Settimana della 2 domenica di Avvento – venerdì
La spiritualità di Avvento per questo giorno
Anche oggi riceviamo molte immagini dalla predicazione dei profeti e dalla stessa predicazione del Signore. Approfondiamole per concludere fruttuosamente questa seconda settimana di Avvento.
La Parola di Dio per questo giorno
GEREMIA 3, 6a; 4, 1-4
Lettura del profeta Geremia
In quei giorni. Il Signore mi disse: «Se vuoi davvero ritornare, Israele, a me dovrai ritornare. Se vuoi rigettare i tuoi abomini, non dovrai più vagare lontano da me. Se giurerai per la vita del Signore, con verità, rettitudine e giustizia, allora le nazioni si diranno benedette in te e in te si glorieranno. Infatti così dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: “Dissodatevi un terreno e non seminate fra le spine. Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, perché la mia ira non divampi come fuoco e non bruci senza che alcuno la possa spegnere, a causa delle vostre azioni perverse”».
SALMO Sal 26 (27)
Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco. R
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. R
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R
PROFETI Zc 3, 1-7
Lettura del profeta Zaccaria
In quei giorni. L’uomo mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, ritto davanti all’angelo del Signore, e Satana era alla sua destra per accusarlo. L’angelo del Signore disse a Satana: «Ti rimprovera il Signore, o Satana! Ti rimprovera il Signore che ha eletto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone sottratto al fuoco?». Giosuè infatti era rivestito di vesti sporche e stava in piedi davanti all’angelo, il quale prese a dire a coloro che gli stavano intorno: «Toglietegli quelle vesti sporche». Poi disse a Giosuè: «Ecco, io ti tolgo di dosso il peccato; fatti rivestire di abiti preziosi». Poi soggiunse: «Mettetegli sul capo un turbante purificato». E gli misero un turbante purificato sul capo, lo rivestirono di vesti alla presenza dell’angelo del Signore. Poi l’angelo del Signore dichiarò a Giosuè: «Dice il Signore degli eserciti: Se camminerai nelle mie vie e custodirai i miei precetti, tu avrai il governo della mia casa, sarai il custode dei miei atri e ti darò accesso fra questi che stanno qui».
VANGELO Mt 12, 38-42
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Alcuni scribi e farisei dissero al Signore Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
Geremia
La prima immagine che ci dona quest’oggi il profeta Geremia è tratta dal mondo agricolo e corrisponde all’invito che il profeta propone: “dissodate il terreno”. Il contadino sa bene che, prima della semina, occorre dissodare il terreno, occorre che la terra si ossigeni, occorre togliere i sassi dalla terra, occorre fare solchi per versare, poi, i semi perché portino frutto. Il richiamo del profeta è, quindi, di carattere penitenziale. Attraverso questa immagine il profeta richiama tutti a mettere mano alla propria coscienza per togliere tutto ciò che non permette un serio, profondo, fruttuoso ascolto del Signore.
La seconda immagine è legata all’espressione: “circoncidete il cuore”. Come sappiamo la circoncisione è il segno dell’appartenenza ad Israele, il segno dell’alleanza con Dio. Ebbene, dice il profeta, la circoncisione non conta nulla se poi uno vive in modo difforme dalla legge di Dio. Occorre circoncidere il cuore, ovvero lasciare che la fede lavori nella coscienza di ciascuno e prepari un cuore ben disposto all’incontro con Dio. È un richiamo molto forte che va nella direzione del primo richiamo. Sono ancora parole penitenziali.
La terza immagine è quella del fuoco che distrugge. La parola è detta dal profeta con una certa minaccia. Il profeta annuncia che, come il fuoco distrugge tutto ciò che incontra nel suo cammino, così verrà distrutto tutto un popolo se non si converte. Il richiamo che viviamo alla fine della lettura è di carattere comunitario. Se i primi due richiami, le prime due immagini, sono per le persone singole, l’ultimo richiamo è collettivo. Se non ci sarà questa conversione generale di tutto un popolo, si rischia di compromettere anche il cammino dei singoli. Un monito molto forte e molto chiaro.
