Settimana della 7 domenica dopo il martirio – martedì
La spiritualità di questa settimana
La memoria di Santa Teresa di Gesù, la santa che oggi celebriamo, è davvero figura attraente. Donna dotata di una vivacissima intelligenza, è stata la grande riformatrice del Carmelo. Donna certamente di grandissima forza e capace di sopportare sofferenze e difficoltà grandi per il vangelo e per la Chiesa, è di esempio a tutti noi per come è possibile edificare, in ogni tempo, la Chiesa di Dio. Preghiamola soprattutto perché noi tutti possiamo edificare il corpo di Cristo di cui siamo parte, con la forza che ci è permesso di avere.
La Parola di questo giorno
EPISTOLA Tt 1, 10 – 2, 1
Lettera di san Paolo apostolo a Tito
Carissimo, vi sono, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori. A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché sconvolgono intere famiglie, insegnando, a scopo di guadagno disonesto, quello che non si deve insegnare. Uno di loro, proprio un loro profeta, ha detto: «I Cretesi sono sempre bugiardi, brutte bestie e fannulloni». Questa testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché vivano sani nella fede e non diano retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la verità. Tutto è puro per chi è puro, ma per quelli che sono corrotti e senza fede nulla è puro: sono corrotte la loro mente e la loro coscienza. Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli e incapaci di fare il bene. Tu però insegna quello che è conforme alla sana dottrina.
SALMO Sal 42 (43)
La tua verità, Signore, sia luce al mio cammino.
Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietàta;
liberami dall’uomo perfido e perverso. R
Tu sei il Dio della mia difesa:
perché mi respingi?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico? R
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora. R
Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra, Dio, Dio mio. R
Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio. R
VANGELO Lc 22, 67-70
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Gli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi, dissero al Signore Gesù: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono».
Tito
Entriamo nel vivo della lettera di Tito. Uno dei problemi fondamentali della prima Chiesa era il rispetto delle norme giudaiche. La prima Chiesa si chiese se doveva rispettare le norme degli ebrei oppure se queste erano già state superate dalla predicazione di Cristo. Ovviamente la risposta fu la seconda, ma prima di arrivare a questa consapevolezza passò un lungo periodo e le discussioni furono davvero moltissime. Si capisce che la comunità ebbe anche a soffrire a causa di queste discussioni. Ecco, allora, l’intervento di San Paolo, che ricorda a tutti che edificare la Chiesa è compito difficile, ma comune. È per questo motivo che devono essere messi a tacere tutti coloro che, in qualche modo, fanno udire una voce contraria a quella di chi si sforza di edificare la Chiesa. Chi con parole o con comportamenti intende non edificare la Chiesa, deve essere messo da parte. Se volete è una parola molto difficile da capire, ma comprendiamo bene che San Paolo ebbe a dire questa verità per sostenere l’edificazione della Chiesa nascente. Il compito del Vescovo consiste anche in questo, nel “correggere con fermezza”, certo non venendo meno alle regole della carità. Un compito molto difficile. Coniugare insieme fermezza e carità è sempre molto complesso.
Vangelo
Fermezza e carità sono anche i due punti saldi della predicazione del Signore Gesù. Gesù è sempre molto fermo nelle sue posizioni e, spesso, per questo motivo le sue parole sono anche risultate dure. Ma questa fermezza è stata davvero già un’attestazione di carità. Gesù che non si nasconde, che esce sempre allo scoperto, Gesù che si prende cura di tutti, anche di coloro che lo accusano più apertamente, volendo portare anch’essi alla conoscenza della verità, ma non riuscendo sempre a mettere la luce del vangelo nei loro cuori, come ben si capisce dall’esempio di oggi. Gesù che non si nasconde, Gesù che rivela la sua identità, non viene accolto, anzi, viene accusato. Pur di fronte a questa fermezza e a questa carità del Signore, chi ha il cuore ostinato rimane sempre un non credente.
Per noi e per il nostro cammino di fede
La parola di oggi è molto provocatoria per noi che abbiamo perso, credo un po’ tutti, il riferimento alla fermezza e alla carità. Penso che tutti condividiamo il giudizio che possiamo esprimere sul nostro tempo. Noi facciamo andare bene tutto pur di non avere discussioni. Credo che potremmo fare moltissimi esempi di modi con i quali, sia a livello personale, sia a livello di famiglia, sia a livello di società civile, sia a livello di Chiesa, viviamo tutto questo. Noi facciamo così anche personalmente. Dobbiamo rendercene conto! Anche noi, spesso, pur di non avere discussioni, di fronte a realtà sbagliate, ci limitiamo a dire: questa cosa è sbagliata, ma tu fa’ come vuoi! Anche nella società civile vediamo questo atteggiamento, come anche nella Chiesa. Credo che, senza troppe remore, possiamo dire che abbiamo perso il richiamo alla fermezza e, insieme, alla carità. Fermezza e carità sono le due colonne a cui attenersi sempre, così che, a qualsiasi livello, possiamo anche giudicare una realtà come negativa, senza ferire, però, le persone in essa implicate e senza escludere nessuno dalla misericordia. È un itinerario molto difficile, eppure dobbiamo compierlo. Solo così potremo essere noi per primi causa di rinnovamento della società ed anche della Chiesa.
Possiamo poi pregare anche oggi in modo del tutto speciale per la Chiesa, chiedendo al Signore che essa sappia recuperare autorevolezza e mantenere sempre la testimonianza della carità, come la Parola di Dio ci raccomanda.
Qualche provocazione
- Come vivo questi due pilastri della vita spirituale che mi sono stati raccomandati?
- Come posso pregare perché anche la Chiesa intera sia autorevole nella testimonianza costante della carità?