Settimana della 7 domenica di Pasqua – Mercoledì
Cantico
Ct 1, 5-6b. 7-8b
Lettura del Cantico dei Cantici
Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone. Non state a guardare se sono bruna, perché il sole mi ha abbronzato. Dimmi, o amore dell’anima mia, dove vai a pascolare le greggi, dove le fai riposare al meriggio, perché io non debba vagare dietro le greggi dei tuoi compagni? Se non lo sai tu, bellissima tra le donne, segui le orme del gregge.
Efesini
Ef 2, 1-10
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste, alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle Potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. Anche tutti noi, come loro, un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.
Vangelo
Gv 15, 12-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Il dono della pietà
“Pietas”, dal latino, è il dono della fede. La pietas era la qualità dell’uomo di fede, la qualità di chi non si fermava solo alle cose visibili, ma invocava gli dei, soprattutto quelli della famiglia. L’uomo che ha pietà, nella cultura classica, è l’uomo che si apre alle manifestazioni del divino e che sa comprendere i segni del cielo. A maggior ragione per il cristiano!
“Questo è il mio comandamento”. Chi ha il dono della fede si domanda quale sia il comandamento di Dio e desidera osservare i comandamenti di Dio. Chi ha il dono della fede sa anche che è stato scelto per questo, come diceva il Signore: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi…”. Chi ha il dono della pietà sa che Dio lo ha scelto perché ciascuno possa operare secondo quelle “opere buone” che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo. Chi ha il dono della pietà sa di dover corrispondere con il proprio amore all’amore di Dio che sceglie, che “elegge”, cioè che sa “tirare fuori dal gregge” alcuni perché siano di esempio per tutti.
“Qualsiasi cosa chiederete al Padre…”; chi ha il dono della pietà sa che la preghiera può osare molto. La preghiera può presentare al Padre la domanda per tutte le cose che ci necessitano. La preghiera di domanda può essere utilmente fatta perché ciascuno possa avere i doni che sono necessari per il cammino di ogni giorno; chi ha il dono della pietà sa bene che il Signore riserva ai suoi tutto ciò che è necessario per il cammino di fede.
“Questo io vi comando…”. Chi ha il dono della pietà accoglie anche il “comando” di Dio non come un ordine, ma come una parola da seguire per il proprio bene. Chi ha il dono della pietà scopre che, nella Parola di Dio, non c’è il comando imperioso di un padrone che comanda ad un servo, ma la parola di verità che invita a scegliere sempre il bene. Chi ha il dono della pietà onora Dio e, ogni giorno, chiede a Lui di saper compiere ciò che conduce alla Verità che è anche la fonte della gioia stessa.
“Per grazia siete stati salvati”. Chi ha il dono della pietà sa di essere un salvato per grazia. Chi ha il dono della pietà sa di non potersi salvare da solo né, tantomeno, in forza delle proprie opere. L’uomo sa compiere opere buone ma, accanto ad esse, anche tante opere che non sono secondo lo Spirito di Dio. Chi ha il dono della pietà sa che il bene che sa compiere è ispirato da Dio e da nessun altro. Chi ha il dono della pietà sa bene che è il Signore che dispone opere e giorni perché si possa giungere fino alla conoscenza piena del suo amore.
Chi ha il dono della pietà non guarda alle difficoltà della vita, alla fatica che ogni uomo deve mettere se vuole compiere quelle opere buone che sono predisposte da Dio. Egli sa che Dio lo sosterrà e lo aiuterà in tutto, diventando Lui stesso il suo solo sostegno.
Ecco perché chi ha il dono della pietà non teme la fatica della testimonianza. Lo Spirito di Dio ci assicura che, a suo tempo, Dio compirà ogni cosa e sarà lui la fonte del nostro sostegno in ogni cosa.
Per noi
Anche noi chiediamo il dono della pietà, cercando di vivere questa giornata secondo lo Spirito di fede che celebriamo. Chiediamo, per oggi e ogni giorno per quel giorno, lo Spirito di pietà che ci faccia riconoscere quelle opere buone che sono per noi predisposte perché noi impariamo a praticarle. Chiediamo il dono della pietà che ci faccia vivere ogni giorno secondo quella misura di amore che ci spinge ad amare gli altri come Cristo ci ha amati. Chiediamo il dono della pietà che ci spinga a chiedere a Dio quelle cose che realmente sono il fondamento della nostra esistenza, e tutte quelle che ci servono per condurre a compimento il nostro cammino di fede. Chiediamo al Signore di saper vivere con quella grazia che ci basta perché ogni giorno la nostra fede diventi più autentica, più sincera e più vera.
Maria, che nel cenacolo ha sperimentato la presenza dello Spirito e la sua potenza, ci aiuti a chiedere il dono della pietà, perché anche noi possiamo vivere in modo da piacere a Cristo in ogni cosa della giornata.