Mercoledì 24 aprile

Settimana della 4 domenica di Pasqua – mercoledì

La spiritualità di questa settimana

Due atteggiamenti molto diversi nelle letture di oggi.

La Parola di questo giorno

LETTURA At 10, 23b-33
Lettura degli Atti degli Apostoli

Il giorno seguente Pietro partì con gli uomini inviati da Cornelio e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!». Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone e disse loro: «Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma Dio mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo. Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per quale ragione mi avete mandato a chiamare». Cornelio allora rispose: «Quattro giorni or sono, verso quest’ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste e mi disse: “Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e Dio si è ricordato delle tue elemosine. Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa’ venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa di Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare”. Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo qui riuniti, al cospetto di Dio, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato».

SALMO Sal 97 (98)

Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R

VANGELO Gv 7, 40b-52
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».

Atti

Da un lato abbiamo l’atteggiamento di Pietro e di Cornelio. Sono due uomini che non si conoscono, due uomini che appartengono a due mondi diversissimi l’uno dall’altro. Pagano uno, giudeo l’altro. Credente negli dei l’uno, credente in Cristo l’altro. Eppure ci sono più cose che li rendono simili. Anzitutto la preghiera, che entrambi fanno e che rende le loro anime già vicine ancor prima che si conoscano realmente. Poi l’elemosina e la carità, quella che Pietro fa come buon giudeo e che insegna a fare alle comunità cristiane che visita e quella che dà Cornelio per solidarietà umana. Inoltre tutti e due hanno avuto una visione che ha aperto loro il cuore e gli occhi. Pietro apre il suo cuore ai pagani, cosa fortemente innovativa ed inaudita. Cornelio apre il cuore ad accogliere tutto quello che Pietro vorrà dirgli. Egli sa che la via di salvezza per tutti verrà dalle parole di quell’uomo che sta accogliendo proprio nella sua casa. Dunque spirito di unità, attenzione reciproca, accoglienza, benevolenza sono i cardini della lettura.

Vangelo

Alla lettura fa seguito un Vangelo che ci mostra esattamente l’opposto. Prevale lo spirito della chiusura, dell’incomprensione, del sospetto, della divisione. I capi dei sacerdoti sono fermamente convinti che la salvezza sia solo per Israele e non venga da Cristo. La loro convinzione è così forte che, addirittura, non senza disprezzo, chiamano “maledetti” tutti coloro che non sono giudei convinti e praticanti. Nel loro livore comandano di catturare Cristo e rimproverano severamente le guardie che non l’hanno fatto, gettando, addirittura, su di esse il giudizio che, in qualche modo, si siano lasciati condizionare dalle parole del Signore. Cosa vera, perché, come abbiamo sentito, le guardie dicono: “Nessuno ha mai parlato come parla quest’uomo”. Che è un’espressione di attenzione, di fascino per la parola del Signore, ma non ancora di fede. Comunque ogni eventuale apertura anche nelle guardie viene subito repressa: si toglie loro la possibilità di pensare. Come uomini dell’esercito devono obbedire e basta, il resto non conta. Dunque cancellazione della libertà, oppressione, limitazione anche dei diritti della persona, sono quanto abbiamo visto testimoniato nel Vangelo.

Per noi e per il nostro cammino di fede

Credo che tutti possiamo riflettere, oggi, sulla “differenza cristiana”. In cosa consiste questa differenza cristiana? Cosa comporta? Chi segue il Signore Gesù Cristo non ha paura mai di confrontarsi con gli uomini: accoglie coloro che incontra. Chi segue Gesù Cristo non ha paura di fermarsi anche nelle case di chi non crede e di intavolare, con loro, il discorso della fede. Chi segue Cristo ama l’uomo, qualsiasi uomo, perché sa che ogni uomo reca in sé l’immagine e la somiglianza di Dio. Chi crede in Cristo non esclude nessuno. Certamente non partecipa alle realtà negative che gli uomini sanno proporre, ma non evita di confrontarsi anche con chi è lontano dal Signore, anche con chi è totalmente digiuno di fede. Per il credente nessun uomo “è maledetto”, giacché qualcosa dell’originaria benedizione del Signore è presente in tutti. La differenza cristiana è qualcosa che ci impegna seriamente e che tutti dovremmo prendere in grandissima cura ed attenzione. Se non siamo noi a portare la benedizione di Dio nel mondo, chi potrà farlo? Se non siamo noi ad essere convinti che ogni uomo reca in sé la benedizione di Dio, chi mai dovrà esserlo? Oggi siamo tutti invitati a guardare il mondo con questi occhi. Chiediamo al Signore la grazia di questa libertà di cuore, la grazia di questo sguardo puro sul mondo, sugli uomini, sulla storia. Come cristiani non dobbiamo mai temere nulla. Sappiamo già che il Signore ha vinto il mondo. È per questo che andiamo avanti senza paure e confidando solamente nel suo amore di Padre.

Provocazioni dalla Parola

  • Con che sguardo guardo al mondo?
  • Quale benedizione di Dio vedo negli uomini?
  • Cosa posso fare io per essere dentro questa benedizione?
2024-04-18T17:49:12+02:00