Settimana della domenica della dedicazione – mercoledì
Il tema del giorno
Ascoltare
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Ap 1, 10; 2, 8-11
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Nel giorno del Signore udii una voce potente che diceva: All’angelo della Chiesa che è a Smirne scrivi: «Così parla il Primo e l’Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita. Conosco la tua tribolazione, la tua povertà – eppure sei ricco – e la bestemmia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma sono sinagoga di Satana. Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte».
SALMO Sal 16 (17)
Signore, veri e giusti sono i tuoi giudizi.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno. R
Dal tuo volto venga per me il giudizio,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
provami al fuoco: non troverai malizia. R
Seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno. R
VANGELO Mc 6, 7-13
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Vangelo
La Chiesa è chiamata ad ascoltare. È il tema del Vangelo missionario che ascoltiamo oggi. L’ascolto è anzitutto ascolto di Cristo. I discepoli non hanno iniziato la missione come hanno voluto. Non hanno portato il Vangelo nel mondo pensando loro stessi come fare. Hanno ascoltato Cristo, la sua parola, la sua rivelazione, il suo insegnamento, il suo invito a rendersi fratelli di altri.
In secondo luogo è ascolto dell’uomo. Gesù invita ad entrare in casa della gente, invita a capire i problemi delle persone che si incontrano, invita a mettersi in atteggiamento di ascolto rispetto ad un territorio, ad un tempo, ad una particolare condizione.
Sono i due ascolti che qualificano la missione e per i quali occorre dire che non ci può mai essere l’uno senza l’altro. Un vero ascolto di Cristo e della sua parola rimanda, per forza, ad un atteggiamento di attenzione a ciò che l’uomo dice, racconta, raccomanda. Dall’altro lato, un vero ascolto dell’uomo non può non tornare ad essere preghiera, intercessione, presentazione a Dio di tutto ciò che l’uomo ha bisogno. Un vero ascolto, ci dice la Parola di Dio, è sempre circolare. Parte da Dio e discende sull’uomo o parte dall’uomo e si innalza fino a Dio.
Apocalisse
In questa ultima fase del tempo liturgico ascoltiamo l’Apocalisse, libro sempre difficile. Mi pare però che oggi il tema sia molto chiaro. Con un’immagine, l’apostolo sta richiamando le “Chiese”, vale a dire le comunità di quel tempo, ad una verità. Ogni Chiesa deve ascoltare ciò che Dio dice. Ciò che Dio dice sempre attraverso la sua parola, ma anche ciò che dice attraverso le cose che capitano, attraverso le cose che si è chiamati a richiamare con la propria fede, con il proprio comportamento, con il proprio modo di essere, di fare, di dire, di testimoniare… La Chiesa è sempre una Chiesa che deve vivere in ascolto di Dio e, per questo, in ascolto dell’uomo.
L’immagine di Giovanni mi sembra poi anche molto consolatoria. L’Apostolo ci assicura che noi non siamo mai soli ad ascoltare. Un angelo accompagna sempre il nostro ascolto. Così come ciascuno ha il suo angelo, così anche la Chiesa ha il suo, che l’aiuta a vivere, a testimoniare, a rivolgersi a Dio, a comprendere cosa è meglio per l’uomo.
Intenzioni di preghiera
Rileggendo queste pagine:
- Preghiamo per imparare ad ascoltare Dio. In questo anno tutto dedicato alla preghiera, credo proprio che il primo richiamo da mettere in campo sia quello per richiamarci all’ascolto di quella Parola che, sola, aiuta l’uomo a credere. Penso che sia del tutto fondamentale che noi ci richiamiamo sempre più spesso il dovere di ascoltare la Parola che ci rigenera. Preghiamo perché impariamo a non farne a meno. Preghiamo perché impariamo a non buttarci a capofitto nelle cose, senza avere la pazienza di un ascolto di ciò che Dio ci chiede. Rischieremmo di andare fuori strada e basta!
- Preghiamo per imparare ad ascoltare gli uomini. Anche l’altro richiamo della Parola di Dio deve essere preso in serissima considerazione da ciascuno di noi. Impariamo ad ascoltare gli uomini. Impariamo ad ascoltare chi ha bisogno di noi. Impariamo ad ascoltarci con quella forza che deve essere non solo un dovere, ma un’esigenza di fede. Noi non dobbiamo ascoltare gli altri per cortesia, perché fratelli in umanità, perché chiamati ad un atto di carità. Noi dobbiamo ascoltare gli altri perché è la fede che ce lo chiede. Noi siamo chiamati ad ascoltare l’altro come si ascolta un fratello perché ci sentiamo invitati da Dio a farlo. Preghiamo perché questo avvenga con gioia e non per obbligo e sempre in quella carità che edifica e salva.
- Preghiamo per essere Chiesa che ascolta. Ricordiamoci che anche la nostra Chiesa è guidata. Ricordiamoci che anche noi abbiamo il nostro Angelo che ci prende, ci tiene sottobraccio, ci chiama a qualcosa di speciale, di serio, di nuovo. Ricordiamoci che la Chiesa, nel tempo, non ha prodotto cose buone perché ha avuto dei geni come pastori. Qualche volta si è accontentata anche di uomini modesti, ma grandi perché capaci di ascoltare!
Chiediamo questa grazia per noi tutti.