martedì 25 ottobre

Settimana della 1 domenica della dedicazione – martedì 

Il tema del giorno

La guerra contro la sua discendenza

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Ap 12, 13 – 13, 10
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

In quel giorno. Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché volasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna: aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si appostò sulla spiaggia del mare. E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e il suo grande potere. Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera, presa d’ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia, e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?». Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d’orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu concesso di fare guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. La adoreranno tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita dell’Agnello, immolato fin dalla fondazione del mondo. Chi ha orecchi, ascolti: Colui che deve andare in prigionia, vada in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada, di spada sia ucciso. In questo sta la perseveranza e la fede dei santi.

SALMO Sal 143 (144)

Beato il popolo che ha il Signore come Dio.

Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra,
le mie dita alla battaglia,
mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido,
colui che sottomette i popoli al mio giogo. R

Signore, abbassa il tuo cielo e discendi,
tocca i monti ed essi fumeranno.
Lancia folgori e disperdili,
scaglia le tue saette e sconfiggili.
La loro bocca dice cose false
e la loro è una destra di menzogna. R

I nostri figli siano come piante,
cresciute bene fin dalla loro giovinezza;
le nostre figlie come colonne d’angolo,
scolpite per adornare un palazzo.
Beato il popolo che possiede questi beni:
beato il popolo che ha il Signore come Dio. R

VANGELO Mc 10, 17-22
 Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

Apocalisse

Di fronte a questa pagina credo che tutti, di primo acchito, siamo pronti a rileggere in queste parole la vicenda di Maria. “La donna vestita di sole”, come abbiamo letto ieri, che, avendo portato Cristo nel mondo, attira su di sé l’odio del demonio che si acuisce contro di lei in una maniera sovraumana. Maria resiste perché è “la piena di grazia” e perché la “terra viene in suo soccorso”, per comando di Dio. Il demonio, vedendo che non può nulla contro la forza di grazia che proviene da Maria, “muove guerra contro la sua discendenza”. Questa frase, invece, ci lascia perplessi. Perché discendenza della donna siamo anche noi, per fratellanza in umanità e perché credenti. A doppio titolo possiamo riconoscerci discendenza di Maria. Per questo possiamo tutti avvertire che la guerra del demonio è contro di noi. Ecco il perché delle tentazioni che riguardano soprattutto coloro che cercano di seguire il Figlio suo Gesù. La scrittura dell’Apocalisse ci dice con particolare chiarezza che la vita di un credente è più tentata della vita degli altri. Nella vita del credente emerge, con particolare forza, la tentazione che è mistero che addita la vita dell’uomo e vorrebbe portarlo alla rovina. L’Apocalisse ci istruisce e ci insegna a non stupirci delle tentazioni. In fondo esse sono la “garanzia” di un cammino di fede vivace, che mira alla visione del volto di Dio.

Vangelo

La vocazione del giovane ricco è la traduzione in storia vissuta di questa pagina. Il protagonista è un ragazzo che chiameremmo buono. È uno che, fin dalla sua giovinezza cerca, in qualche modo, di vivere i comandamenti. È un ragazzo generoso, è un ragazzo che sa vivere le cose della fede con molta attenzione, forza, generosità interiore. Eppure, lo abbiamo sentito verso la fine della lettura, anche lui è tentato. È tentato dal possesso delle cose, è frenato dalla paura di perdere quello che ha, è frenato dal dover rinunciare ai suoi agi, alle cose che i soldi gli permettono. È un giovane che vorrebbe seguire il Signore ma che non lo fa perché sente il richiamo, il peso di tutto quello che è presente nella sua storia, nella sua vita.

Esemplificazione non solo per i giovani, ma per ciascuno di noi. Siamo tutti molto attaccati alle nostre cose e facciamo davvero fatica a lasciarle.

Intenzioni di preghiera

Come sempre cerchiamo di trovare intenzioni di preghiera dalla Parola di Dio.

  1. Preghiamo per imparare ad essere distaccati da tutto. Il distacco dalle cose, il distacco da quello che la nostra vita ha o potrebbe avere, è una realtà alla quale ci dobbiamo richiamare. L’accento non è tanto sul “quanto” si possiede, ma sul “come” viviamo il possesso delle cose che sono già nella nostra disponibilità o come ci muoviamo circa quelle che vorremmo ancora avere. Preghiamo perché, come uomini e donne di fede, impariamo ad essere liberi. Liberi dalle cose, liberi per Dio.
  2. Preghiamo per i giovani e le loro strade di vita. Ci sono tanti giovani che crescono nei nostri contesti, che respirano gli insegnamenti di Cristo, del Vangelo, della Chiesa. Giovani anche generosi, che fanno molte esperienze di volontariato e di vita comune. Tanti giovani che, poi, nel corso degli anni lasciano. Sembra quasi che ad una più matura umanità corrisponda una minore misura di fede. Sembra quasi che, molti, si vergognino di arrivare alla fine degli studi, quando si è pronti per immergersi nel mondo del lavoro, credendo ancora. Preghiamo allora per tutti i giovani, perché non si vergognino mai di Cristo e di avere fede. Preghiamo perché i giovani sappiano mantenersi retti nelle loro intenzioni di fede. Questa testimonianza vale più di ogni altra cosa.
  3. Preghiamo per non rimanere ai margini. Soprattutto preghiamo per i giovani perché non rimangano ai margini. Preghiamo per i giovani perché sappiano mettersi sempre in gioco, perché non si escludano da una vita in Dio, perché non pensino che, credendo, si ha qualche cosa di meno rispetto agli altri. Preghiamo perché ogni giovane capisca che solo una vita pienamente donata a Cristo è una vita piena di senso. Preghiamo perché tutti sappiamo crescere in questa direzione, dando testimonianza di cosa può fare la fede se è realtà condivisa e cercata.
2022-10-18T15:37:46+02:00