Martedì 16 novembre

Settimana della 1 domenica di Avvento – Martedì

Le sorprese di Dio non finiscono mai!

La Parola di Dio per questo giorno

EZECHIELE 1, 13-28b

Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni, Ezechiele disse: «Tra quegli esseri si vedevano come dei carboni ardenti simili a torce, che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. Gli esseri andavano e venivano come una saetta. Io guardavo quegli esseri, ed ecco sul terreno una ruota al fianco di tutti e quattro. Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutte e quattro la medesima forma; il loro aspetto e la loro struttura erano come di ruota in mezzo a un’altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni; procedendo non si voltavano. Avevano dei cerchioni molto grandi e i cerchioni di tutt’e quattro erano pieni di occhi. Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. Dovunque lo spirito le avesse sospinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. Quando essi si muovevano, anch’esse si muovevano; quando essi si fermavano, si fermavano anch’esse e, quando essi si alzavano da terra, anch’esse ugualmente si alzavano, perché nelle ruote vi era lo spirito degli esseri viventi. Al di sopra delle teste degli esseri viventi era disteso una specie di firmamento, simile a un cristallo splendente, e sotto il firmamento erano le loro ali distese, l’una verso l’altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa come una pietra di zaffìro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da ciò che sembravano i suoi fianchi in su, mi apparve splendido come metallo incandescente e, dai suoi fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore simile a quello dell’arcobaleno fra le nubi in un giorno di pioggia. Così percepii in visione la gloria del Signore».

PROFETI Gl 2, 1-2

Lettura del profeta Gioele

Così dice il Signore Dio: «Suonate il corno in Sion e date l’allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti della regione perché viene il giorno del Signore, perché è vicino, giorno di tenebra e di oscurità, giorno di nube e di caligine. Come l’aurora, un popolo grande e forte si spande sui monti: come questo non ce n’è stato mai e non ce ne sarà dopo, per gli anni futuri, di età in età».

VANGELO Mt 7, 21-29

✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

La sorpresa di chi resiste guardando in alto

Al profeta Ezechiele, uomo deportato che, mentre si trova sul torrente con altri deportati viene offerta una visione complessa. Il profeta non ha come descriverla e utilizza i segni che ha a disposizione e che conosce: ruote, occhi che guardano; rombo di cavalli; rumore di accampamenti. Simboli per noi desueti, esperienze dalle quali non proveniamo e che, per questo, ci rendono il testo di difficile comprensione. Il profeta sta però parlando di una realtà comprensibile. Sta dicendo che, alla fine dei tempi, apparirà Dio, con la sua forza, con la sua “gloria”, con tutto il suo splendore. Questa è la certezza del profeta. Un uomo che dovrebbe essere privo di ogni consolazione, un uomo che vive in una situazione di povertà e di marginalità, è, invece, convinto che Dio tiene in mano tutta la storia e, per questo, si mette dalla parte degli umili che guardano al ritorno del Signore. Quel ritorno di cui parlavano i padri, quel ritorno nel quale lui, come uomo di fede, crede fermamente. Ed è per questo che ha una visione consolatoria.

È la medesima visione di Gioele che, per cercare di convertire i cuori a Dio, ricorre ad una predicazione molto forte, quasi minacciosa. Siamo lontani da questo modo di fare, che ci ricorda, però, un caso “classico” della storia. Tutti ricorderete, nei Promessi Sposi, il mite fra Cristoforo che agita il dito, minacciando quasi i suoi interlocutori, dicendo che “verrà un giorno…”. È un modo di fare desueto che lascia trasparire un tema che mai perde la sua attualità: Dio ricomparirà alla fine della storia svelando come tutto si “ricapitola”, cioè trova il suo senso, solo in Lui. Per i credenti sarà giorno in cui si vedrà realizzata la loro speranza. Per chi avrà rifiutato il dono della fede, sarà giorno di tristezza per il dono sprecato.

È questo anche il richiamo del Vangelo. La casa costruita sulla roccia che rimane in piedi anche quando le tempeste tentano di devastarla, ricorda a tutti noi che l’uomo è sempre chiamato a guardare in alto. Anche quando le cose della vita vanno male o addirittura rendono impossibile questo esercizio. La novità che il Signore schiude, spesso, si vede quando le cose vanno male. Quando le realtà della vita diventano una sfida, quando gravano sull’esistenza fino quasi a spegnerla, quando le cose cattive tentano di spegnere quel lume di fede che è nel cuore dei credenti, è lì che si deve vedere brillare la certezza di chi si rimette nelle mani di Dio e, per questo, rimane solido come una roccia.

Per noi

 

  • Sappiamo essere così forti?
  • Come reagiamo di fronte agli imprevisti della vita?
  • Quale forza di fede ci accompagna?

Per gli sposi e la famiglia

Penso che tutti abbiate fatto l’esperienza di “tempeste”, difficoltà, calamità che hanno reso la vostra vita difficile.

  • Come avete reagito in quelle occasioni?
  • Cosa vi ha permesso di resistere o cosa ha colpito così profondamente da far crollare l’iniziale decisione di essere famiglia nel Signore?
  • Cosa ci può rimettere in piedi?

Impegno del giorno

Tutti, singoli e famiglie, ci impegniamo a trovare segnali di speranza anche nella situazione più complessa che ci può capitare.

2021-11-14T09:58:45+01:00