Settimana della penultima domenica dopo l’Epifania – sabato
La spiritualità di questo giorno
L’offerta gradita al Signore
La Parola di questo giorno
LETTURA Es 29, 38-46
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Ecco ciò che tu offrirai sull’altare: due agnelli di un anno ogni giorno, per sempre. Offrirai uno di questi agnelli al mattino, il secondo al tramonto. Con il primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina, impastata con un quarto di hin di olio puro, e una libagione di un quarto di hin di vino. Offrirai il secondo agnello al tramonto con un’oblazione e una libagione come quelle del mattino: profumo gradito, offerta consumata dal fuoco in onore del Signore. Questo è l’olocausto perenne di generazione in generazione, all’ingresso della tenda del convegno, alla presenza del Signore, dove io vi darò convegno per parlarti. Darò convegno agli Israeliti in questo luogo, che sarà consacrato dalla mia gloria. Consacrerò la tenda del convegno e l’altare. Consacrerò anche Aronne e i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio per me. Abiterò in mezzo agli Israeliti e sarò il loro Dio. Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, che li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, per abitare in mezzo a loro, io il Signore, loro Dio».
SALMO Sal 95 (96)
Cantate al Signore e annunciate la sua salvezza.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi. R
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R
EPISTOLA Rm 12, 1-2
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
VANGELO Gv 4, 23-26
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla donna samaritana: «Viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Il camino di sapienza
Ogni religione ha al centro della propria proposta di fede il tema dell’offerta. A Dio si deve sempre offrire qualcosa. Le religioni più antiche e più semplici offrivano a Dio i prodotti della terra o qualche animale per ottenere da Dio le cose di cui avevano più bisogno: prosperità, salute, pace. In questo schema si inserisce la proposta di fede di Israele che ha al suo cuore il tema del sacrificio. Un sacrificio normato, come abbiamo sentito dalla prima lettura. Al centro del sacrificio offerto da Israele c’è l’olocausto, ovvero un animale, generalmente un agnello, che doveva essere completamente bruciato. Questo sacrificio si accompagna all’offerta di alcuni prodotti agricoli e, naturalmente, alla preghiera degli offerenti. Il culto dell’offerta si è poi sviluppato nel corso dei secoli diventando sempre più approfondito ma anche normato dalla legislazione di Israele.
Del tutto diverso è il tema dell’offerta cristiana. Il Signore ha modificato molto profondamente il modo di sentire di Israele e ha incominciato ad insegnare qualcosa di profondamente diverso. Dio non gradisce il sacrificio di animali o, generalmente, di cose. Piuttosto egli vuole l’anima delle persone. Sacrificio gradito a Dio è il culto interiore, come ci ha detto il Vangelo, quel culto in spirito e verità per il quale Dio viene cercato in ogni anima, viene trattenuto in ogni anima, viene implorato in ogni coscienza credente. Per questo, aggiunge il Signore, Dio può essere adorato ovunque. Il santuario più gradito a Dio è il santuario interiore delle coscienze. È lì che Dio viene anzitutto adorato. Certo poi ci sono luoghi precisi, momenti di preghiera comunitari che, ovviamente, devono avere una liturgia cadenzata, normata. Ma tutto questo nasce solo come espressione di preghiera comunitaria. Il primo, vero, unico santuario di Dio è la coscienza.
Anche San Paolo interviene sul tema, ricordandoci che ciò che Dio cerca da noi è un cuore che possa e sappia adorarlo. Il sacrificio di un cuore che sa mantenersi puro, l’offerta di tutte le difficoltà che servono per mantenere saldo un cammino di fede, l’intensità della preghiera personale: queste sono le cose che Dio ama e che Dio riceve con gioia. Tutto il resto è un corollario della fede. Soprattutto, ci dice San Paolo, Dio gradisce un cuore che non si conforma alla mentalità del momento, al modo di vivere che gli uomini, per lo più, hanno. Il credente è chiamato a questo, a quella grazia di perseveranza che lo porta a non assumere tutti i comportamenti propri di un determinato tempo; l’uomo di Dio rimane sempre fedele ai valori che la fede trasmette, costi quello che costi. Il credente non rimane indietro rispetto al suo tempo, ma attraversa il suo tempo in modo tale da essere una sorgente di luce per tutti coloro che vogliono credere, per tutti coloro che vogliono adorare il Signore.
Il nostro cammino di fede
L’idea per la quale si offre a Dio qualcosa per ottenere un certo suo favore non è assolutamente tramontata! Anche oggi ci sono molte persone che vivono la fede così, come una merce di scambio, come qualcosa che si può barattare con il Signore. Così nascono anche offerte consistenti, o cammini difficili che portano a scelte anche stimabili. Tuttavia la Parola di Dio ha parlato in modo chiaro. Ciò che il Signore chiede sempre, in ogni tempo, al di là di ciò che praticamente questo comporta, Dio chiede che uno non adatti la propria anima al secolo in cui vive, ma sappia essere pronto ad una professione di fede vera, che impegna il cuore, che eleva l’anima. L’offerta che Dio gradisce è quella della preghiera fatta con fede, nell’intimo della propria coscienza, rimettendo davanti a Dio il proprio cuore. Offerta che tutti noi, in quest’anno dedicato alla preghiera, dovremmo prendere particolarmente sul serio. Quando ormai manca una sola settimana all’inizio della Quaresima, ancora una volta tutti siamo richiamati a credere nella forza, nella benedizione che è la preghiera. Sostenuti dalla Parola di Dio che oggi ci viene donata, tutti dovremmo avere la capacità di calarci in quel santuario che è dentro di noi e che è la nostra coscienza e qui tutti dovremmo vivere in atteggiamento di adorazione del nome santo di Dio. Se ci sarà questa intensità di vita, allora avranno senso anche tutti i gesti di culto esteriori. Se non ci sarà questa profondità, allora non ci sarà profondità di preghiera e nemmeno di incontro con Dio. Il rischio di un culto esteriore è anche dentro di noi e grava su ciascuno di noi. Cerchiamo di evitarlo, scendendo proprio nel cuore, nel segreto della nostra coscienza.
Intenzioni di preghiera
Preghiamo per noi, perché impariamo davvero a curare la coscienza come luogo di incontro con Dio. Preghiamo perché in questo santuario interiore si consumi, ogni giorno, il nostro rapporto con Dio.
Preghiamo per la Chiesa, perché sappia educare alla preghiera, cioè all’incontro con Dio: da questo dipende la salvezza delle anime.
Preghiamo perché anche il culto esteriore, l’offerta, diventino segno di ciò che abbiamo nella coscienza, di ciò che si muove dentro di noi e non siano come uno scambio con il quale cerchiamo di “comprare” o di “pagare” Dio. Ricordiamoci che ogni atto di fede, ogni atto di preghiera, deve essere libero, disinteressato, gratuito, altrimenti perde tutto il suo senso e la sua efficacia.
Chiediamo questa grazia anche per intercessione della Beata Vergine Maria, mentre ci avviciniamo alla Quaresima, tempo prezioso per l’interiorità.