Venerdì 27 settembre

Settimana della 4 domenica dopo il martirio – venerdì 

La spiritualità di questa settimana

La figura di San Vincenzo de’ Paoli è la figura di un santo di grandiosa carità. Egli visse tutta una seconda parte del suo sacerdozio immerso nel contatto con i poveri. La prima parte della sua esistenza sacerdotale era stata, al contrario, immersa nell’altissima nobilità francese. Egli era stato, per altro, anche il cappellano della regina madre. Tutta la seconda parte della sua vita, forte anche delle amicizie e delle entrature che aveva, fu per i poveri. Anche noi, oggi, vogliamo ricordarlo così ed impegnarci in primissima persona per questo amore preferenziale per i poveri che, sempre, deve caratterizzare le nostre giornate e la nostra azione ecclesiale. È in questo contesto che rileggiamo le due Scritture.

La Parola di questo giorno

LETTURA Gc 4, 13 – 5, 6
Lettura della lettera di san Giacomo apostolo

E ora a voi, fratelli, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni », mentre non sapete quale sarà domani la vostra vita! Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare. Dovreste dire invece: «Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello». Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato. E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente. Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

SALMO Sal 61 (62)

Tuo è il potere, Signore, e tua è la grazia.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. R

Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore: nostro rifugio è Dio.
Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
una menzogna tutti gli uomini:
tutti insieme, posti sulla bilancia,
sono più lievi di un soffio. R

Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore. R

Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
la forza appartiene a Dio,
tua è la fedeltà, Signore;
secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo. R

VANGELO Lc 20, 1-8
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: «Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità». E Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi: il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?». Allora essi ragionavano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché non gli avete creduto?”. Se invece diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni sia un profeta». Risposero quindi di non saperlo. E Gesù disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Giacomo

Direi che le due Scritture insieme ci porteranno, oggi, a chiedere la grazia di prendere posizione sulle cose della vita. A dirlo è anzitutto San Giacomo. Certamente, almeno nella prima parte della lettura, si capisce bene che San Giacomo è molto critico e che sta rimproverando tutti coloro che hanno un modo di vivere non conforme al Vangelo. Il modo di vivere di chi è in cerca di cose per riempire la propria vita. Il modo di vivere di chi si lascia andare anche a soprusi, mettendo, come si dice, i piedi in testa al fratello. Ma è soprattutto la terza sottolineatura della lettera che si fa più grave. San Giacomo rimprovera l’atteggiamento non tanto di chi fa queste cose in aperta opposizione al Vangelo, ma l’atteggiamento di chi sta a guardare. Il suo rimprovero più forte è per il cristiano che non prende posizione, per il cristiano che, non essendo direttamente implicato in queste cose, non si mette in mezzo alle situazioni concrete, il cristiano che cerca, in qualche modo, di cavarsela solo perché alcune realtà non lo riguardano. Guardare ai fratelli che subiscono queste cose e non intervenire in loro appoggio è già causa di mancanza, è già causa di peccato.

Vangelo

Anche Gesù, nel Vangelo, va nella stessa direzione.  La domanda che fa a coloro che vorrebbero porsi contro di lui è una domanda che implica una presa di coscienza ma anche una presa in carico di responsabilità. Così che la mancata risposta indica il non volersi compromettere, il non voler prendere posizione in nessun caso. Non prendere posizione che è chiusura alla grazia. La mancanza di posizione che viene vissuta dice tutta la resistenza nei confronti di quella grazia di Dio che salva. Prendere consapevolezza anche dei propri limiti, dei propri peccati, della propria immotivata presa di posizione su alcune realtà, è già un avvicinarsi alla salvezza.

Per noi e per il nostro cammino di fede

Quante volte siamo noi che non prendiamo posizione! Quante volte siamo proprio noi quelli che non sanno prendere posizione davanti a niente! Quante volte siamo noi quelli che non si sbilanciano, quelli che calcolano, quelli che pensano alla propria convenienza. Credo che siamo tutti un po’ così. Nel nostro mondo, poi, siamo invitati anche a fare così. Se una cosa non ci riguarda è bene che stiamo zitti! La Parola di Dio di oggi ci porta da un’altra parte, ma anche l’esempio bellissimo di San Vincenzo. Anch’egli, in una prima parte della sua vita e anche del suo ministero, non ha visto tante sofferenze, non ha visto tante ingiustizie, non ha visto tanta povertà. Quando poi si è accorto del proprio modo di vivere ed ha capito che c’erano moltissimi poveri lontani dalla grazia di Dio solo perché tutti stavano a guardare e nessuno scendeva a compromettersi con loro, San Vincenzo ha cambiato radicalmente posizione, ed è diventato un paladino dei poveri, uno che ha sostenuto la loro parte, uno che ha messo anima e corpo nello stare vicino a coloro che soffrivano. Le istituzioni da lui nate sono state una risposta concreta ai bisogni del suo tempo. Segno che, quando si hanno occhi per vedere le povertà, poi ci si sa anche attivare per vivere bene un aiuto concreto, fattivo, non a parole, ma serio, pratico, concreto. Oggi chiediamo questa grazia al Signore, la grazia di vedere le povertà del nostro tempo per deciderci a fare qualcosa per esse. Sarà la nostra conversione ad aiutare i poveri di oggi.

Provocazioni dalla Parola

  • Come vivo il rapporto con le povertà del mio tempo?
  • So prendere posizione e scendere in campo?
  • Quale atteggiamento penitenziale vivere per chiedere perdono delle cose che non vedo?
2024-09-20T15:48:41+02:00