Settimana della prima domenica di Quaresima – Venerdì
IL CAMMINO DEL VENERDI’
Come credo tutti sappiamo bene, i venerdì di Quaresima non hanno, nel rito ambrosiano, la celebrazione dell’ Eucarestia. Il motivo è molto semplice: il venerdì sempre richiama il venerdì santo. Ecco perché, nell’imminenza della celebrazione del venerdì di Passione, la Chiesa Ambrosiana sospende la celebrazione dell’ Eucarestia e propone di seguire un itinerario di formazione e di catechesi che trova, nella liturgia delle ore, il suo apice. Ecco perché la struttura del vespero del venerdì di Quaresima è diversa da quella degli altri giorni e comprende quattro brani della Parola di Dio. Anche noi cercheremo, venerdì dopo venerdì, di prendere parte a questa grande catechesi biblica che il Vespero ci propone. In questo la Chiesa di Milano sceglie di essere molto vicina a ciò che faceva la Chiesa di Gerusalemme dei primi secoli che, in una struttura vigiliare, attendeva il giorno della festa. Le letture che adesso commentiamo, hanno un filo rosso che le lega insieme, non sempre così evidente. Cerchiamolo insieme nel commento a ciascuna di esse.
La liturgia del vespero – i testi
VESPRI
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Signore ascolta la nostra preghiera.
E il nostro grido giunga fino a te.
RITO DELLA LUCE
Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
A te grido: soccorri,
ascolta questa voce che ti implora.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
Poni la tua custodia alle mie labbra,
non ceda il cuore al fascino del male.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
INNO
Cristo, che a nostra salvezza
disponi il santo digiuno,
vieni e conforta il tuo popolo
che celebra la Quaresima.
Ispira il pentimento,
poni sul labbro la supplica
che mitighi la giustizia
e muova il Padre al perdono.
La grazia tua ci liberi
dal passato colpevole
e un futuro innocente
pietosa a noi propizi.
L’annuo fervore ci doni,
purificando i cuori,
di tendere ancora una volta
alla beata Pasqua.
O Trinità, potente unico Dio,
l’universo di adori
e, liberato dal male,
ti canti un cantico nuovo. Amen.
RESPONSORIO
L «Convertitevi a me – dice il Signore – e io mi rivolgerò a voi.
Pentitevi e vivete alla mia presenza.
T Io sono il vostro aiuto.
L Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
T Io sono il vostro aiuto».
I LETTURA Dt 1, 3-11
Lettura del libro del Deuteronomio
Nel quarantesimo anno, l’undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè riferì agli Israeliti quanto il Signore gli aveva ordinato per loro, dopo avere sconfitto Sicon, re degli Amorrei, che abitava a Chesbon, e Og, re di Basan, che abitava ad Astaròt, a Edrei. Oltre il Giordano, nella terra di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge: «Il Signore, nostro Dio, ci ha parlato sull’Oreb e ci ha detto: “Avete dimorato abbastanza su questa montagna; voltatevi, levate l’accampamento e dirigetevi verso le montagne degli Amorrei e verso tutte le regioni vicine: l’Araba, le montagne, la Sefela, il Negheb, la costa del mare – che è la terra dei Cananei e del Libano – fino al grande fiume, il fiume Eufrate. Ecco, io ho posto davanti a voi la terra. Entrate e prendete possesso della terra che il Signore aveva giurato ai vostri padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, di dar loro e alla loro stirpe dopo di loro”. In quel tempo io vi ho parlato e vi ho detto: “Io non posso da solo sostenere il peso di tutti voi. Il Signore, vostro Dio, vi ha moltiplicati ed eccovi numerosi come le stelle del cielo. Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenterà mille volte di più e vi benedirà come vi ha promesso”».
SALMELLO Cfr. Sal 145 (146), 1-3
L Loda il Signore, anima mia:
T loderò il Signore per tutta la mia vita.
L Finché vivo canterò inni al mio Dio.
T Non confidate nei potenti, in uomini che non possono salvare.
ORAZIONE
O Dio, che per la forza dello Spirito Santo iscrivi indelebilmente nel cuore dei credenti la santità della tua legge, donaci di crescere nella fede, nella speranza e nell’amore perché, conformandoci sempre al tuo volere, ci sia dato di conseguire un giorno la terra della tua promessa. Per Cristo nostro Signore.
