Venerdì 17 Gennaio

Venerdì della prima settimana dopo l’Epifania

Meditiamo insieme le Scritture.

Siracide

Sir 44, 1. 19a. 22-23
Lettura del libro del Siracide

Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. Abramo fu grande padre di una moltitudine di nazioni. Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa grazie ad Abramo, suo padre. La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza Dio fece posare sul capo di Giacobbe; lo confermò nelle sue benedizioni, gli diede il paese in eredità: lo divise in varie parti, assegnandole alle dodici tribù.

Abramo, Isacco, Giacobbe. Tutti conosciamo bene i primi grandi tre patriarchi di Israele. Tutti sappiamo bene il valore dell’Alleanza che è stata stretta con Abramo, rinnovata con Isacco e Giacobbe. È l’inizio della storia di Israele, ma è anche l’inizio della storia della salvezza. Con vite differenti, con esempi differenti, con modi di attuare la ricerca del mistero di Dio differenti per ciascuna di queste tre persone, il Siracide intende dire che in loro operò una straordinaria forma di sapienza che divenne sequela.

Abramo, che seppe lasciare tutto e partire per seguire la voce di Dio.

Isacco che, custodendo la memoria del padre, seppe portare avanti e, in parte realizzare quella promessa di Dio che era stata data ad Abramo per la sua discendenza.

Giacobbe, l’uomo che lotta con Dio, l’uomo che ci dice che la fede non è sempre facile. Ci sono dei giorni difficili per la ricerca del volto di Dio, ci sono giorni in cui la fede diventa anche vera e propria lotta. Anche in questo c’è una sapienza: la sapienza di chi non abbandona mai il Signore e ottiene benefici di vita grandi.

In sintesi potremmo dire proprio così: c’è una sapienza di vita che diventa sequela. C’è una sapienza di vita che diventa desiderio e capacità di seguire il Signore, su strade sempre differenti, che sempre si sanno rinnovare.

Vangelo

Mc 2, 13-14. 23-28
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù uscì lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame?
Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

Anche il Vangelo ci rimanda ad una storia di sapienza, ad una storia di sequela. La storia è quella di Matteo – Levi, che da esattore delle tasse diventa discepolo. La storia di un uomo che comprende che sapienza di vita è solo quella che dona di avere orizzonti grandi, e non quella che fa fermare ad orizzonti angusti del vivere. Sapienza è solo quella che dischiude una promessa di vita che va oltre la professione, oltre quello che si può immediatamente possedere e vedere. Levi fa questo: abbraccia una sapienza di vita che lo toglie all’orizzonte angusto del sedere al banco delle imposte, dal frodare i propri simili, dal pensare solo al proprio guadagno, al proprio tornaconto. Quando Matteo scopre questa sapienza di vita, comprende che, per lui, c’è qualcosa di vero, di grande, di bello, che gli viene offerto. Accettando il rischio, accettando la sfida, ecco che quest’uomo trova quella sapienza che rende pieni e veri i suoi giorni e che trasforma la sua esistenza in tempo donato a Dio, speso per il bene, pieno di gioia.

Per Noi

Anche noi siamo in una storia di sequela. Anche noi che abbiamo ricevuto il Battesimo, siamo immersi in una storia cristiana che è sequela del Signore. Chiediamoci:

  • La mia sequela del Signore rende vero, pieno, bello, il tempo che mi viene donato?

Tutti noi, infatti, dovremmo essere alla ricerca di quella sapienza di vita che rende pieni i nostri giorni, che rende bello il tempo in cui viviamo, che rende accettabili i problemi, le sofferenze, le difficoltà che, come è nella vita di tutti, non mancano. Vera sapienza di vita è seguire questo progetto di vita cristiana che, man mano che passa il tempo, deve essere sempre più forte, sempre più polarizzato solo sul Signore, meta, termine, premio di una vita. Le scritture di oggi ci dicono che una vita sapiente è solamente quella che, fidandosi di Dio, si dirige all’incontro con lui.

  • Stiamo vivendo una vita di questo genere?

Ci aiuti Sant’Antonio, il maestro del deserto, a vivere una vita che è fatta per l’alleanza con Dio, che cerca solo di piacere al Signore, pur prendendo parte alle vicende degli uomini. Sant’Antonio, che seppe cercare il Signore come unico ideale di vita, guidi anche noi a questa sapienza del vivere.

2020-01-13T11:14:33+01:00