Settimana della 10 domenica dopo Pentecoste – mercoledì – San Massimiliano Maria Kolbe
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA 2Cr 8, 17 – 9, 12
Lettura del secondo libro delle Cronache
In quei giorni. [Salomone andò a Esion-Ghèber e a Elat, sulla riva del mare, nel territorio di Edom. Curam per mezzo dei suoi marinai gli mandò alcune navi e uomini esperti del mare. Costoro, insieme con i marinai di Salomone, andarono a Ofir e di là presero quattrocentocinquanta talenti d’oro e li portarono al re Salomone.] La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne a Gerusalemme per metterlo alla prova con enigmi. Arrivò con un corteo molto numeroso, con cammelli carichi di aromi, d’oro in quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli parlò di tutto quello che aveva nel suo cuore. Salomone le chiarì tutto quanto ella gli diceva; non ci fu parola tanto nascosta a Salomone che egli non potesse spiegarle. La regina di Saba, quando vide la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, il modo ordinato di sedere dei suoi servi, il servizio dei suoi domestici e le loro vesti, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza respiro. Quindi disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza! Io non credevo a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non mi era stata riferita neppure una metà della grandezza della tua sapienza! Tu superi la fama che ne ho udita. Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! Sia benedetto il Signore, tuo Dio, che si è compiaciuto di te così da collocarti sul suo trono come re per il Signore tuo Dio. Poiché il tuo Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha posto su di loro come re per esercitare il diritto e la giustizia». [Ella diede al re centoventi talenti d’oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non ci furono mai tanti aromi come quelli che la regina di Saba diede al re Salomone. Inoltre gli uomini di Curam e quelli di Salomone, che portavano oro da Ofir, recarono legno di sandalo e pietre preziose. Con il legname di sandalo il re fece le scale per il tempio del Signore e per la reggia, cetre e arpe per i cantori; strumenti simili non erano mai stati visti nella terra di Giuda. Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto lei desiderava e aveva domandato, oltre l’equivalente di quanto aveva portato al re. Quindi ella si mise in viaggio e tornò nel suo paese con i suoi servi.]
SALMO Sal 71 (72)
La gloria del Signore risplende in tutto il mondo.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero e abbatta l’oppressore.
Ti faccia durare quanto il sole,
come la luna, di generazione in generazione. R
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
A lui si pieghino le tribù del deserto,
i re di Saba e di Seba offrano doni. R
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Viva e gli sia dato oro di Arabia,
si preghi sempre per lui,
sia benedetto ogni giorno. R
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra.
Benedetto il Signore, Dio d’Israele:
egli solo compie meraviglie.
E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra. R
VANGELO Lc 11, 31-36
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona. Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candelabro, perché chi entra veda la luce. La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore».
Cronache
Anche oggi viaggiamo un poco tra storia e leggenda. Certamente è storico il grande incontro tra la regina di Saba, quando l’Etiopia era un grande regno potente, e Salomone, il grande re sapiente di Israele. C’è poi la leggenda sul loro incontro, perfino sull’amore che sarebbe nato tra i due, dal momento che Salomone aveva un vero debole per le donne ed ebbe una molteplicità di mogli. Non sappiamo cosa ci sia di vero, ma certo è che Salomone attirava a sé e stupiva per quel dono di sapienza che lui stesso aveva chiesto a Dio e che Dio gli aveva accordato. La regina di Saba, come molte altre persone, fu stupita proprio da questo e, se è vero che se ne innamorò perdutamente, forse è stato proprio per questo suo fascino assolutamente singolare. Non solo di sapienza, Salomone è anche pieno di altre virtù, tra le quali brillano l’accoglienza e la generosità. È per questo che viene ricordato nella Scrittura.
Vaangelo
La fama di Salomone e della regina di Saba dev’essere stata grandissima se, secoli dopo, anche Gesù cita l’episodio perché è ancora vivo nella mente della gente. Con una sostanziale differenza rispetto al Primo Testamento. Mentre nel Primo Testamento l’episodio è citato come un fatto di cronaca, nel Vangelo diventa un motivo di fede. Salomone è citato per questo, per la luminosità del suo esempio che avrebbe dovuto accendere in tutti un richiamo alla verità di Dio. Anche la regina di Saba avrebbe dovuto comprendere che la sua sapienza veniva da Dio. Ora, dice Gesù, non c’è solo un uomo sapiente presente: c’è la Sapienza incarnata che è Lui stesso. Eppure, nonostante questo, molti non accettano il suo esempio, la sua parola, la sua stessa presenza. Proprio da questo Gesù prende spunto per la sua conclusione. Quando c’è fede si accetta di prendere parte ai grandi misteri di Dio che vengono rivelati e si diventa sorgenti di luce. Quando non c’è fede, quanto tutto si limita solo alla curiosità, allora tutto, prima o poi, si perde. Gesù richiama il fatto che l’accoglienza della sua persona e la professione di fede nel suo nome devono diventare occasione per promuovere la propria fede. Solamente questo è ciò che sta a cuore a Dio. Così che ogni uomo, diventato sorgente di luce, possa essere punto di riferimento e richiamo alla fede anche per altri.
Per noi
- Capita questo nelle nostre vite?
- Siamo piccole sorgenti di luce per altri?
Certo, noi non saremo come Salomone! Non avremo la sua sapienza e nemmeno le altre grandi virtù di cui la sua persona è stata fatta oggetto. Ma anche noi, con le virtù che abbiamo, con la fede che abbiamo, possiamo essere esempio, richiamo, luce per gli altri.
Viviamo in un tempo in cui la fede non è proprio la prima virtù o il primo dono che viene cercato. Viviamo in un tempo in cui la fede è spesso ignorata, o messa da parte, o, addirittura, cancellata.
Abbiamo bisogno di esempi di virtù. Abbiamo bisogno di uomini, di donne che sanno mostrare la sapienza del Vangelo anche ad altri. Abbiamo bisogno di cristiani convinti che, nel piccolo delle loro vite, nel piccolo delle loro esperienze, sappiano vivere con il criterio semplice della fede.
Per fare questo, per essere “luminosi”, come dice il Vangelo, abbiamo bisogno continuamente di accendere la nostra vita alla luce della fede. Abbiamo bisogno di essere tutti attenti e pronti a lasciarci riempire dai valori della fede: il Signore ci sta dicendo a chiare lettere che, per chi lo ha conosciuto, si apre un tesoro inestimabile di sapienza che non deve essere negato, che non deve essere nascosto, anzi che deve essere trafficato, che deve uscire allo scoperto. Molto spesso noi abbiamo paura di questo e non siamo assolutamente in grado di divenire piccole sorgenti di luce anche per chi ci sta intorno.
Chiediamo questa grazia e chiediamo al Signore e a Maria Santissima, che abbiamo celebrato proprio all’inizio della settimana, la grazia di essere sempre così. Ne va non solo della nostra fede ma anche della fede degli altri.