Venerdì 28 gennaio

Settimana della 3 domenica dopo l’Epifania – venerdì

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Sir 44, 1; 49, 13-16
Lettura del libro del Siracide

Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. La memoria di Neemia durerà a lungo; egli rialzò le nostre mura demolite, vi pose porte e sbarre e fece risorgere le nostre case. Nessuno sulla terra fu creato eguale a Enoc; difatti egli fu assunto dalla terra. Non nacque un altro uomo come Giuseppe, guida dei fratelli, sostegno del popolo; perfino le sue ossa furono onorate. Sem e Set furono glorificati fra gli uomini, ma, nella creazione, superiore a ogni vivente è Adamo.

SALMO Sal 47 (48)

Il Signore e colui che ci guida.

O Dio, meditiamo il tuo amore
dentro il tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra;
di giustizia è piena la tua destra. R

Gioisca il monte Sion,
esultino i villaggi di Giuda
a causa dei tuoi giudizi.
Circondate Sion, giratele intorno,
contate le sue torri. R

Osservate le sue mura,
passate in rassegna le sue fortezze,
per narrare alla generazione futura: questo è Dio,
il nostro Dio in eterno e per sempre;
egli è colui che ci guida in ogni tempo. R

VANGELO Mc 5, 21-24a. 35-43
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Essendo il Signore Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva ». Andò con lui. Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Vangelo

La mia figlioletta sta morendo”. Anche oggi possiamo rileggere questa intensa pagina di Vangelo alla luce del monito che abbiamo ricevuto lunedì: fate attenzione a come ascoltate. Anzitutto, in primissimo piano, c’è l’ascolto di Gesù. Come sempre un ascolto attento e carico di compassione, tanto che il Signore, di fronte ad un padre disperato, immediatamente decide di andare con lui, nella sua casa.

Non temere, soltanto abbi fede!”. Accanto all’ascolto che Gesù riserva al capo della sinagoga, c’è l’ascolto che chiede proprio a lui nel momento più disperato della vita di un uomo: l’annuncio della morte del proprio figlio. Gesù chiede una cosa di non poco conto e di non facile attuazione: chiede di credere alla sua parola nonostante la notizia ricevuta. Giairo sa in quale condizione ha lasciato la figlia, sa che quello che gli riferiscono è vero, sa che è giunto dal Signore troppo tardi, ma sa anche che quella è l’unica speranza che ha e, per questo, decide di credere strenuamente e con tutte le sue forze.

“Talità Kum!”. Accanto a questo reciproco ascolto tra due uomini, c’è un ascolto unico, di per sé impossibile. Il Vangelo ci dice con chiarezza che anche questa fanciulla morta, in qualche modo, ascolta la Parola di Dio e obbedisce al comando di vita che il Signore ha impartito.  È questo il cuore del Vangelo di oggi. Il Signore della Vita concede vita ad una fanciulla prematuramente morta e sottratta ai genitori. Dialogo che si conclude, poi, con questa nota tenerissima da parte del Signore Gesù che ordina di dare da mangiare a questa fanciulla ritornata alla vita. Un gesto di festa, un gesto di attenzione, un ulteriore segno di vita.

Siracide

Molto complessa oggi la lettura del Siracide. Infatti il sapiente parte da una rievocazione storica della figura di Neemia, colui che riedificò le mura di Gerusalemme e fece risorgere le case dei deportati, per estendersi, poi, a ritroso, ad altri personaggi della storia della salvezza: Enoch, il mitico personaggio della Genesi; Giuseppe, il figlio di Giacobbe, guida dei fratelli; Sem e Set, i figli di Noè, che ebbero parte nella ripopolazione del mondo, e, infine, come cifra sintetica, Adamo. Adamo, ovvero secondo il racconto della Genesi, il vivente, l’uomo creato da Dio a sua immagine e somiglianza. Potremmo dire che il sapiente fa un’esaltazione di alcuni uomini per dire che ad essere esaltato è l’uomo, qualsiasi uomo, perché ogni uomo si pone in dialogo con Dio. La grandezza dell’uomo non sta in quello che egli sa fare, ma risiede nella sua capacità di dialogare con Dio.

Per noi

Tutti i testi di questa settimana, ora che siamo alla fine di questi giorni feriali perché, come sempre, il sabato ha il compito di introdurci nel giorno del Signore, ci hanno dimostrato che, davvero, occorre essere attenti a come si ascolta. Abbiamo visto diversi esempi: quello degli apostoli, uomini capaci di ascoltare e di aderire alla Parola, quello di uomini lontani dalla fede e perfino un indemoniato e, infine, un morto… esempi che ci hanno detto che davvero la nostra vita dipende da quale ascolto riserviamo a Dio che ci ha chiamato alla vita, all’esistenza e, in essa, ad ogni altro bene. Ora tocca a ciascuno di noi domandarsi:

  • Come ho ascoltato, in questi giorni, la Parola di Dio?
  • Al di là della fede, che uomo, che donna di ascolto sono?

Chiediamo al Signore di essere custoditi nella nostra riflessione e di attendere il giorno del Signore che ci apprestiamo a celebrare, come un nuovo giorno nel quale ascoltare la parola di salvezza che arricchisce la nostra anima e la nostra vita.

2022-01-20T14:18:08+01:00