mercoledì 26 ottobre

Settimana della 1 domenica della dedicazione – mercoledì 

Il tema del giorno

La sottile persecuzione

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Ap 13, 11-18
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

In quel giorno. Vidi salire dalla terra un’altra bestia che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Opera grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le fu concesso di compiere in presenza della bestia, seduce gli abitanti della terra, dicendo loro di erigere una statua alla bestia, che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. E le fu anche concesso di animare la statua della bestia, in modo che quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non avessero adorato la statua della bestia. Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.

SALMO Sal 73 (74)

Non abbandonarci, Signore.

Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario. R

Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
pensavano: «Distruggiamoli tutti».
Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio.
Fino a quando, o Dio, insulterà l’avversario?
Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome? R

Tu hai frantumato le teste di Leviatàn,
lo hai dato in pasto a un branco di belve.
Non abbandonare ai rapaci la vita della tua tortora.
Volgi lo sguardo alla tua alleanza;
il povero e il misero lodino il tuo nome.
Àlzati, o Dio, difendi la mia causa. R

VANGELO Mt 19, 9-12
 Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Apocalisse

Anche oggi credo che la lettura dell’Apocalisse ci sia quasi di comprensione immediata. Noi vediamo che nel nostro mondo ci sono ancora territori dove, se ci si professa cristiani, si è tagliati fuori, non si può più lavorare, non si può più possedere, si è ai margini della società e si è ridotti quasi in schiavitù. È successo moltissime volte, molto spesso in Africa e in Estremo Oriente ancora nel secolo scorso e in questo inizio di secolo. Cose già viste se, appunto, Giovanni ci diceva che anche al suo tempo, anche al tempo dei Romani, chi non adorava l’imperatore era tagliato fuori, era accusato dei crimini più terribili, non aveva diritto alcuno che potesse esser rispettato. La storia si ripete e noi vediamo molto spesso queste cose.

Purtroppo le vediamo e le critichiamo solo quando accadono in modo eclatante. Ma una sottile persecuzione è in atto anche da noi e forse non ce ne accorgiamo neppure. Anche dalle nostre parti, oggi, chi si dice cristiano rischia di essere messo ai margini, rischia di diventare insignificante e, forse, quasi invisibile. Lo vediamo molto bene anche noi. Chi è veramente cristiano si sente spesso criticato, attaccato, non capito. Così come la difesa dei valori cristiani è molto nominale, e, specialmente sui temi legati alla vita, siamo ormai – e da tempo – in minoranza e non abbiamo più la forza di incidere.

A noi è però chiesta la forza della perseveranza. Solo chi crede e continua a testimoniare i valori in cui crede, costi quello che costi, rende un servizio vero e profondo al Vangelo.

Vangelo

Del resto è sempre stato così. Ce lo dice la predicazione di Gesù rispetto al matrimonio. Anche al suo tempo c’erano diverse scuole di pensiero che avevano diverse proposte circa il matrimonio e il suo scioglimento. Gesù chiede, in un contesto dove è riconosciuto il ripudio, qualcosa di diverso. A chi lo segue chiede di accedere ad un’unione forte, santa, perpetua, inscindibile. Non a tutti è dato di capire, non a tutti è dato di comprendere. Sulle prime, come abbiamo sentito, anche il discepolo fa fatica a capire e, quasi, vorrebbe staccarsi da una dottrina che è ritenuta troppo difficile. È il Signore a richiamare la verità di una perseveranza in questi valori che diventa esempio. Solo chi crede, solo in una vita di fede profonda, solo in una vita di fede realmente autentica si capisce cosa chiede il Signore, perché e si ha la forza di mettere in pratica il suo insegnamento. La perseveranza in tutti i valori della fede non è data dalla volontà e dalla forza personale, ma dalla forza della fede, dalla preghiera, dal modo con cui si vive il rapporto con Dio.

Intenzioni di preghiera

Rileggendo queste pagine:

  1. Preghiamo per imparare ad avere più fede. Noi non dobbiamo solo lamentarci perché non vediamo rispettati i valori del Vangelo. Noi dobbiamo impegnarci a viverli noi per primi! Non dobbiamo criticare la società, in senso generale, perché non è più cristiana ma, in un mondo che non ha più fede, offrire l’esempio di uomini che credono. Preghiamo perché sia chiaro a tutti che la fede è professione gioiosa e mai attacco risentito degli altri. Preghiamo per avere un “aumento” di fede che ci porti a comprendere davvero cosa il Signore chiede a ciascuno di noi.
  2. Preghiamo per imparare a rispettare i valori del Vangelo. Piuttosto impegniamoci a rispettare davvero noi per primi i valori del Vangelo. Lo scandalo – in senso biblico – avviene proprio quando c’è una professione di fede che, poi, non corrisponde alla vita. Preghiamo perché questo non accada in noi. Preghiamo perché possiamo tutti avere un rispetto non formale della fede, ma possiamo sentirci attratti dal Signore che chiama noi a questo compito, donandoci i mezzi di grazia necessari per portarlo a compimento.
  3. Preghiamo per essere Chiesa gioiosa. Ricordiamoci anche che la professione della fede porta alla gioia. Preghiamo per essere Chiesa lieta, Chiesa gioiosa, Chiesa che non parla mai male del proprio tempo e di nessun tempo, riconoscendo che, in ogni tempo, ci sono tutti gli aiuti di Dio che servono per portare a compimento la salvezza. Preghiamo perché ciascuno di noi possa essere membro gioioso della Chiesa che libera e lieta va incontro a Cristo.
2022-10-26T09:42:34+02:00