Settimana della 3 domenica dopo il martirio – giovedì – San Maurizio
Oggi siamo in festa, nel giorno liturgico proprio, per il nostro comune patrono. Domenica lo abbiamo già fatto con solennità, cercando di vivere bene il ricordo del Santo per il bene della comunità nel suo insieme, nella sua totalità. Vorrei oggi raccogliere dalla Parola di Dio alcune intenzioni di preghiera che portiamo nel cuore, in attesa anche della celebrazione solenne della sera che sarà presieduta da mons. Campiotti, con la presenza di altri sacerdoti legati a Cassano per nascita o ministero.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
2Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
3la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
4Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
5In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
6li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
7Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
8Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
SALMO Sal 36 (37)
La verità del Signore sia guida al mio cammino.
Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno. R
Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui.
Desisti dall’ira e deponi lo sdegno,
non irritarti: non ne verrebbe che male;
perché i malvagi saranno eliminati.
I poveri invece avranno in eredità la terra. R
Sono stato fanciullo e ora sono vecchio:
non ho mai visto il giusto abbandonato
né i suoi figli mendicare il pane;
ogni giorno egli ha compassione e dà in prestito,
e la sua stirpe sarà benedetta. R
EPSTOLA
Fratelli,
19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. 21In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito. |
VANGELO
9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda
Non stranieri ma concittadini – Efesini
Un soldato è uno che gira, uno che si sposta, uno che va dove viene mandato. Uno che non si sente mai a casa, perché sa che la sua casa è altrove. La ricorda, spera di tornarvi, affretta il tempo con il pensiero, per tornare da chi ha lasciato. Un soldato sa che deve fare il suo lavoro, deve farlo bene, deve preservare la vita, per poter tornare dai suoi cari. Anche San Maurizio sapeva molto bene queste cose. Ha sempre fatto il suo dovere. Ma, da cristiano, dalla conversione in poi, ha capito che la sua patria non era la sua città natale, non era la casa dove era atteso perché amato. La sua “nuova” casa era il cielo, era la vita eterna. Ecco perché, quando ha avuto modo di testimoniare la sua fede, non ha pensato con rimpianto a ciò che stava per lasciare definitivamente, ma ha guardato in avanti, ha pensato alla casa del cielo, ha pensato a quella vita eterna di cui gli avevano molto parlato e che ora, nel martirio, gli veniva offerta. Ed ha scelto. Ha scelto la vita che viene dopo la morte come dimora stabile. Ha scelto la vita di Dio.
Preghiamo per noi, perché sappiamo scegliere la vita eterna. Preghiamo perché sappiamo guardare all’eternità con desiderio. Preghiamo perché sappiamo non anteporre altro alla vita eterna e vera. Preghiamo perché impariamo ad essere attratti da ciò che veramente edifica la nostra vita.
Scelti dal Padre – Vangelo
Scelti dal Padre – Vangelo
San Maurizio era uomo abituato a scegliere. Doveva scegliere gli uomini da portare con sé. Doveva scegliere quali uomini mettere ad un posto piuttosto che ad un altro. Nell’esercito, quando il combattimento è il corpo a corpo, è essenziale avere gli uomini giusti al posto giusto. San Maurizio lo faceva di mestiere. Ma, quando è diventato cristiano, ha capito che la storia funzionava in modo diverso. Ha capito che non era solo lui a scegliere, ha capito che lui era stato scelto da Dio. Il nome di Dio era arrivato a lui per dono, per grazia. Il Battesimo che gli era stato donato, era arrivato a lui per grazia, per elezione, per scelta. La scelta che Dio aveva fatto di lui. Da militare sapendo di essere stato scelto, quando il combattimento si è fatto più duro ed è risultato chiaro che si preparava il martirio, non si è tirato indietro. Si è fatto forte della sua elezione, ha capito la verità della sua vocazione, non si è nascosto.
Preghiamo per noi, perché ci sentiamo scelti da Dio. Per le cose della nostra vita, per la vocazione che abbiamo ricevuto in dono, per ciò che lo Spirito può averci rivelato. Ma anche per la vita della nostra comunità, per la vita della Chiesa, per la vita cristiana che siamo chiamati a vivere insieme. Al di là dell’appartenenza parrocchiale o ad un movimento, al di là delle singole prerogative che abbiamo come fedeli, ricordiamoci che siamo stati scelti per quel tratto di vita comune che possiamo fare insieme solo noi, solo adesso. Preghiamo perché sappiamo non tirarci indietro rispetto a quello che solo noi, adesso, possiamo fare.
Degni di Dio – Sapienza
Degni di Dio – Sapienza
Penso che tutti vogliamo essere trovati degni di qualcosa. Penso che tutti speriamo di essere all’altezza di qualcosa. Penso che tutti abbiamo anche, in fondo, l’ambizione di servire a qualcosa, l’orgoglio di appartenere a qualcuno. Il sapiente del Primo Testamento ha capito una cosa. Le anime sono di Dio. Le anime devono tornare a Dio. Ci sono diversi modi, ci sono diverse strade per tornare a Dio. Ogni anima ha la sua. Ci sono anime che sono chiamate a camminare anche su strade difficili, strade di dolore, strade di martirio. Tutto questo accade perché queste anime sono già nelle mani di Dio. Ciò che gli uomini possono fare è solo lo strumento attraverso il quale si torna a Dio, autore di ogni bene. Ecco perché le anime dei martiri non persero la calma e la lucidità nel martirio, ma morirono lieti di andare incontro a Cristo nel modo concreto con il quale sono andate incontro a Cristo.
Preghiamo per noi, perché siamo consci di appartenere a Cristo. Preghiamo perché ciascuno sappia accettare il concreto modo che Dio ha predisposto perché noi possiamo tornare a lui. Preghiamo per noi, perché siamo lieti delle difficoltà che possiamo sopportare per il nome di Cristo, anche quelle derisioni, quelle emarginazioni che viviamo perché siamo credenti. San Maurizio interceda per noi.
E ancora
Preghiamo per la comunità tutta, perché sia davvero e sempre più, una fraternità, insieme di anime che riunite insieme per Cristo, vivono insieme, lavorano insieme, attendono insieme di essere introdotte nella visione beata di Dio. Ciascuno percorrendo la strada della propria perfezione.