II LETTURA 1Sam 12, 1-11
Lettura del primo libro di Samuele
In quei giorni. Samuele disse a tutto Israele: «Ecco, ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete detto e ho costituito su di voi un re. Ora, ecco che il re procede davanti a voi. Quanto a me, sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra voi. Io ho camminato dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. Eccomi, pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l’asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!». Risposero: «Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso nulla da nessuno». Egli soggiunse loro: «È testimone il Signore contro di voi, ed è testimone oggi il suo consacrato, che non trovaste niente in mano mia». Risposero: «Sì, è testimone». Allora Samuele disse al popolo: «È il Signore che ha stabilito Mosè e Aronne, e che ha fatto salire i vostri padri dalla terra d’Egitto. Ora fatevi avanti, perché voglio giudicarvi davanti al Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha operato con voi e con i vostri padri. Quando Giacobbe andò in Egitto e i vostri padri gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e Aronne, che li fecero uscire dall’Egitto e li fecero risiedere in questo luogo. Ma essi dimenticarono il Signore, loro Dio, ed egli li consegnò in potere di Sìsara, capo dell’esercito di Asor, e in mano dei Filistei e in mano del re di Moab, che mossero loro guerra. Essi gridarono al Signore e dissero: “Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal e le Astarti! Ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te”. Allora il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e Samuele, e vi liberò dalle mani dei nemici che vi circondavano e siete vissuti tranquilli».
SALMELLO Cfr. Sal 67 (68), 33; 134 (135), 3; 67 (68), 2
L Regni della terra, cantate a Dio,
T inneggiate al suo nome perché è buono.
L Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano
T e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
ORAZIONE
Mantieni i tuoi servi, o Padre santo, nell’operosa attuazione del bene e, confortandoli con gli aiuti della vita presente, guidali con amore al dono eterno. Per Cristo nostro Signore.
III LETTURA Es 3, 1-12
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio. Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire
il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».
SALMELLO Cfr. Es 3, 10. 7-8
L Dio apparve a Mosè e gli disse:
«Va’! Ti mando dal faraone
perché tu liberi il mio popolo
T dall’oppressione degli Egiziani.
L Ho visto la sventura d’Israele
e sono sceso a redimerlo
T dalla schiavitù e dalla miseria».
ORAZIONE
Dio, principio della nostra salvezza, che rivelandoti prodigiosamente hai soccorso il popolo nell’afflizione, spezza le catene dei nostri peccati e guidaci alla libertà della tua Pasqua. Per Cristo nostro Signore.
IV LETTURA 1Re 3, 5-14
Lettura del primo libro dei Re
In quei giorni. A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita. Se poi camminerai nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandi, come ha fatto Davide, tuo padre, prolungherò anche la tua vita».
SALMELLO Cfr. Sal 25 (26), 8. 1
L O Dio, amo la casa dove dimori
T e il luogo dove abita la tua gloria.
L Signore, fammi giustizia: nell’integrità ho camminato;
T confido nel Signore, non potrò vacillare.
ORAZIONE
Sii propizio ai servi che ti implorano, o Dio, e moltiplica su di loro i tuoi doni di grazia, perché tengano viva sempre la fiamma della fede, della speranza, della carità, e possano perseverare nell’osservanza dei tuoi precetti. Per Cristo nostro Signore.
prima dell’avvio della salmodia, è opportuno rivolgere al popolo un’esortazione, che ne sostenga il cammino di preparazione alla celebrazione della Pasqua.
SALMODIA
Salmo 40
Ant. 1 Guiriscimi, Signore, * contro di te ho peccato.
Beato l’uomo che ha cura del debole, *
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
Veglierà su di lui il Signore, †
lo farà vivere beato sulla terra, *
non lo abbandonerà alle brame dei nemici.
Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore. *
Gli darai sollievo nella sua malattia.
Io ho detto: «Pietà di me, Signore; *
risanami, contro di te ho peccato».
I nemici mi augurano il male: *
«Quando morirà e perirà il suo nome?».
Chi viene a visitarmi dice il falso, †
il suo cuore accumula malizia *
e uscito fuori sparla.
Contro di me sussurrano insieme i miei nemici, *
contro di me pensano il male:
«Un morbo maligno su di lui si è abbattuto, *
da dove si è steso non potrà rialzarsi».
