Lunedì 26 ottobre

Settimana della 1 domenica dopo la dedicazione – Lunedì

Mentre andiamo verso la conclusione del mese missioanrio e ci immettiamo nelle grandi feste dei santi e della commemorazione dei fedeli defunti, vogliamo rileggere le scritture a partire dall’ultima parola chiave che ci viene suggerita dall’animazione missionaria: “fraterni”.

Vangelo

Lc 9, 57-62
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Mentre camminavano per la strada, un tale disse al Signore Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

In primissimo piano, in questo Vangelo di vocazione che ci viene consegnato oggi, c’è la fraternità con Gesù. Tutti e tre i personaggi con cui Gesù entra in contatto, vengono provocati esattamente su questo tema poiché a tutti, pur nella diversità delle loro storie vocazionali, è chiesto di entrare in una relazione fraterna con il Signore Gesù. Questa relazione rende vero l’allontanarsi da casa, il lasciare il proprio lavoro e le proprie occupazioni, il mettersi a servizio del regno di Dio. È la trama che riscontriamo in ogni storia di vocazione e nella vita di ogni discepolo. Tutti hanno costruito una relazione incisiva, autentica, duratura con il Signore Gesù nella quale è nata la propria missione. È questa la logica che è sottesa ad ogni vita cristiana e non solo a quella vocazione di speciale consacrazione a cui alludono molte pagine di Vangelo. La relazione di fraternità con il Signore Gesù è il cuore della vita cristiana stessa.

Apocalisse

Ap 12, 1-12
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

In quel giorno. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo e disceso sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo».

Nel libro dell’Apocalisse troviamo poi diverse attestazioni di fraternità. Anzitutto ci viene proposta la grande fraternità con “la donna vestita di sole”, e cioè con Maria, che deve essere sempre colei che accompagna la nostra vicenda di fede, come Ella è stata punto di riferimento e di consolazione nella vita degli apostoli, in particolare di San Giovanni, e di tutti i testimoni della fede cristiana che, nel corso dei secoli, la Chiesa può annoverare.

La fraternità degli Angeli, capitanata da San Michele, che abbiamo celebrato un mese fa nella festa dei santi Arcangeli, c’è una fraternità degli Arcangeli e degli Angeli che lottano contro colui che vuole essere il divisore, colui che viene a rapire le anime per precipitarle nella solitudine e nella disperazione.

C’è la fraternità dei martiri, ovvero di tutti coloro che hanno lodato il nome del Signore e che sono accumunati da una sola vocazione: dare lode a Dio persino con il dono della vita.

C’è poi la contro testimonianza, quella non fraternità degli spiriti ribelli a Dio che insidiano l’uomo per rovinarlo e per portarlo nella medesima dannazione che tocca a loro in sorte. È la contro testimonianza che gli spiriti ribelli da sempre offrono, tentando di rovinare quella fraternità con Cristo che conduce alla beatitudine eterna e che porta ad assaporare la gioia della vita celeste.

Per noi

  • Quale fraternità vogliamo istituire e vivere?
  • Con chi vogliamo costruire una vera fraternità cristiana?

Dovremmo chiedercelo tutti, dal momento che ci viene ricordato che una vera fraternità con Cristo si inizia solo dove c’è un cuore che lo ricerca, un cuore che sa lodare sua Madre, un core che cerca nell’esempio dei santi e soprattutto dei martiri quella solidarietà nella fede che, sola, è in grado di produrre frutti buoni per la vita eterna.

Una vita di fede vera e profonda è quella che cerca di scacciare come tentazione diabolica qualsiasi contro testimonianza alla fraternità che il demonio vuole rompere e assalire. Ma sta a noi non cercare la fraternità con coloro che operano il male e che vogliono condurre l0aniam lontano da Dio. Ecco perché riterrei doveroso oggi chiederci con chi vogliamo costruire legami di fraternità. Rileggiamo il nostro vissuto, rileggiamo le nostre scelte e saremo in grado di comprendere dove porta la nostra vita.

2020-10-23T22:25:42+02:00