è per il profeta come persona. L’uomo di Dio, in tutto quello che dovrà accadere, è come una città fortificata, che rimarrà in piedi, che non sarà presa dai nemici. Il profeta rimarrà, testimone di quella Parola che deve germogliare e fiorire come un ramo di mandorlo.
Amos
Altre immagini sono utilizzate dal profeta Amos, di cui iniziamo il libro.
Anzitutto il rimando al tempo del terremoto. Ovvio una tragedia, un tempo di devastazione, distruzione, lutto, pianto. È proprio in questo tempo negativo per l’uomo che Dio suscita il suo profeta. È lo stesso insegnamento di Geremia. Spesso Dio parla all’uomo nel tempo terribile che deve vivere. Quando tutto sembra distruzione e morte, Dio non rinuncia a far sentire la sua voce.
I pascoli avvizziti. Anche questa è un’immagine terribile, un pascolo che avvizzisce non solo è simbolo della natura che muore, ma è anche indice della vita degli animali che muore. Anche questa immagine è connotata dalla tristezza, dalla morte che regna.
La cima del monte Carmelo che diventa brulla. Una terza immagine devastante. Il Carmelo è uno dei grandi monti della Bibbia, molto caro al profeta Elia. Simbolo di luogo verdeggiante, diventa ora simbolo di morte, povertà, fame.
Vangelo
Importante l’insegnamento del Vangelo: “Non chiunque mi dice, Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre”. Gesù dice apertamente che la fede non è assenso formale, ma reale a Dio. Non basta una professione di fede fatta a parole, occorre la vita.
Anche Gesù fa riferimento ad un’immagine: la casa costruita sopra la roccia o sopra la sabbia, con un evidente e differente esito al momento della tempesta. Il Signore Gesù utilizza questa immagine per dire che una fede fatta solo di gesti esteriori e di parole non regge all’urto della vita. Solo una fede “provata” diventa, per chi la professa, occasione di fortezza, momento di speranza, baluardo nelle cose della vita.
Il nostro cammino alla luce di queste immagini
- Chi vive la spiritualità di chi si dà da fare per la salvezza?
- Chi raccoglie queste immagini. Chi vede nella Parola di Dio che ci è stata rivolta, come un ramo di mandorlo in fiore e se ne rallegra, sapendo che essa si realizza, a suo tempo.
- Vive la spiritualità di Avvento chi sa che Dio parla in ogni tempo. Anche tra noi ci sono terremoti, alluvioni, guerre, cataclismi di ogni genere e tipo, però noi tutti sappiamo bene che il nostro è comunque un tempo in cui parla Dio. Questo dovrebbe essere, per tutti noi, un baluardo fondamentale.
- Vive la spiritualità dell’Avvento chi vede il pericolo della vita degli uomini, singoli o popolo che siano, che viaggiano verso la lontananza da Lui e, quindi, verso la morte, la solitudine, l’insignificanza. Le immagini forti dei profeti dovrebbero averci detto con chiarezza che una vita che si allontana da Dio va in rovina e che la fede non è mai questione solo di parole.
Impegniamoci, oggi, a riflettere su queste immagini, perché devono spronare il nostro cammino per dedicarci, con impegno, alla salvezza.
Intenzioni di preghiera
Da qui ricaviamo le intenzioni di preghiera per questo giorno.
Preghiamo per non rimanere mai terrorizzati di fronte a quello che vediamo, sapendo che, in ogni cosa, c’è già la presenza di Dio.
Preghiamo per vedere i pericoli che corriamo come singoli, come società, come popoli, quando ci allontaniamo dal Signore.
Preghiamo per essere certi della Parola che si realizza a suo tempo, senza dubitare mai, in cuor nostro, di quello che Dio promette.