Settimana della penultima domenica dopo l’Epifania – venerdì
La spiritualità di questo giorno
La pazienza di Dio
La Parola di questo giorno
LETTURA Sap 15, 1-5; 19, 22
Lettura del libro della Sapienza
Tu, nostro Dio, sei buono e veritiero, sei paziente e tutto governi secondo misericordia. Anche se pecchiamo, siamo tuoi, perché conosciamo la tua potenza; ma non peccheremo più, perché sappiamo di appartenerti. Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta, conoscere la tua potenza è radice d’immortalità. Non ci indusse in errore né l’invenzione umana di un’arte perversa, né il lavoro infruttuoso di coloro che disegnano ombre, immagini imbrattate di vari colori, la cui vista negli stolti provoca il desiderio, l’anelito per una forma inanimata di un’immagine morta. In tutti i modi, o Signore, hai reso grande e glorioso il tuo popolo e non hai dimenticato di assisterlo in ogni momento e in ogni luogo.
SALMO Sal 45 (46)
Nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque,
si scuotano i monti per i suoi flutti. R
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Fremettero le genti, vacillarono i regni;
egli tuonò: si sgretolò la terra. R
Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra. R
VANGELO Mc 11, 27-33
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre Gesù camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
L’atteggiamento di sapienza
L’immagine più bella che viene evocata dal libro della Sapienza nel breve brano che la liturgia oggi ci fa leggere è quella della pazienza di Dio. Già l’autore antico aveva compreso ciò che poi rivelerà il Signore Gesù e cioè che Dio è paziente. Paziente, ci ricordava il sapiente antico, soprattutto con coloro che non riescono a vivere un cammino di fede fatto di integrità. Dio è paziente con coloro che sbagliano, con coloro che si lasciano attrarre dalle cose mondane, con coloro che, invece di nulla anteporre a Dio, scelgono ciò che a lui si oppone.
Così come ci viene brevemente detto nel brano del Vangelo. Il Signore Gesù è da lungo tempo esposto alle domande di coloro che lo criticano, soprattutto dei grandi dotti, scribi e farisei che lo provocano continuamente. Gesù potrebbe spazientirsi, potrebbe inveire contro di loro, potrebbe andarsene senza degnarli di uno sguardo. Invece Gesù si mostra molto paziente nei loro confronti. Si ferma, li ascolta nuovamente e decide di provocarli usando la loro stessa tattica: fare domande. Così, di fronte alla domanda impertinente degli scribi, Gesù propone una domanda sulla figura, sull’opera, sull’autorità di Giovanni il Battista. Egli sa bene che non l’hanno riconosciuto come profeta per invidia, perché egli diceva cose rette in modo rude. Gesù sa bene che qualcuno di loro ha anche goduto del suo arresto, della sua morte: un disturbatore in meno! Gesù ha pazienza nel sopportare i ragionamenti di coloro che, a parole, dicono di amare Dio ma, con i fatti della vita, smentiscono quanto fanno apparire all’esterno. Gesù ha pazienza anche nell’attendere la risposta alla sua domanda. Risposta che non verrà da chi è chiuso nel suo cuore, da chi non vuole altro che mettere sé stesso al centro di tutto, disprezzando perfino i richiami della pazienza di Dio.
Il nostro cammino di fede
Mentre siamo alla vigilia della Quaresima – manca una sola settimana all’inizio di questo tempo santo e di grande richiamo spirituale – credo che tutti, per applicare a noi queste Scritture, dovremmo pensare a quale grande pazienza Dio ha con noi: pazienza nel sopportarci, pazienza nell’istruirci, pazienza nel vedere che anche noi, molte volte e in modi molto diversi, abbiamo un sacco di realtà da mettere prima di lui. Anche noi, infatti, lasciamo che Dio venga dopo tante cose. Credo che il primo richiamo della Scrittura sia molto personale e invito tutti a chiedersi: quando Dio è paziente con me? In che modo Dio è paziente con me?
Ma, parimenti, tutti dovremmo anche meditare profondamente sulla pazienza che Dio ha nei confronti di tutto il mondo. Dio ha pazienza con l’uomo in generale. Dio ha pazienza con gli uomini di tutti i tempi. Dio lascia anche che gli uomini si avventurino su strade improduttive, su strade che li portano lontano dal suo amore. Dio ha pazienza con la libertà dell’uomo ed utilizza modi diversi per ricondurre la libertà deviata degli uomini all’amore che tutto ha creato e dal quale tutto dipende.
Credo poi che tutti dovremmo fare nostra la frase finale della prima lettura: “In tutti i modi, Signore, non hai dimenticato di assistere il tuo popolo”. È la voce di un vero sapiente che parla. È la voce di un uomo di fede. Questa voce dovrebbe essere anche la nostra voce. Noi dovremmo dire questa parola perché vediamo che Dio è sapiente e paziente rispetto a ciascuno di noi. Noi tutti dovremmo poter scrivere il nostro racconto di fede per dire come, quando, in che modo Dio è stato paziente con noi. Poi tutti noi dovremmo cercare di vedere come Dio è paziente con l’uomo in genere, come Dio è stato paziente nella storia, come Dio è paziente con gli uomini di oggi. In tutti i modi, come diceva il sapiente, noi dovremmo poter dire, poter cantare, poter rimanere assolutamente incantati dalla misericordia di Dio e dalla sua pazienza.
Intenzioni di preghiera
In una prima grande intenzione di preghiera, invito a rivolgerci a Dio perché è paziente. Lodiamo Dio per la pazienza che ha con noi, lodiamo Dio per tutte le volte che, nella nostra vita, vediamo brillare la pazienza di Dio.
Lodiamo Dio perché è paziente con il mondo, oltre che con noi e sforziamoci di vedere i segni di questa pazienza di Dio.
Inoltre direi di cercare di meditare, di riflettere, per capire che Dio “in tutti i modi possibili” è paziente con noi e con il mondo.
Infine, proprio perché Dio è paziente con noi e con il mondo, suggerirei di chiedere il dono della pazienza, che spesso ci manca! Ad imitazione di Dio cerchiamo di essere pazienti con noi stessi, con gli altri, con il mondo. È questo il modo migliore per vivere la Parola che abbiamo ricevuto.