Domenica 25 luglio

Settimana della 9 domenica dopo Pentecoste – Domenica

Per introdurci

Ogni epoca ha la sua mentalità, il suo modo di pensare, il suo modo di vivere e di proporre valori. Certo è difficile, per la nostra epoca, comprendere l’invito di Gesù: “chi mi vuol seguire rinneghi se stesso prenda la sua croce e mi segua”.

  • Come viviamo queste parole? Cosa ci suggeriscono?
  • Quale epoca stiamo vivendo noi?

2 Samuele

2Sam 6, 12b-22
Lettura del secondo libro di Samuele

In quei giorni. Davide andò e fece salire l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom alla Città di Davide, con gioia. Quando quelli che portavano l’arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un giovenco e un ariete grasso. Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d’Israele facevano salire l’arca del Signore con grida e al suono del corno. Quando l’arca del Signore entrò nella Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra vide il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore e lo disprezzò in cuor suo. Introdussero dunque l’arca del Signore e la collocarono al suo posto, al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne arrostita e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. Davide tornò per benedire la sua famiglia; gli uscì incontro Mical, figlia di Saul, e gli disse: «Bell’onore si è fatto oggi il re d’Israele scoprendosi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe davvero un uomo da nulla!». Davide rispose a Mical: «L’ho fatto dinanzi al Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho danzato davanti al Signore. Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!».

1 Corinzi

1Cor 1, 25-31
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, «chi si vanta, si vanti nel Signore».

Vangelo

Mc 8, 34-38
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, il Signore Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».

2 Samuele

Anche la trama di questa domenica ci viene offerta dalla prima lettura. Davide è ormai un re forte e potente. Ha conquistato Gerusalemme, ha costruito la sua casa e dato splendore all’istituto della monarchia. Manca una sola cosa: la presenza dell’Arca dell’Alleanza, che è trattenuta lontano da Gerusalemme. Manca anche il luogo per custodirla, ciò che diverrà il tempio di Gerusalemme, che sarà costruito da Salomone. Davide, tuttavia, come abbiamo sentito, decide di portare l’Arca dell’Alleanza a Gerusalemme. Il suo ingresso nella città santa è una festa. Tutto è un tripudio di canti, di danze sacre, di inni, di preghiere, di sacrifici animali offerti in onore di Dio. Davide, che è il re, potrebbe seguire da una sua tribuna di onore quello che viene fatto. Invece è egli stesso a prendere parte al corteo, mostrando, ancora una volta, la sua grande abilità di suonatore e salmista. Il re non veste paramenti suntuosi: come potrebbe altrimenti suonare e ballare? Sembra quasi un uomo del popolo, uno che non ha dignità. Una delle mogli di Davide lo rimprovera proprio per questo, ma Davide risponde con quelle bellissime parole che abbiamo ascoltato: “l’ho fatto davanti al Signore che mi ha scelto, ho danzato davanti al Signore. Anzi, mi abbasserò ancora di più…”. Davide ha la certezza che il suo comportamento è un atto di onore a Dio, un atto di lode a Dio, un atto di amore. Per questo non gli importa di essersi abbassato. Davide è conscio del suo ruolo e tuttavia comprende che anche quel ruolo di onore e di prestigio che ha, gli è stato conferito da Dio ed ora lo utilizza proprio per dare lode a Dio. Non pensa a sé, alla sua reputazione, alla sua immagine. In Davide è all’opera uno spirito di fede unico, che lo porta a donare ogni cosa a Dio e a vivere tutto ciò che gli capita come una serie di eventi che vengono da Dio.

Vangelo

In questo senso trova piena luce la predicazione del Signore, che è sempre un richiamo a non mantenere ruoli, a non vivere per schemi fissi. Piuttosto il Signore Gesù desidera che ogni uomo, ogni donna si domandi ogni giorno come piacere a Dio, come poter dare lode al suo nome, come poter mettere a frutto tutto ciò che si è ricevuto. Di qui la regola del Vangelo: occorre umiliarsi, occorre non cercare i primi posti, occorre non fare anche delle doti e dei talenti che si sono ricevuti un possesso indiscutibile. Piuttosto occorre una vera e reale capacità di mettere a frutto tutto questo nel servizio degli altri. Ancora una volta il Signore Gesù mette sé stesso al centro della sua predicazione. Come egli si abbassa, come egli prende ogni giorno la sua croce, quella Croce che diverrà anche lo strumento della sua morte, così deve fare il cristiano. Anche il credente deve vivere la stessa regola di vita e lasciare che il Vangelo lo conformi talmente tanto da non avere altra dimensione di vita che questa.

Questa donazione generosa può però iniziare solo dove c’è una sentimento di fede forte ed importante. Dove non c’è ricerca di Dio, dove non c’è attesa della sua manifestazione, dove non c’è amore non solo questo progetto di vita risulterà difficile, ma sarà addirittura incomprensibile. È per questo che molti non si rivedono più in questo progetto di vita ai nostri giorni.

