Settimana della penultima domenica dopo l’Epifania – giovedì
La spiritualità di questo giorno
L’attenzione alla verità, ovvero il non crearsi idoli.
La Parola di questo giorno
LETTURA Sap 14, 12-27
Lettura del libro della Sapienza
L’invenzione degli idoli fu l’inizio della fornicazione, la loro scoperta portò alla corruzione della vita. Essi non esistevano dall’inizio e non esisteranno in futuro. Entrarono nel mondo, infatti, per la vana ambizione degli uomini, per questo è stata decretata loro una brusca fine. Un padre, consumato da un lutto prematuro, avendo fatto un’immagine del figlio così presto rapito, onorò come un dio un uomo appena morto e ai suoi subalterni ordinò misteri e riti d’iniziazione; col passare del tempo l’empia usanza si consolidò e fu osservata come una legge. Anche per ordine dei sovrani le immagini scolpite venivano fatte oggetto di culto; alcuni uomini, non potendo onorarli di persona perché distanti, avendo riprodotto le sembianze lontane, fecero un’immagine visibile del re venerato, per adulare con zelo l’assente, come fosse presente. A estendere il culto anche presso quanti non lo conoscevano, spinse l’ambizione dell’artista. Questi infatti, desideroso senz’altro di piacere al potente, si sforzò con l’arte di renderne più bella l’immagine; ma la folla, attratta dal fascino dell’opera, considerò oggetto di adorazione colui che poco prima onorava come uomo. Divenne un’insidia alla vita il fatto che uomini, resi schiavi della disgrazia e del potere, abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile. Inoltre non fu loro sufficiente errare nella conoscenza di Dio, ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza, a mali tanto grandi danno il nome di pace. Celebrando riti di iniziazione, infanticidi o misteri occulti o banchetti orgiastici secondo strane usanze, non conservano puri né la vita né il matrimonio, ma uno uccide l’altro a tradimento o l’affligge con l’adulterio. Tutto vi è mescolato: sangue e omicidio, furto e inganno, corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro, sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori, corruzione di anime, perversione sessuale, disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia. L’adorazione di idoli innominabili è principio, causa e culmine di ogni male.
SALMO Sal 15 (16)
Sei tu, Signore, l’unico mio bene.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero. R
Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi:
la mia eredità è stupenda.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R
VANGELO Mc 11, 15-19
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù e i suoi discepoli giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, Gesù si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
L’atteggiamento di sapienza
Se ciascuno di noi si mettesse con profondissima calma a rileggere bene la prima lettura, scoprirebbe con facilità che queste parole scritte millenni fa sono attualissime. Cito solo una frase: “Essi non conservano puri né la vita né il matrimonio, ma uno uccide l’altro a tradimento o l’affligge con l’adulterio. Tutto vi è mescolato: sangue e omicidio, furto e inganno, corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro, sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori, corruzione di anime, perversione sessuale, disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia. L’adorazione di idoli innominabili è principio, causa e culmine di ogni male”. Io credo che non ci siano parole migliori per descrivere quello che anche noi oggi vediamo. Non passa giorno in cui non ci venga data notizia di un femminicidio. Non passa giorno in cui anche noi non siamo alle prese con qualche storia di tradimento del matrimonio. Era, per questo, bellissima l’immagine espressa dal sapiente: uno uccide l’altro o l’affligge con l’adulterio. Perché accade tutto questo? Per diverse ragioni. A molte di queste potremmo dare il nome di idolo. Così accade che si produce, ogni giorno, lo “sconcerto dei buoni”. Moltissimi di noi stanno in silenzio perché non saprebbero cos’altro fare, magari di fronte a realtà messe in campo dai propri cari. Lo sconcerto dei buoni è molto forte in tantissimi di noi. “Corruzione delle anime” è quella che vediamo bene in moltissimi giovani, che non hanno più nessun criterio per distinguere il bene dal male. Non sto a commentare la “perversione sessuale” perché credo che tutti siamo ben consci di come essa abbia, da tempo, preso piede anche in moltissimi che pure hanno una formazione cristiana. Tutte queste realtà esprimono la vicinanza di molti a molti idoli. Il sapiente ha il coraggio di ricordarcelo. Dove non c’è senso di Dio, dove manca l’adorazione di Dio, capita che tutto venga innalzato al grado di idolo e, per questo, molti si degradano nella corruzione dei costumi, così come abbiamo letto.
Anche il Signore, nel contesto del brano di Vangelo che abbiamo letto, ci ricorda che alcune cose nascono solamente dove c’è mancanza di preghiera. Dove l’anima non si unisce a Dio, dove la preghiera è solo formale, dove la lode a Dio è ridotta a una sorta di “tassa da pagare” e, quindi, la vita di fede diventa pura esteriorità, c’è spazio per tutti questi idoli e si spiega così perché anche una coscienza credente conosce la corruzione e il fascino per le realtà che uno vede attorno a sé. La corruzione dei buoni parte proprio da qui. Ci sono anime deboli, psicologie deboli che, incalzate da quello che avviene attorno a loro e non sostenute da una forte preghiera, si lasciano andare a qualsivoglia genere di perversione. In questo anno nel quale vogliamo dare forte attenzione alla preghiera, credo che sia bello rileggere questa pagina che ci ricorda che una preghiera solo formale non serve a nessuno. Non serve a Dio perché non è vera lode del suo nome, non serve al credente che trova in essa solo espressioni verbali da ripetere, ma non la fonte della sapienza.
Il nostro cammino di fede
e cosa fare? Come si può uscire da questa situazione che tutti vediamo bene avere preso piede? La risposta viene solo dal Vangelo. Solo nell’azione simbolica di Gesù è illustrato ciò che dobbiamo fare. Per scacciare gli idoli che ci costruiamo, per togliere da noi gli idoli che hanno preso piede, occorre solamente avere il coraggio di tornare ad una vita di fede più intensa e ad una vita di preghiera più vera. Dove c’è una sincera ricerca del Signore, dove c’è una vera lode di Dio, dove c’è un desiderio di stare presso il Signore, di dimorare in Lui, di lodare il suo nome, anche tutti i pensieri contro di lui, tutti i pensieri che portano verso diverse forme di idolatria, passano, si acquietano, si superano. La radice di ogni cambiamento sta in una spiritualità più profonda. Questo è vero sia per noi personalmente ma anche come comunità, come insieme di credenti, come Chiesa. È per questo che, avvicinandosi la Quaresima, tutti siamo già richiamati fin d’ora ad una spiritualità più profonda e ad una attenzione maggiore a tutti i contenuti della fede. Credo che solo questa sia la grazia spirituale da chiedere oggi. Senza questa forza di preghiera, senza questa grazia spirituale non potremo certo andare da nessuna parte.
Intenzioni di preghiera
Preghiamo per noi, anzitutto, per non essere noi per primi quelli che corrompono i buoni costumi degli altri con il nostro comportamento.
Preghiamo perché una forte attrazione per la preghiera, la celebrazione frequente dei sacramenti, l’attenzione a tutte le realtà della vita spirituale, sia ciò che ci attira sempre più e preghiamo perché la trasformazione della nostra coscienza sia davvero occasione per vivere bene il nostro cammino di fede.
Preghiamo per la Chiesa, perché resistendo al richiamo e al fascino seducente delle diverse forme di idolatria che pure la attaccano, rimanga, tra gli uomini, punto di riferimento e fonte di luce per tutti coloro che cercano seriamente Dio.