Settimana della 7 domenica dopo Pentecoste – martedì – Santi Gioachino ed Anna
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Sir 44, 1. 10-15
Lettura del libro del Siracide
Facciamo l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. Essi furono uomini di fede, e le loro opere giuste non sono dimenticate. Nella loro discendenza dimora una preziosa eredità: i loro posteri. La loro discendenza resta fedele alle alleanze e grazie a loro anche i loro figli. Per sempre rimarrà la loro discendenza e la loro gloria non sarà offuscata. I loro corpi furono sepolti in pace, ma il loro nome vive per sempre. I popoli parlano della loro sapienza, l’assemblea ne proclama la lode.
SALMO Sal 131 (132)
Il Signore è fedele alla sua promessa.
Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!». R
Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto. R
Là farò germogliare una potenza per Davide,
preparerò una lampada per il mio consacrato.
Rivestirò di vergogna i suoi nemici,
mentre su di lui fiorirà la sua corona». R
EPISTOLA Ef 3, 14-19
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
VANGELO Mt 13, 16-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Efesini
Normalmente nelle memorie dei santi faccio sempre leggere il lezionario feriale che la Chiesa ci propone. Tuttavia, a motivo di questa festa e a motivo dell’importanza della nostra chiesetta di Sant’Anna, preferisco leggere le letture che il lezionario dei santi ci propone. “Il Signore vi conceda di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore”. San Paolo ha scritto questa frase per i credenti a cui si stava concretamente rivolgendo, e cioè i credenti di Efeso. In un tempo in cui era difficile essere credenti, ammesso che vi sia un tempo in cui diventa “facile” esserlo, San Paolo richiama come è attraverso le progressive difficoltà del cammino rilette alla luce della Parola di Dio, che si fortifica l’uomo interiore. La fede di ciascuno è resa forte da ciò che accade, se si ha la forza di rileggere quello che capita in base alla Parola che Dio ha rivelato. Paolo chiede ai credenti di Efeso di fare questo e di ringraziare il Signore per il dono della fede che ha permesso di riportare grandi vittorie sul maligno. Così, mentre si rafforza di continuo l’uomo interiore, procede la testimonianza che la Chiesa è chiamata a dare sempre, in ogni luogo, a tutti. “Che il Cristo abiti sempre, per mezzo della fede, nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo”. San Paolo ha poi questa seconda espressione che mi pare si addica molto bene alla festa che stiamo celebrando. Il compito del credente, in fondo, è “solo” questo, ovvero quello di sprofondarsi sempre più in Cristo. Un cammino di fede dovrebbe concedere questo all’anima che lo compie: l’essere sempre più uniti a Cristo, il sentirsi sempre più in comunione con Lui, il sentirsi sempre più partecipi della sua storia, della sua vicenda, del suo essere presente nel mondo attraverso la forza che viene dallo Spirito Santo. Questo è il compito che Paolo assegna a sé stesso e alla propria vita spirituale. Propriamente è quello che ha fatto e noi lo vediamo nei suoi scritti. Questo è anche il compito che egli affida all’anima di ogni credente. Tutti siamo chiamati a fare solo questo: approfondire sempre il nostro itinerario di conoscenza di Dio per essere sempre più inseriti nella sua misericordia, nel suo perdono e così dare gloria a Dio solo. Come abbiamo sentito, per altro verso, anche ieri.
Vangelo
Per fare questo occorre un ascolto sempre rinnovato della Parola di Dio. È solo questo che permette di compiere un itinerario spirituale che sia sempre un approfondimento di ciò che il Signore dice. Gesù lo dice avendo davanti a sé uomini e donne che sono stati capaci di fare tutto questo, di vivere una fede che non fosse né tradizione né banale ripetizione di comportamenti, ma gusto per la ricerca, ascolto attento, immersione vera nelle realtà di Dio. I discepoli sono tra questi ma, prima di tutti e sopra tutti, sua Madre. È lei che ascolta la Parola, la conserva nel cuore, la medita, la dona ad altri.
Per noi
Come dicevo anche ieri noi non sappiamo molto dei santi Gioacchino ed Anna. Abbiamo delle tradizioni, abbiamo degli indizi, ma non troppe cose certe. L’unica cosa certa è che Gioacchino apparteneva ad una famiglia sacerdotale e, in effetti, una tradizione vorrebbe che la sua casa fosse poco distante dal tempio. Indipendentemente da questo Anna e Gioacchino devono essere stati un uomo e una donna di fede. Un uomo e una donna a cui è stato dato un dono assolutamente singolare: generare Maria, la Madre del Signore, l’unica “Immacolata” e, quindi, senza ombra di peccato. Lei che, abbiamo detto, ascolta, vive, segue la Parola che è il Figlio suo in modo unico, irripetibile, inimmaginabile, lei che ha dato vita alla Parola che si fa carne. Di questa fede sono stati fautori Anna e Gioacchino, che devono aver guidato Maria nei primi passi della sua fede e che devono aver plasmato il suo cuore perché ella sapesse riconoscere la visita di Dio e donare a Lui la sua libertà. Seguendo la lettera di Paolo potremmo dire che Maria seppe crescere nella fede e rafforzare il proprio senso di appartenenza a Dio proprio perché istruita dai suoi genitori e aiutata dal loro esempio.
Per noi
Questa è la vera grazia da chiedere all’intercessione di Sant’Anna questa sera. Lei che ha avuto un proprio percorso di fede, lei che lo ha condiviso con il marito Gioacchino, lei che è stata la prima educatrice di Maria anche per quanto riguarda la fede e che ha certamente permesso a lei di crescere e di rafforzarsi nell’”uomo interiore”, cioè nell’anima, aiuti noi tutti a vivere così. Anche noi abbiamo tutti bisogno di rafforzare il nostro uomo interiore. Anche noi abbiamo bisogno di accrescere la nostra fede in modo tale che, in questa direzione, possiamo crescere alla scuola della Parola, alla scuola di Maria, alla scuola dello Spirito Santo. Veniamo da un anno che abbiamo tutto dedicato alla famiglia. Anche questa preghiera potrebbe far seguito alle tante preghiere che abbiamo già rimesso nelle mani di Dio! Non stanchiamoci allora di pregare e di supplicare Sant’Anna perché ci conceda di vivere radicati nella Parola, rafforzati nell’uomo interiore, pronti a rendere ragione della fede che è in noi!