Settimana della 1 domenica dopo Pentecoste – venerdì
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Es 12, 29-36
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. A mezzanotte il Signore colpì ogni primogenito nella terra d’Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito del prigioniero in carcere, e tutti i primogeniti del bestiame. Si alzò il faraone nella notte e con lui i suoi ministri e tutti gli Egiziani; un grande grido scoppiò in Egitto, perché non c’era casa dove non ci fosse un morto! Il faraone convocò Mosè e Aronne nella notte e disse: «Alzatevi e abbandonate il mio popolo, voi e gli Israeliti! Andate, rendete culto al Signore come avete detto. Prendete anche il vostro bestiame e le vostre greggi, come avete detto, e partite! Benedite anche me!». Gli Egiziani fecero pressione sul popolo, affrettandosi a mandarli via dal paese, perché dicevano: «Stiamo per morire tutti!». Il popolo portò con sé la pasta prima che fosse lievitata, recando sulle spalle le madie avvolte nei mantelli. Gli Israeliti eseguirono l’ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d’argento e d’oro e vesti. Il Signore fece sì che il popolo trovasse favore agli occhi degli Egiziani, i quali accolsero le loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani.
SALMO Sal 104 (105)
Cercate sempre il volto del Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. R
Colpì ogni primogenito nella loro terra,
la primizia di ogni loro vigore.
Allora li fece uscire con argento e oro;
nelle tribù nessuno vacillava. R
Quando uscirono, gioì l’Egitto,
che era stato colpito dal loro terrore.
Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia. R
VANGELO Lc 4, 42-44
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Sul far del giorno il Signore Gesù uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Esodo
All’indomani della solennità del Corpus Domini, possiamo rileggere le Scritture proprio illuminandole con la forza del pane di vita di cui ieri abbiamo celebrato la festa. Partiamo dall’Esodo. Abbiamo ascoltato la conseguenza della strage dei primogeniti che abbiamo letto mercoledì: Faraone e i suoi ministri, molto colpiti per questa piaga, intimano ad Israele di andarsene, come Dio aveva detto e come Mosè aveva fedelmente riportato. Il viaggio inizia nella notte, in mezzo alle tenebre, con gli Egiziani che fanno premura ad Israele per andarsene e, per questo, essi presero la pasta del pane già pronta ma non ancora lievitata e la custodirono nelle loro coperte per portarla con sé per il viaggio. Inizia l’Esodo! Inizia con questo pane non lievitato che è un segno, un rimando, un’immagine dell’Eucarestia. Il viaggio di coloro che uscirono dall’Egitto e che vollero rientrare nella terra della promessa inizia con la forza data da un cibo comune – il pane – che diventa, per volontà di Dio, segno della sua presenza e sostegno della fatica.
Vangelo
Il Vangelo mostrava l’universalità del ministero di Gesù. Gesù non è venuto per pochi, nemmeno per stare comodo nei luoghi che conosce e nei quali la sua predicazione è ascoltata. Gesù certo è contento quando la gente lo cerca, eppure non vuole fermarsi a questo segno, non vuole fermarsi ad un incontro con le persone che già conosce. Vuole di più! Vuole arrivare a tutti, vuole che il suo ministero sia universale. Così anche il discepolo. Dopo la sua risurrezione toccherà proprio al discepolo ricordare ciò che il Maestro ha fatto, detto, voluto. Toccherà lui andare fino agli estremi confini della terra, senza mai avere un luogo limite della missione, ma dilatando sempre lo spazio del suo cuore perché altri uomini possano accogliere il dono della Parola e, con esso, il dono della fede. Il ministero di Gesù è un ministero itinerante, un ministero che non conosce sosta né tregua. La sua passione per l’uomo lo porta ovunque, purchè tutti gustino la salvezza da lui realizzata.
Per noi
Questa parola sostiene noi e la nostra missione di testimonianza della fede.
Anzitutto ci ricorda che, nelle cose della vita, anche nei momenti più difficili, quelli che, appunto, possono assomigliare ad un esodo, noi non siamo soli. Il Signore ci previene, ci custodisce e ci accompagna. Noi che siamo abitualmente qui alla S. Messa quotidiana lo sappiamo bene che l’Eucarestia è un aiuto, un sostegno, una forza che ci viene data ogni giorno perché noi tutti possiamo sostenere le fatiche della vita in ogni modo possibile. La prima grazia da chiedere oggi è proprio questa: Signore, fa’ che la tua presenza eucaristica ci sostenga sempre!
Mentre rinnoviamo questa fede, preghiamo per coloro che non conoscono ancora questa forza. Chiediamo che tutti possiamo davvero attingere a questa grande risorsa per le realtà della vita. Preghiamo soprattutto per coloro che sono in momenti di diversa difficoltà e crisi, perché sappiano davvero essere docili alla voce della Parola di Dio e possano scoprire la forza del sostegno che il Signore ha preparato per noi.
In terzo luogo, possiamo tutti chiedere al Signore di continuare a dilatare i confini della missione della Chiesa, perché giunga effettivamente ad ogni uomo l’annuncio della Parola che salva. Il Signore che ha dato per primo l’esempio, oltre al comando, di non arrendersi mai, di non fermarsi mai, aiuti ciascuno di noi a comprendere il valore dell’universalità della fede e ci guidi ad essere attenti, pronti, docili alla missione che il Signore affida a noi. Magari non andremo in nessun luogo lontano, ma l’anelito all’universalità della salvezza deve appartenere a ciascuno di noi. Tutti dobbiamo sentire la forza che viene dalla Parola di Dio e dall’Eucarestia che ci spingono a donare a tutti ciò che noi possediamo.
Mettiamo ancora al centro di questa giornata il valore dell’Eucarestia. Mettiamo al centro della nostra preghiera il nostro personale rapporto con il Signore. Solo questo ci aiuta e ci salva.
- Sento in me l’invito a desiderare la salvezza di tutti?
- La mia preghiera è davvero così universale?
- Come posso vivere oggi la S. Messa per dilatare i confini del mio cuore?