Corinzi

Quando San Paolo si presentò con questa chiara visione della realtà ai greci, non venne capito, anzi, venne messo in disparte come uno che non ha nulla di serio da dire. I contenuti di San Paolo e della sua predicazione erano molto distanti dalla filosofia greca che aveva già raggiunto vette altissime. Eppure San Paolo non teme e continua a predicare il Vangelo in tutte le sue forme e in tutti i suoi contenuti, sapendo molto bene che quello che dice non verrà ascoltato ma anche che quella è l’unica visione della vita che deriva dal Vangelo e che deve essere proposta all’uomo come fonte di salvezza. Ecco perché San Paolo non si ferma ma continua la sua predicazione del Vangelo senza esitare. Questo è l’unico “vanto” di Paolo, essersi fatto umile, piccolo come il Signore. Questa è la vera grandezza della vita.

Per noi

Anche in questa nuova domenica estiva abbiamo numerose tracce di riflessione.

  1. Quale progetto di vita proporre e sostenere ai nostri giorni?

La nostra epoca è assai distante da una concezione di vita come questa. Anzi, oggi i termini “abbassamento”, “umiltà”, “rinnegamento” non sembrano nemmeno avere diritto di cittadinanza nelle parole che gli uomini si scambiano. Lo stile di vita che proponiamo va in tutt’altra direzione. Ma qual è il compito del cristiano in un momento come questo? Credo che ci siano di conforto le parole di San Paolo, il cristiano continua a credere in questo progetto di vita, si sforza di fare suo questo modo di vedere le cose, questo modo di agire, questo modo di vivere e plasma la società nella quale vive in questa direzione. È chiaro che il suo andare contro corrente sarà non capito, deriso, schernito. È chiaro che chi propone questa visione della vita si scontrerà vivacemente con altri modi di intendere la vita, con altre filosofie di vita che sono presenti nel mondo. Il compito del credente è però quello della testimonianza, testimonianza che deve essere data senza chiedere nulla in cambio, testimonianza di un modo di vivere che è diverso da quello di tutti gli altri e, per questo, più vero.

  • Siamo disposti a questo?
  • Il nostro modo di intendere la vita procede in questa direzione?
  1. Quale croce assumere in questo momento?

Quando, poi, Gesù dice che occorre prendere la propria Croce e seguirlo, intende riferirsi ad una molteplicità di cose. Sono molte le realtà e le esperienze crocifiggenti della vita che possono essere adombrate in una predicazione come questa. Ecco che il Signore lascia intendere che ciascuno di noi può rileggere la propria esistenza alla luce di questa parola e può capire che a ciascuno è chiesto di vivere con fede, grinta, assunzione di responsabilità quello che la vita stessa chiede. Anzi, invita a vedere in ogni circostanza della vita quella mano di Dio che sa passare attraverso gli eventi che capitano, per attirare a sé.

  • Vivo così la mia esistenza?

Oggi un pensiero del tutto particolare deve essere rivolto ai nonni, perché il Papa ci chiede di vivere una domenica straordinaria di preghiera per loro. Un momento assolutamente straordinario di fede, per rileggere alcune dimensioni della vita degli anziani e dei nonni:

  • Circa la testimonianza di una vita che si dona. Il papa ha parole molto belle a questo proposito, alle quali io rimando tutti i nonni. Anche il Papa si domanda: ma con quale forza è possibile affrontare l’anzianità e tutti i suoi problemi o pericoli? Il Papa risponde alla domanda che è presente in tutti: con la forza dello Spirito di Dio, l’unica che può realmente dare quella visione della vita, delle cose, del mondo, che permette di andare avanti oltre ogni ostacolo che la vita non risparmierà mai. Cari nonni, continuate in una sincera e generosa donazione di voi stessi, questo è gradito al Signore.
  • Circa la trasmissione della fede. Da chi i figli e i nipoti devono imparare questa testimonianza di vita, se non dai nonni che hanno fede? Chi trasmetterà nella propria famiglia i contenuti di fede, se non i nonni. Lo so, molti ci hanno provato e ci sono riusciti. Molti altri, al contrario, non hanno lasciato effetti, almeno nell’immediato. Cari nonni, ricordate che anche questa è una croce da portare. Soprattutto ricordate che la testimonianza non si può e non si deve fermare: Dio, che ci è vicino, vi sosterrà. Ma voi continuate ad essere, per figli e nipoti, il vero punto di riferimento anche per le cose della fede.
  • Circa la testimonianza di come si vive anche il tempo del dolore e della malattia, che devono essere non solo tempi ultimi della vita ma, soprattutto, tempi di attesa dell’incontro nel mistero di Dio. Anche questa testimonianza ci è necessaria. In un mondo che non ha fede e che considera la malattia e la morte solo la fine dell’esistenza e dei suoi effetti indesiderati, abbiamo bisogno anche di questa testimonianza per rinnovare la cultura di tutti.

Chiediamo al Signore di proteggere e benedire i nostri nonni e chiediamo ai nonni di essere sempre, per noi tutti, esempio, testimonianza, richiamo.

Il Signore, che veglia su di noi continui a guidarci. Sant’Anna, San Gioachino e Maria continuino ad intercedere per noi e per le necessità del nostro mondo e della nostra chiesa.

2021-07-23T10:36:14+02:00