Venerdì 19 agosto

Settimana della 10 domenica dopo Pentecoste – venerdì 

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA 2Cr 10, 1-4. 15-19
Lettura del secondo libro delle Cronache

In quei giorni. Roboamo andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti erano convenuti a Sichem per proclamarlo re. Quando lo seppe, Geroboamo, figlio di Nebat, che era in Egitto, dove era fuggito per paura del re Salomone, tornò dall’Egitto. Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutto Israele e parlarono a Roboamo dicendo: «Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora tu alleggerisci la dura servitù di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto, e noi ti serviremo». Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione divina che il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Achia di Silo. Tutto Israele, visto che il re non li ascoltava, diede al re questa risposta: «Che parte abbiamo con Davide? Noi non abbiamo eredità con il figlio di Iesse! Ognuno alle proprie tende, Israele! Ora pensa alla tua casa, Davide». Tutto Israele se ne andò alle sue tende. Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. Il re Roboamo mandò Adoràm, che era sovrintendente al lavoro coatto, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire a Gerusalemme. Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi.

SALMO Sal 105 (106)

Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.

Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie. R

Si fabbricarono un vitello sull’Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba. R

Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso. R

VANGELO Lc 11, 46-54
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Cronache

La prima pagina biblica di oggi ci narra, anzitutto, un fatto storico. Questa scrittura vuole rendere conto della spaccatura che, subito dopo la morte di Salomone, intervenne nel regno di Israele. Tra i tanti figli di Salomone non correva buon sangue, essendo essi di madri diverse. Così è naturale capire che subito si scatenò una lotta per il potere. Lotta che coinvolse diverse tribù. Questa lotta determinò la spaccatura in due del regno: da un lato il regno del sud, con capitale Gerusalemme, dall’altro il regno del nord, con capitale Samaria. Questa verità storica non è solo un fatto politico, non corrisponde solo alla narrazione della difficoltà di vivere insieme delle tribù del popolo di Israele, ma diventa narrazione di fede. Chi è dedito al culto dell’esteriorità, chi non si cura delle cose più profonde, chi non tiene alla ricerca di Dio, non ha timori a dividere, a spaccare, a rovinare quello che, nel corso del tempo, invece, è nato come espressione della fede e della vita di un popolo. La narrazione vuol mettere in guardia dalle facili divisioni di ogni tipo che si possono sempre verificare nella vita. Qualsiasi divisione non viene da Dio e non conduce a Lui. Ecco, in sintesi, l’insegnamento molto profondo e molto vero di questa pagina delle Cronache.

Vangelo

Il Vangelo insisteva in questa direzione. Anche Gesù narra di alcuni fatti che sono, anzitutto, fatti politici molto noti nel suo tempo. Gesù narra di quando, anche nel tempio stesso di Gerusalemme, vennero uccisi uomini di Dio solo perché sapevano risvegliare le coscienze. Gesù rimane scandalizzato dal fatto che molti abbiano preferito armarsi e togliere di mezzo la voce della coscienza di un popolo, piuttosto che convertirsi. Il fatto che, poi, molti profeti siano stati uccisi proprio nel tempio, cioè nello spazio sacro a Dio, indica il non rispetto di Dio stesso, da parte di chi è intervenuto a cancellare dal cuore e dalla memoria di questi uomini, ogni richiamo al Padre. Ecco perché Gesù richiama con forza il dovere di ritornare sui propri passi, per imparare a chiedersi sempre cosa desidera Dio da noi, dalla nostra vita, dal nostro mondo. Questa è la sola domanda che può salvare da quella perdizione che è l’assecondare il potere del momento, arrivando a togliere la voce agli uomini di Dio che, da sempre, hanno il compito di richiamare gli uomini alla verità dell’Alleanza con Lui.

Per noi

Non credo esista nazione, popolo, luogo, immune da queste realtà. Da sempre lo spirito della divisione è più forte di quello dell’unità e, da sempre, in qualsiasi luogo gli uomini e le donne che hanno cercato la verità non hanno avuto buona accoglienza, anzi, spesso sono stati barbaramente assassinati. Ne è prova ciò che è successo in moltissimi paesi nel corso del secolo scorso, se proprio non vogliamo spingerci più indietro. La stessa sorte è capitata a uomini di Dio che sono stati tolti di mezzo purché non facessero sentire la loro voce e il loro richiamo alle coscienze nel nome di Dio. Ricordo, per dire un nome, Oscar Romero, ma l’elenco è purtroppo lunghissimo e spazia in tutti i paesi della terra.

Ci sono uomini e donne di Dio che sono stati odiati per la loro fede e per ciò che, in nome di essa, richiamavano.

Ci sono uomini e donne di buona volontà, che non avevano vocazioni speciali o ruoli speciali nella chiesa del tempo e che pure, con le loro parole, con i loro gesti, con i loro insegnamenti, con la loro vita, hanno cercato di dare buona testimonianza al Vangelo e di richiamare altri alle verità della fede, fino all’effusione del sangue. Uomini, donne, da amare, stimare, conoscere.

  • Quali esempi mi vengono in mente?
  • Cosa mi testimoniano questi uomini e queste donne di Dio?
  • Io cosa sono disposto a fare?

La vera domanda che le Scritture vogliono mettere nel nostro cuore, è proprio quest’ultima: io cosa sono disposto a fare? Che esempio voglio imitare? Credo che sia proprio questa la domanda che tutti vogliamo tenere nel cuore, perché non deve accadere che noi ci conformiamo alla mentalità del secolo presente e non ci lasciamo più colpire da chi porta una testimonianza autorevole e diversa. Noi dovremmo essere assolutamente i primi che sanno ripercorrere le tappe della storia antica per dire, al mondo di oggi, che si può e si deve vivere in modo diverso, in un modo più conforme ai valori del Vangelo, costi quel che costi. Costi anche la vita, come questi testimoni autorevoli ci hanno detto e ci ricordano continuamente. Il Vangelo passa anche per questa via: la via stretta di chi ascolta, crede e diventa testimone.

2022-08-12T15:17:39+02:00