Anche l’amico in cui confidavo, †
anche lui, che mangiava il mio pane, *
alza contro di me il suo calcagno.
Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami, *
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi ami *
se non trionfa su di me il mio nemico;
per la mia integrità tu mi sostieni, *
mi fai stare alla tua presenza per sempre.
Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele, *
da sempre e per sempre. Amen, amen.
Gloria.
Ant. 1 Guariscimi, Signore, * contro di te ho peccato.
Salmo 45
Ant. 2 Dio è per noi rifugio e fortezza. †
Dio è per noi rifugio e forza, *
† aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti.
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell’Altissimo.
Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra.
Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi.
Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Gloria.
Ant. 2 Dio è per noi rifugio e tortezza.
ORAZIONE
Ascoltaci, Dio che tutti vuoi salvi, e non negarci i doni della tua eterna ricchezza: chi con tutto l’animo ti riconosce creatore e padre, più non resti impigliato nelle astuzie del demonio. Per Gesù Cristo…
ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE
Al Salvatore degli uomini salga dai cuori pentiti l’implorazione:
L Cristo, Dio benigno, Kyrie, eleison.
T Kyrie, eleison.
L Unigenito del Padre, che solo sei santo, Kyrie, eleison.
T Kyrie, eleison.
L Redentore, che ci hai liberato dalla schiavitù del Maligno, Kyrie, eleison.
T Kyrie, eleison.
L Gesù, che hai voluto subire la morte per gli iniqui, Kyrie, eleison.
T Kyrie, eleison.
L Giudice, che tornerai con gli angeli e con i santi, Kyrie, eleison
T Kyrie, eleison.
L Signore, che ci farai sedere alla tua mensa, Kyrie, eleison.
T Kyrie, eleison.
Padre nostro.
CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci custodisca.
Amen.
Deuteronomio 1, 3-11
La lezione del Deuteronomio che abbiamo ascoltato nella prima lettura, ha come protagonista Mosè. Mosè non è solo colui che ha dato, per comando di Dio, le legge ad Israele, ma è colui che la interpreta, colui che la spiega, colui che aiuta ad osservarla. Sempre a favore del popolo, Mosè svela il significato di ciò che essa dice al popolo man mano che prosegue il cammino dell’Esodo. La cosa è molto ben evidente in questi primi racconti di lotte tra il popolo di Dio che sta arrivando dall’Esodo e i re che incontra sul suo cammino e che già occupano la terra che Israele, per comando di Dio, rivendica per sé. Mosè è molto attento nel mettere in luce che, grazie alle loro conquiste, si sta attuando quella che era stata la promessa di Dio ai padri. “Entrate e prendete possesso della terra che il Signore aveva giurato ai vostri padri, ad Abramo, Isacco e Giacobbe, di dar loro e alla loro stirpe dopo di loro”. La catechesi di Mosè è volta a mettere in luce come Dio rimane fedele alle sue promesse. Il periodo di dura schiavitù presso il faraone non ha fatto venir meno l’alleanza che Dio ha voluto suscitare con il suo popolo e, soprattutto, non cancella l’alleanza con i patriarchi. Ancora, nel finale della lettura, era ripresa più esplicitamente l’alleanza con Abramo: “il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenterà mille volte di più, e vi benedirà come vi ha promesso”. In questa seconda breve catechesi di Mosè brilla tutto il suo amore per il popolo, che egli, come profeta, sente benedetto. Benedetto da Dio perché possa compiere il bene. Mosè interpreta così la legge di Dio per tutto il suo popolo.
