Settimana della 11 domenica dopo Pentecoste – sabato
Introduzione
Il tema di questo sabato ci introduce anche nella memoria di Santa Monica, la mamma di sant’Agostino
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Dt 4, 23-31
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè disse: «Guardatevi dal dimenticare l’alleanza che il Signore, vostro Dio, ha stabilito con voi e dal farvi alcuna immagine scolpita di qualunque cosa, riguardo alla quale il Signore, tuo Dio, ti ha dato un comando, perché il Signore, tuo Dio, è fuoco divoratore, un Dio geloso. Quando avrete generato figli e nipoti e sarete invecchiati nella terra, se vi corromperete, se vi farete un’immagine scolpita di qualunque cosa, se farete ciò che è male agli occhi del Signore, tuo Dio, per irritarlo, io chiamo oggi a testimone contro di voi il cielo e la terra: voi certo scomparirete presto dalla terra in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. Voi non vi rimarrete lunghi giorni, ma sarete tutti sterminati. Il Signore vi disperderà fra i popoli e non resterete che un piccolo numero fra le nazioni dove il Signore vi condurrà. Là servirete a dèi fatti da mano d’uomo, di legno e di pietra, i quali non vedono, non mangiano, non odorano. Ma di là cercherai il Signore, tuo Dio, e lo troverai, se lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l’anima. Nella tua disperazione tutte queste cose ti accadranno; negli ultimi giorni però tornerai al Signore, tuo Dio, e ascolterai la sua voce, poiché il Signore, tuo Dio, è un Dio misericordioso, non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà l’alleanza che ha giurato ai tuoi padri».
SALMO Sal 94 (95)
Venite, adoriamo il Signore.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R
EPISTOLA Rm 8, 25-30
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio. Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.
VANGELO Lc 13, 31-34
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Si avvicinarono al Signore Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!».
Deuteronomio
Anzitutto il libro del Deuteronomio, che ci ha ricordato che Israele è chiamato a non essere un popolo come gli altri, a non essere un popolo di idolatri, ma a servire il Signore nella fede vera e sincera. La frase più bella ricordava poi a tutto il popolo di Dio che la fede chiede un itinerario di ricerca: “troverai il Signore tuo Dio se lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l’anima”. Citazione bellissima che ricorda che l’idolo nasce quando uno smette di cercare il Dio vero.
Vangelo
Così comprendiamo anche il Vangelo nel quale il Signore, rispondendo ad Erode, ha ricordato a tutti, e quindi anche a noi, che sono molte le manifestazioni di Dio e che è grazie ad esse che l’uomo può continuare la sua ricerca di fede. Ricerca che ha al centro il mistero della sua Pasqua. Nessun percorso di fede è vero se non incontra il mistero della rivelazione del Signore che passa attraverso la sua morte e la sua risurrezione.
Romani
Così capiamo anche la predicazione di San Paolo nella lettera ai Romani. San Paolo ci ha ricordato, anzitutto, che il Signore prega per noi, lo Spirito intercede per noi. Noi non sappiamo nemmeno bene come pregare e cosa chiedere nella preghiera, ecco perché lo Spirito intercede per noi.
In secondo luogo San Paolo ci ha ricordato che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”, frase che ci fa pensare al fatto che Dio si rivela a noi attraverso quello che accade nelle nostre vite. Non c’è nulla che non serva al suo mistero, non c’è nulla che non concorra al nostro bene. Così Paolo ha interpretato, anzitutto, ciò che capitava nella sua vita, le realtà che riguardavano il suo personale percorso di ricerca e di testimonianza della verità. Cose che, ovviamente, riguardano ogni uomo, ciascuno di noi. Noi tutti oggi dovremmo ripetere: tutto ciò che capita nella mia vita concorre al mio bene, è per il mio bene. So che Dio si servirà anche di questa cosa che non mi piace, che mi fa male, che mi ferisce, per condurmi al bene eterno. Questa è la pedagogia di Dio nei confronti dell’uomo.
Soprattutto San Paolo ci aiuta a capire che tutto ci spinge verso la santificazione della vita, perché noi tutti possiamo essere santi ad immagine di Dio.
Per noi
Credo che anzitutto queste letture ci facciano pensare a S. Agostino e a S. Monica. Due cercatori di Dio. S. Monica in modo molto semplice, lineare. Una donna che ha saputo approfondire la conoscenza del mistero di Dio anche attraverso l’opera di Sant’Ambrogio, del quale era fedele ascoltatrice. Agostino, come sappiamo, con un itinerario molto più difficile, molto più complesso, dalle mille sfaccettature. Un itinerario che non ha mai avuto fine. Il dotto teologo è stato sempre un discepolo in ricerca. A questa sua ricerca personale del mistero di Dio si devono le sue opere di fede, tra le maggiori di tutti i tempi.
Agostino, Monica, hanno vissuto quello che queste Scritture ci hanno detto, sono stati capaci di interpretare tutto ciò che è accaduto nelle loro vite come una rivelazione di Dio, hanno accettato tutto quello che accadeva proprio come realtà che serviva al loro bene, alla loro santificazione, al loro percorso spirituale ma anche umano. Soprattutto Sant’Agostino, nella sua ricerca, ha messo al centro di ogni cosa il mistero della Pasqua del Signore, ben comprendendo che è da esso che deriva ogni illuminazione interiore e ogni bene. Credo che tutti noi possiamo chiederci:
- So che tutto quello che capita nella mia vita concorre al mio bene?
- Da quello che riesco ad intravvedere, dove Dio ha messo il mio bene?
- Cosa posso chiedere all’intercessione di Santa Monica e di Sant’Agostino?
Credo infatti che tutti noi facciamo un po’ di fatica a sostenere e ad accettare tanti eventi della nostra esistenza. Di alcuni, anzi, non ne capiamo proprio il senso! Ecco allora la direzione nella quale pregare oggi, chiedendo così una conoscenza sempre più intensa e perfetta del suo mistero.