Giovedì 25 agosto

Settimana della 11 domenica dopo Pentecoste – giovedì

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA 2Cr 30, 1-5. 10-13. 15-23. 26-27
Lettura del secondo libro delle Cronache

In quei giorni. Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e scrisse anche lettere a Èfraim e a Manasse per convocare tutti nel tempio del Signore a Gerusalemme, a celebrare la Pasqua per il Signore, Dio d’Israele. Il re, i capi e tutta l’assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare la Pasqua nel secondo mese. Infatti non avevano potuto celebrarla nel tempo fissato, perché i sacerdoti non si erano santificati in numero sufficiente e il popolo non si era radunato a Gerusalemme. La proposta piacque al re e a tutta l’assemblea. Stabilirono di proclamare con bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a celebrare a Gerusalemme la Pasqua per il Signore, Dio d’Israele, perché molti non avevano osservato le norme prescritte. I corrieri passarono di città in città nel territorio di Èfraim e di Manasse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro. Solo alcuni di Aser, di Manasse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. In Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un cuore concorde per eseguire il comando del re e dei capi, secondo la parola del Signore. Si riunì a Gerusalemme una grande folla per celebrare la festa degli Azzimi nel secondo mese; fu un’assemblea molto numerosa. Essi immolarono la Pasqua il quattordici del secondo mese; i sacerdoti e i leviti, pieni di vergogna, si santificarono e quindi portarono gli olocausti nel tempio del Signore. Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dalle mani dei leviti, perché molti dell’assemblea non si erano santificati. I leviti si occupavano dell’uccisione degli agnelli pasquali per quanti non erano puri, per consacrarli al Signore. In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti da Èfraim, da Manasse, da Ìssacar e da Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la Pasqua senza fare quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: «Il Signore che è buono liberi dalla colpa chiunque abbia il cuore disposto a cercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario». Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo. Gli Israeliti che si trovavano a Gerusalemme celebrarono la festa degli Azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore, suonando con tutte le forze per il Signore. Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato grande avvedutezza nei riguardi del Signore; per sette giorni parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri. Tutta l’assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia. Ci fu una gioia straordinaria a Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone, figlio di Davide, re d’Israele, non c’era mai stata una cosa simile a Gerusalemme. I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la sua santa dimora nel cielo.

SALMO Sal 20 (21)

Beato chi cammina nella legge del Signore.

Signore, il re gioisce della tua potenza!
Quanto esulta per la tua vittoria!
Hai esaudito il desiderio del suo cuore,
non hai respinto la richiesta delle sue labbra. R

Gli vieni incontro con larghe benedizioni,
gli poni sul capo una corona di oro puro.
Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa,
lunghi giorni in eterno, per sempre. R

Grande è la sua gloria per la tua vittoria,
lo ricopri di maestà e di onore,
poiché gli accordi benedizioni per sempre,
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto. R

VANGELO Lc 12, 13-21
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Uno della folla disse al Signore Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Vangelo

Una breve parabola che si addice a qualsiasi tempo, in qualsiasi società. Lo vediamo anche noi come spesso, per motivi di eredità, le famiglie si dividano, cercano di accaparrarsi il più possibile, lontanissimi dai sentimenti di chi ha lasciato i beni che pretendono. Gesù lo sa bene che il cuore dell’uomo è così e per questo distingue: c’è un modo di arricchirsi umano, che riguarda tutti. C’è un modo di arricchirsi davanti a Dio, dove a contare non sono i soldi, le cose, gli accumuli, ma l’anima. Un’anima si arricchisce davanti a Dio quanto più prega, quanto più cerca di essere vicina a colui dal quale proviene ogni vero bene. Vero perché eterno e capace di condurre all’eternità.

Cronache

Ancor più bella è la lettura delle Cronache. Sottolineo alcuni tratti singolari.

Il primo. Mentre si prepara la Pasqua, i messaggeri vanno per tutto il regno ad annunciare ciò che sta per avvenire, ma sono accolti ed ascoltati da pochissime persone. Una cosa che ci dice come, da sempre, il cuore dell’uomo fa fatica ad ascoltare i richiami di Dio.

La seconda: anche i sacerdoti fanno fatica a purificarsi e a purificare tutti coloro che avrebbero voluto farlo. Bellissima la “assoluzione generale” che pronuncia Ezechia, che ammette comunque tutti al culto, puntando tutto sulla retta intenzione di chi vuole non perdere la Pasqua.

La terza cosa: la festa deve durare sette giorni, ma tutti sono così felici che vanno avanti per altri sette!

Ecco perché il testo annotava che una cosa simile, una Pasqua simile non venne mai celebrata in tutto Israele.

Per noi

Io credo che di fronte alle realtà della vita e della fede, tutti noi siamo davvero così come è stato descritto dalle Scritture.

Siamo presi da mille cose della vita, spesso tutte questioni economiche, o di lavoro, o comunque umane e ci lasciamo così prendere da queste cose che non abbiamo più il tempo per Dio! Così accade molto spesso che ci allontaniamo da Dio. Non per qualche cosa particolare, non per qualche crisi di fede, ma, molto più banalmente, perché siamo presi da altre cose della vita. In sostanza non arricchiamo per nulla davanti a Dio.

Così come mi pare che anche noi facciamo fatica a purificarci, ovvero siamo sempre un po’ più lontano dalla celebrazione retta e corretta del sacramento della riconciliazione. Abbiamo molte scuse, ci autoassolviamo, non ci riteniamo poi molto peccatori… Insomma, abbiamo moltissime modalità per sentirci al sicuro senza ricorrere a quella forma di penitenza che il Signore ci ha proposto con il suo ministero e la sua parola.

Infine mi sembra che anche noi abbiamo proprio bisogno di fare festa. Abbiamo bisogno di stare attenti alle dinamiche attraverso le quali esprimiamo la nostra socialità, abbiamo bisogno di trovarci in modo più serio, più autentico, più profondo. Sia umanamente parlando, per evitare che i nostri raduni abbiano solo il sapore di una festa, sia a livello religioso, perché abbiamo tutti bisogno di recuperare quella centralità di Dio che rischia sempre di essere banalmente superata.

Credo che le Scritture di oggi ci provochino, quindi, da vicino:

  • Anche adesso, in questa estate che va verso la sua fine, che primato di Dio vivo?
  • Cosa dovrei fare per accedere ad una confessione sincera ed onesta, magari proprio prima che finisca l’estate?
  • Quale preoccupazione sta diventando eccessiva in me, lasciandomi incapace di aderire del tutto alla fede?

Credo che una lectio biblica di questo genere ci faccia proprio bene e ci aiuti a pensare che, se non avessimo questo faro della Parola di Dio, davvero saremmo tutti molto più poveri e spiritualmente smarriti, persi del tutto tra le cose della vita.

Chiediamo al Signore tanta forza di fede per vivere bene anche questi richiami grazie ai quali noi tutti possiamo cercare di migliorare la nostra vita e la nostra fede.

2022-08-20T09:05:30+02:00