1 Samuele 12, 1-11
Un secondo interprete della legge è Samuele. È alla figura di questo profeta che si deve l’istituzione della monarchia e l’insediamento dei primi due re. Un profeta che vive un tempo diversissimo da quello di Mosè: il popolo non è più nomade, ma sedentario; il popolo non è più povero, ma si è arricchito di moltissimi beni; il popolo non è più ospite nella terra, ma ha una sua terra… tutti elementi che differenziano il tempo dell’Esodo da quello della monarchia. In questo tempo, però, vale ancora la legge di Mosè, perché essa, essendo Parola di Dio irrevocabile, vale per ogni tempo. Samuele aiuta il popolo a discernere e a interpretare cosa la Parola, che è sempre la stessa, indica al suo popolo. Samuele ricorda, con gli esempi della storia di Israele, che quando tutto il popolo è fedele alla sua vocazione, quella cioè di essere popolo eletto, riesce a vincere le battaglia che combatte. Quando il popolo perde la fede, invece, ogni battaglia risulta persa. Catechesi da intendere molto bene, perchè essa non accenna minimamente al baratto: quando sei fedele Dio ti protegge, quando sei infedele, Dio ti manda castighi! Piuttosto dovremmo leggerla così: quando sei fedele sei capace di leggere la storia con gli occhi di Dio e sei capace di fare quelle scelte che, effettivamente, operano per il tuo bene; quando ti distogli da Dio, allora non vedi più il vero e il bene e ti allontani inesorabilmente da Dio. Ecco perché il popolo tutto esclama con fede: “Abbiamo abbandonato il Signore e servito i Baal e le Astarti, ma ora, liberati dalle mani dei nostri nemici, serviremo te”. Dichiarazione di intenti fondamentale, che dice bene come Israele vede ed interpreta il proprio compito, il proprio ruolo nella storia.
Esodo 3, 1-12
Come ho detto, senza nesso storico, la terza lettura ci riportava l’origine della vocazione di Mosè e, quindi, quel brano che noi, comunemente, chiamiamo il “roveto ardente”. È la voce di Dio che parla al suo popolo, è la voce di Dio che richiama Mosè perché abbia, nella compagine di Israele, un ruolo del tutto particolare, un ruolo del tutto singolare, un ruolo unico. La voce del roveto che spiega a Mosè la sua vocazione è, certamente, un fatto unico, singolare, strabiliante. Ma esso ricorda che, pur in modi molto più normali, Dio parla ad ogni uomo. Il criterio che dovrà guidare Israele sarà unicamente la fede. “Quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte”. Il richiamo a un segno non tangibile è voluto per suscitare, in chi ascolta, la risposta di fede desiderata.
1 Re 3, 5-14
Nella quarta lettura, tratta dal libro dei Re, entra in scena un’altra figura storica di primissimo piano: Salomone. Come sappiamo, egli è il re che ha costruito il grande tempio di Gerusalemme ed è il re che ha saputo governare con una sapienza incredibile che rimane, ancora oggi, leggendaria.
Questa sapienza non è solo questione di appropriazione, di esercizio di intelligenza, ma è dono di Dio. È il dono che il giovane re Salomone chiese a Dio, nel tempio, alla vigilia della sua incoronazione. Salomone passerà alla storia come il re saggio, il maggiormente indicato per essere re. La sapienza con cui governò fu dono di Dio.
Esercizio quaresimale
Cosa dicono le quattro letture a noi? Noi che non vogliamo leggerle solo con senso storico, noi che vogliamo leggerle come catechesi, cosa possiamo trarre dai testi che abbiamo ascoltato e meditato? Io credo che ci stiano dicendo che, poiché la Parola di Dio rimane sempre la stessa, tocca noi, con esercizio di discernimento, comprendere cosa essa ci vuole dire. Giorno dopo giorno. Il discernimento è l’opera di chi sa leggere la Parola di Dio alla luce della sua situazione attuale e sa comprendere cosa Dio esattamente chiede. È quello che ha fatto Mosè, riprendendo la parola dei padri. È quello che ha fatto Samuele, nel momento della monarchia. È quello che ha fatto Salomone, nel momento del suo regno lungimirante ed intelligente.
Impegno per suscitare la sapienza in noi
Di qui la domanda per noi:
- io come vivo il discernimento?
- Leggo la Parola di Dio come un romanzo, come un libro storico datato, oppure comprendo che la sua forza e vitalità nascono proprio dalla sua attualità?
- Il digiuno di questo giorno, pratica che cerchiamo di sostenere e di riscoprire, assume il valore di essere pasto con la Parola di Dio?
Il digiuno di Quaresima potrebbe essere visto, alla luce delle letture che abbiamo ascoltato, proprio come il tempo in cui imparare l’arte del discernimento, l’arte di chi si mette dalla parte di Dio ed inizia a comprendere come Dio ragiona, come Dio entra nella storia, come Dio agisce nel cuore dell’uomo.
Facciamo nostra questa provocazione spirituale e incominciamo ad entrare nell’ottica del discernimento tanto caro a Papa Francesco e tanto indispensabile per le nostre vite. È anche questa una forma di digiuno gradito a Dio.