Zaccaria
Il profeta Zaccaria ci porta un’altra visione: la visione del sommo sacerdote. Anche lui, nella sua santità, ha però bisogno di purificazione, ecco l’immagine del sommo sacerdote che veste abiti sporchi e che viene purificato. La purificazione è dono di Dio, ci dice il profeta. Il turbante purificato e splendido che viene dato al sommo sacerdote perché lo indossi, è segno della grazia di Dio che purifica i cuori. La purificazione del sommo sacerdote non è però solo un suo fatto personale. Egli deve annunciare il perdono e la misericordia di Dio a tutti. La sua personale purificazione è in ordine alla chiamata generale di Israele alla salvezza. Nella purificazione del sommo sacerdote, dovremmo dire noi rileggendo cristologicamente la lettura, è già adombrata la salvezza di ogni uomo, dal momento che il Signore viene per redimere il peccato di tutto il mondo. La frase “ecco ti tolgo il peccato di dosso” che abbiamo scelto per questa seconda settimana di Avvento, raggiunge ora il suo culmine. La visione ricorda anche a noi che la purificazione del cuore è, anzitutto, dono di Dio.
Vangelo
Il Vangelo conclude questa serie di visioni e di simboli con un ulteriore rimando al “segno di Giona”. Il Signore rimanda alla conoscenza della predicazione del libro di Giona, parabola, lettura spirituale che si addice perfettamente ad interpretare il segno pasquale. Il Signore dunque, già molto tempo prima di vivere la Pasqua, pone un rimando a ciò che sarà. L’unico segno di speranza valido per gli uomini, l’unico segno a cui essi potranno riferirsi per meditare sulla loro salvezza, sarà proprio il segno pasquale. Sarà il Cristo, che rimane tre giorni e tre notti nel ventre della terra a portare a termine quel richiamo penitenziale che molti profeti avevano già dato. Sarà il Signore Gesù a vivere nella sua perfezione quel “segno di Giona” già predetto dalla Scrittura e grazie ad esso salverà il mondo.
Il nostro cammino alla luce di queste immagini
Il cammino spirituale di questa settimana si conclude con questi rimandi forti alla conversione. Noi percepiamo questo richiamo molto più forte in Quaresima, ma non dovremmo dimenticare che anche il cammino di Avvento porta con sé un forte richiamo penitenziale, tanto che, in passato, l’Avvento era anche chiamato “quaresima di San Martino”. Avvicinandosi il Natale invito tutti a fare propria questa lezione biblica e a preparare, per tempo, la propria confessione. Rimettersi con fiducia nelle mani di Dio è il solo segno che conta. Oggi credo che la nostra preghiera debba andare proprio in questa direzione, tanto più che è venerdì, giorno per eccellenza penitenziale nella Chiesa.
Intenzioni di preghiera
Preghiamo per noi, perché con un serio esame di coscienza sappiamo rimetterci nelle mani di Dio per tempo, prima che giunga la festa e nemmeno ce ne accorgiamo. Chiediamo al Signore la grazia di un serio e profondo esame di coscienza, perché possiamo sempre più credere nella forza della remissione dei peccati che Dio dona.
Preghiamo per la Chiesa, perché sappia sempre far giungere forte e a tutti il richiamo alla salvezza, ricordandosi sempre di essere maestra di misericordia.
Preghiamo perché tutti noi possiamo testimoniare, in un mondo che ha perso il senso del peccato, cosa sia la lontananza da Dio. Preghiamo perché, anche attraverso il nostro esempio e la nostra parola, possiamo essere veri evangelizzatori di un mondo che ha perso la fede. Preghiamo perché tutti possiamo essere testimoni della misericordia del Signore.