Sabato 18 giugno

Settimana della 1 domenica dopo Pentecoste – sabato

Introduzione

Concludiamo un’altra settimana, che ha avuto la sua festa solenne e il suo centro giovedì, con un tema molto difficile: il valore della legge di Israele come pedagogia della fede. Detto così si capisce che il tema ha tutta una sua difficoltà che, almeno in parte, ci è risolta dalla progressione storica delle tre Scritture che abbiamo ascoltato.

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Lv 12, 1-8
Lettura del libro del Levitico

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo: “Se una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà impura per sette giorni; sarà impura come nel tempo delle sue mestruazioni. L’ottavo giorno si circonciderà il prepuzio del bambino. Poi ella resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. Ma se partorisce una femmina sarà impura due settimane come durante le sue mestruazioni; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue. Quando i giorni della sua purificazione per un figlio o per una figlia saranno compiuti, porterà al sacerdote all’ingresso della tenda del convegno un agnello di un anno come olocausto e un colombo o una tortora in sacrificio per il peccato. Il sacerdote li offrirà davanti al Signore e farà il rito espiatorio per lei; ella sarà purificata dal flusso del suo sangue. Questa è la legge che riguarda la donna, quando partorisce un maschio o una femmina. Se non ha mezzi per offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno per l’olocausto e l’altro per il sacrificio per il peccato. Il sacerdote compirà il rito espiatorio per lei ed ella sarà pura”».

SALMO Sal 94 (95)

Venite, adoriamo il Signore.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R

EPISTOLA Gal 4, 1-5
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, dico ancora: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.

VANGELO Lc 2, 22-32
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

Levitico

Anzitutto il libro del Levitico che ci ha messo a parte delle conoscenze storiche di Israele. Ovviamente tutto ciò che attiene alla donna è, per la cultura antica, un mistero. Così pure tutto ciò che si riferisce alla sessualità, che è poi un modo per circondare di rispetto e pudore questa capacità dell’uomo. Si capisce così la legge sulla purificazione della puerpera che è un po’ una costante in tutte le religioni. Per la verità fino a pochi decenni fa, anche nella Chiesa era previsto che la donna tornasse dopo il parto in chiesa per chiedere la sua purificazione. Tutto ha un senso se noi inquadriamo questa “legge” proprio nelle conoscenze del tempo e nella fede del tempo. Fede che ha molto da insegnare a noi che abbiamo completamente smarrito il valore di tutte queste cose e il rispetto che dobbiamo dare a tutte le singole facoltà dell’uomo, ivi compresa quella sessuale.

Vangelo

La pagina del Vangelo è molto nota e noi la leggiamo il 2 febbraio, nel giorno della presentazione di Gesù al tempio e della purificazione di Maria. Questa pagina altro non è che il mettere in pratica, da parte di Maria e di Giuseppe, la legge di Mosè. L’evangelista vuole farci vedere che la famiglia di Gesù ha messo in atto tutto ciò che ogni pio ebreo doveva osservare. Il Figlio di Dio e la sua famiglia non si sono ritenuti superiori a quella legislazione antica, non hanno preso scorciatoie, non hanno preteso privilegi, ma hanno mostrato la santità della loro stessa famiglia proprio nel rispetto di tutte le leggi e le norme antiche, cercando di vivere, anche grazie ad esse, quella novità di spirito che il Signore avrebbe portato sulla terra.

Galati

La sintesi di queste Scritture è data da San Paolo che era stato formato secondo le prescrizioni più vere e, se vogliamo, anche più rigide della legge e che assume tutta la novità della vita cristiana. È proprio San Paolo che cerca di spiegare che il ruolo della legge antica è tutt’altro che modesto. La legge di Mosè ha avuto un compito preciso, un ruolo preciso, che ne dice tutta l’importanza. La legge è stata come un pedagogo, cioè come un maestro. Ad un uomo che, progressivamente, partecipava alla storia della salvezza, Dio ha offerto un maestro: la legge. Le norme, le prescrizioni, i divieti e tutte le altre realtà che appartengono alla legge di Mosè, non hanno valore “in sé”, ma rispetto al tempo in cui sono state date e in riferimento a quel compimento della storia della salvezza che è Gesù Cristo, che segna la pienezza del tempo e il superamento della legge. Esattamente come accade nella vita, per cui è solo per un certo tempo che i maestri insegnano al bambino le verità da sapere. Poi, pian piano, il loro ruolo diminuisce fino a quando un ragazzo diventa autonomo e in grado di affrontare le cose della vita. Anche nella storia della salvezza è stato così: Dio ha mandato diversi maestri che, pian piano, introducessero l’uomo nella pienezza dei tempi. Alla venuta di Gesù tutto ciò viene meno. Non servono più pedagoghi, maestri. Il pieno senso della verità e della libertà dell’uomo è dato dal Vangelo che rimane come punto di riferimento per la coscienza. Chi si nutre di Vangelo, chi incontra Cristo presente nella sua Chiesa attraverso la Santa Eucarestia, non ha più bisogno di pedagoghi. Il Maestro è il Cristo risorto.

Per noi

Ho sempre l’impressione che, con questi temi difficili della Scrittura, facciamo sempre un po’ fatica! Specie con queste riflessioni di San Paolo che sono davvero, al tempo stesso, molto profonde ma complesse. Cosa chiedere oggi al Signore?

Anzitutto la grazia di capire che la nostra fede è sempre in cammino e che abbiamo sempre bisogno di maestri ed esempi. La nostra fede ha bisogno anche di questo, senza maestri, senza pedagoghi, è difficile che noi possiamo completare il nostro cammino.

  • Chi sono i maestri a cui guardiamo?
  • Quale insegnamento entra più facilmente in noi?

In secondo luogo credo che a tutti noi sia chiesto di stare molto attenti a come interpretiamo le leggi, le tradizioni del passato. Non è tutto da buttare via, non è tutto da tralasciare. Anzi, molto spesso c’è un valore autentico delle tradizioni che sono pervenute a noi.

  • Che valore diamo alla tradizione?
  • Che senso diamo alle norme della fede?

Proviamo a pensarci, certi che anche noi abbiamo bisogno di maestri che ci aiutino a vivere bene il nostro cammino di fede!

2022-06-11T09:40:40+02:00