Settimana della 10 domenica dopo Pentecoste – sabato – San Bernardo
Introduzione
Il tema che oggi la liturgia ci assegna si addice perfettamente alla stagione estiva che stiamo vivendo.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Dt 4, 9-20
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè disse: «Bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli. Il giorno in cui sei comparso davanti al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il Signore mi disse: “Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi per tutti i giorni della loro vita sulla terra, e le insegnino ai loro figli”. Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva, con il fuoco che si innalzava fino alla sommità del cielo, fra tenebre, nuvole e oscurità. Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura: vi era soltanto una voce. Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè le dieci parole, e le scrisse su due tavole di pietra. In quella circostanza il Signore mi ordinò di insegnarvi leggi e norme, perché voi le metteste in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. State bene in guardia per la vostra vita: poiché non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull’Oreb dal fuoco, non vi corrompete, dunque, e non fatevi l’immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o di femmina, la figura di qualunque animale che è sopra la terra, la figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra. Quando alzi gli occhi al cielo e vedi il sole, la luna, le stelle e tutto l’esercito del cielo, tu non lasciarti indurre a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore, tuo Dio, ha dato in sorte a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli. Voi, invece, il Signore vi ha presi, vi ha fatti uscire dal crogiuolo di ferro, dall’Egitto, perché foste per lui come popolo di sua proprietà, quale oggi siete».
SALMO Sal 98 (99)
Esaltate il Signore, nostro Dio.
Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo!
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,
Samuele tra quanti invocavano il suo nome. R
Invocavano il Signore ed egli rispondeva.
Parlava loro da una colonna di nubi:
custodivano i suoi insegnamenti
e il precetto che aveva loro dato. R
Signore, nostro Dio, tu li esaudivi,
eri per loro un Dio che perdona,
pur castigando i loro peccati.
Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi davanti alla sua santa montagna,
perché santo è il Signore, nostro Dio! R
EPISTOLA Col 1, 21-23
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, un tempo anche voi eravate stranieri e nemici, con la mente intenta alle opere cattive; ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne mediante la morte, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili dinanzi a lui; purché restiate fondati e fermi nella fede, irremovibili nella speranza del Vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunciato in tutta la creazione che è sotto il cielo, e del quale io, Paolo, sono diventato ministro.
VANGELO Lc 13, 23-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Un tale chiese al Signore Gesù: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Deuteronomio
Anzitutto il libro del Deuteronomio, che ci ha ricordato che tutto ciò che splende nella creazione è stato dato all’uomo non perché l’uomo possa appropriarsene e sfruttarlo a suo piacimento e, dall’altro lato, nemmeno perché lo idolatri. Tutto ciò che il creato contiene è stato dato all’uomo perché l’uomo possa lodare Dio, creatore e Padre provvidente. Questo è il primo compito dell’uomo, questo il suo principale dovere. L’uomo rispetti, dunque, la creazione, operi in modo tale che essa possa servire al bene e alla salute di tutti, si ricordi di ringraziare Dio per ogni cosa.
Colossesi
Paolo è l’interprete di questa verità. L’Apostolo capisce che, a maggior ragione, chi ha fede in Cristo, deve sempre lodare il nome di Dio ed esporre agli uomini la sua fede, la dottrina in cui crede, in modo tale che tutti siano conquistati dal pensiero che Cristo è il centro, il vertice della creazione e della storia della salvezza, lui che con il Padre e lo Spirito è l’autore della creazione stessa. L’uomo è chiamato a fare in modo che, sempre, possa brillare questa verità per tutti.
Vangelo
Così capiamo la risposta che Gesù dà al curioso di turno che lo interroga. “Sono pochi o sono molti quelli che si salvano?”. Gesù, sulle prime, sembra non rispondere, ma, alla fine aggiunge: “verranno da oriente ad occidente, da settentrione e da mezzogiorno…”, parola che lascia percepire che sono molti quelli che si salvano. Sono tutti coloro che, nel mondo, lodano il nome di Dio, sono tutti coloro che riconoscono la sua signoria, sono tutti coloro che hanno vissuto nel tempo la loro presenza nel mondo come una grazia. Sono tutti coloro che hanno capito che Dio è il centro e il cuore della creazione, sono tutti coloro che hanno coltivato lo spirito di preghiera e di contemplazione, sono tutti coloro che hanno saputo essere grati al Padre per tutte le cose create. Sono coloro che non si sono persi in forme di panteismo o di altri errori, ma hanno saputo vedere Dio in ogni cosa, facendo dell’immensità della creazione un grande richiamo all’uomo perché possa lodare Lui, creatore e Padre. Sono costoro quelli che si salvano e non coloro che si beano della conoscenza di Dio senza poi viverne le conseguenze, pensando che basti qualche preghiera distratta e formale per salvarsi!
Per noi
Credo proprio che questa lezione biblica ci riguardi molto da vicino.
- Come viviamo noi rispetto alla creazione?
- Cosa pensiamo noi dello spirito di preghiera e di contemplazione che dovrebbe sempre guidarci?
Tante e tante volte noi non ci comportiamo affatto né come uomini, donne, che lodano il Padre per i benefici che ricevono, né, tantomeno, come coloro che si servono della creazione per trarne un bene comune. Tante volte noi solamente usiamo di ciò che ci sta davanti, senza nemmeno renderci conto del beneficio di cui siamo messi a parte. Così come pure è sempre più difficile educare i giovani al rispetto del creato e ad una vera contemplazione di ciò di cui siamo messi a parte. Ecco perché vi dicevo che questa meditazione si addice perfettamente al tempo nel quale ci troviamo. In questo tempo estivo, che ormai va verso il suo termine, tutti siamo invitati a ringraziare Dio di ciò che vediamo, di ciò che ci è dato, anche di ciò che abbiamo. In questo tempo, che per molti è anche di riposo, credo che a tutti sia richiesto uno sforzo, uno spirito di contemplazione nuovo e più profondo, per dire grazie a Colui che è davvero padre della provvidenza, dell’amore, della vicinanza all’uomo, Padre della creazione.
Coltivare uno sguardo di contemplazione ci fa bene perché ci aiuta a capire che Dio ci chiama ad elevarci rispetto a quello che è la vita quotidiana, ci chiama a vivere meglio il rapporto con le cose. Può fare tutto questo solo chi prega, solo chi si mette davanti a Dio come un figlio che vuole vivere l’atteggiamento della riconoscenza e della gratitudine. Chiediamo questa grazia a Maria, nella settimana in cui l’abbiamo festeggiata come l’Assunta, e cerchiamo di vivere bene questa possibilità che ci viene data. Ne va del nostro essere credenti, della nostra preghiera, della nostra salvezza.