Martedì 15 marzo

Settimana della 2 domenica di quaresima – martedì 

La paura di non sapere andare d’accordo

Andare d’accordo con tutti è quasi impossibile! Lo sappiamo tutti bene! Perché tutti sappiamo quale fatica genera. Rispetto alle persone più care o vicine, tuttavia, potrebbe anche nascere la paura di perdere o di rovinare un rapporto perché non si è capaci di andare d’accordo.

La Parola di Dio per questo giorno

GENESI 13, 1b-11
Lettura del libro della Genesi

In quei giorni. Lot era con Abram. Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. Abram si spostò a tappe dal Negheb fino a Betel, fino al luogo dov’era già prima la sua tenda, tra Betel e Ai, il luogo dove prima aveva costruito l’altare: lì Abram invocò il nome del Signore. Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende, e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra. Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te tutto il territorio? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra». Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte – prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra – come il giardino del Signore, come la terra d’Egitto fino a Soar. Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro.

SALMO Sal 118 (119), 33-40

Guidami, Signore, sulla tua via.

Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R

Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso il guadagno. R

Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,
fammi vivere nella tua via.
Con il tuo servo mantieni la tua promessa,
perché di te si abbia timore. R

Allontana l’insulto che mi sgomenta,
poiché i tuoi giudizi sono buoni.
Ecco, desidero i tuoi precetti:
fammi vivere nella tua giustizia. R

PROVERBI 5, 15-23
Lettura del libro dei Proverbi

Figlio mio, bevi l’acqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo, perché non si effondano al di fuori le tue sorgenti e nelle piazze i tuoi ruscelli, ed essi siano per te solo e non per degli estranei che sono con te. Sia benedetta la tua sorgente, e tu trova gioia nella donna della tua giovinezza: cerva amabile, gazzella graziosa, i suoi seni ti inebrino sempre, sii sempre invaghito del suo amore! Perché, figlio mio, perderti per la straniera e stringerti al petto di una sconosciuta? Poiché sono davanti agli occhi del Signore le vie dell’uomo, egli bada a tutti i suoi sentieri. L’empio è preda delle sue iniquità, è tenuto stretto dalle funi del suo peccato. Egli morirà per mancanza d’istruzione, si perderà per la sua grande stoltezza.

VANGELO Mt 5, 31-37
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».

Genesi

Con grande dolcezza ma al tempo stesso con grande fermezza, la Genesi ci dice che anche questo è capitato ad Abramo. Abramo era molto affezionato a Lot. Aveva condiviso con lui gran parte del cammino. Era legato a lui da un rapporto di parentela e, quindi, secondo la concezione ebraica, anche di rispetto. Tutto era sempre andato bene, fino a quando i due si arricchirono troppo. Poiché la ricchezza si misurava in greggi, occorrevano anche gli spazi per permettere alle greggi di vivere. “Il territorio non consentiva che vivessero insieme perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme”. Una dicitura semplice per dire quello che accade sempre a proposito delle ricchezze. A litigare, poi, non sono nemmeno loro, ma i loro mandriani. “Non vi sia discordia tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo come fratelli”. È Abramo che dice queste parole, perché ha paura che le continue lotte tra i mandriani delle rispettive tribù alla fine faranno litigare anche loro. La soluzione è drastica: “se tu andrai a destra io andrò a sinistra; se tu andrai a sinistra io andrò a destra”. Queste parole devono essere costate moltissimo ad Abramo, perché, di fatto, sanciscono una separazione. Per preservare l’unità è necessario separarsi. Abramo capisce questo ed è costretto ad accettare questa “legge”. Quando i beni sono troppo grossi, non è possibile fare altro che separarsi.

Vangelo

A contrastare questa paura è solo la fedeltà. Quella fedeltà che nasce dalla sincerità della parola: “sia il vostro parlare sì, sì, no, no! Il di più viene dal maligno”. Una saggezza, quella di Gesù, che riflette secoli di sapienza popolare. Quella sapienza che era già in Abramo. Anche il patriarca, ben sapendo che il di più in ogni parola genera divisioni, temendo di perdere il rapporto con Lot ha fatto la sua proposta. Cruda, difficile. Eppure l’unica che ha preservato l’unità della famiglia e la comune ricerca della volontà di Dio. Anche il Vangelo si colloca sulla stessa scia. L’unico rimedio per la paura di non saper andare d’accordo con qualcuno è la fedeltà alla parola data, la sincerità nell’esprimersi, il dire le cose così come stanno, senza troppi giri di parole, senza troppi sotterfugi. Solo la sincerità è il rimedio per perdere quella paura che, altrimenti, irrompe nella vita e la rovina.

Noi e la paura di e non sapere andare d’accordo

Credo che tutti proviamo questa paura, perché ci sono rapporti che non ci interessano tanto – e allora le cose vadano come devono andare – e rapporti che, invece, incidono profondamente sulle nostre vite, sulle nostre coscienze e che è meglio preservare solidi e forti. Tutti abbiamo provato paura nel non saper come vivere alcuni rapporti in famiglia, temendo di perderli. Tutti abbiamo provato paura nel pensare di perdere un amico, un’amica che ci è cara. Forse molti di noi hanno anche avuto paura di perdere la persona che amano. Tanti vivono al presente questa paura, specie dopo un rapporto sincero e onesto che è durato negli anni. Si fa fatica ad arrivare ad una stagione della vita nella quale si percepisce che, prima o poi, si dovrà rinunciare al rapporto che ha dato senso ai propri giorni. Tutti, insomma, possiamo provare la paura di perdere chi amiamo.

Per uscire dalla paura

Come si esce dalla paura di “non andare d’accordo” con qualcun altro? Solo dando valore alle parole e ai gesti. Solo puntando tutto su quella sincerità di cui ci ha parlato il Vangelo. È solo dentro questo orizzonte che si riuscirà a costruire qualcosa che ci toglierà dalla paura di rovinare quello che riusciamo a costruire. Quaresima è il tempo per imparare a misurare le parole. È il tempo per arrivare a capire che spesso, quando i rapporti si incrinano, è stato a causa di parole non sincere, parole vuote, parole doppie, parole false. O gesti che nascono da parole di questo genere. Forse non dovremmo temere di perdere i rapporti con le persone. Dovremmo invece temere di poter dire o fare qualcosa che romperà quelle relazioni. La paura di non saper andare d’accordo con qualcuno che ci è caro può passare solo quando ci cimentiamo nell’arte della custodia di una relazione. Custodire l’altro è il rimedio che serve per uscire da questa paura, come la Genesi ci ha già detto settimana scorsa.

Esercizio quaresimale

  • Provo mai la paura di perdere qualcuno?
  • Come reagisco?
  • Sono capace di vivere l’arte della custodia, come si deve custodire sempre un fratello?
  • Sono sincero e onesto nelle parole e nei gesti?
  • Cosa potrei fare per vivere ancor meglio quest’arte?

Proposito quaresimale

Mi impegno a pregare oggi per le persone a cui voglio bene e alle quali mi sento veramente legato.

2022-04-14T08:11:42+02:00