Settimana della 3 domenica dopo l’Epifania – sabato
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Es 19, 3-8
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Queste parole dirai agli Israeliti». Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.
SALMO Sal 95 (96)
Popoli tutti, date gloria al Signore!
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. R
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude,
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. R
EPISTOLA 2Cor 1, 18-20
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì». Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria.
VANGELO Gv 12, 31-36a
Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce».
Esodo
Il tema che questo sabato intende scrutare con le tre letture che ci propone potrebbe essere chiamato così: l’innalzamento.
Nella prima Scrittura che ascoltiamo, l’Esodo, troviamo scritto: “voi stessi avete visto come io ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me”. Dio rivela a Mosè che, nell’alleanza realizzata con tutto il popolo di Israele e suggellata al Sinai, Dio ha innalzato il suo popolo fino a Lui, in una conoscenza profondissima del mistero di Dio. Conoscenza mediata dalla legge, espressa da Mosè nelle tavole. Israele si sente così, come un popolo scelto, come un popolo innalzato da Dio fino ad avere una profondissima conoscenza di Lui e, per questo, come leggevamo nella parte finale del testo, Israele si dice pronto a rispettare i comandi di Dio e ad entrare in una relazione di alleanza con Lui unica e singolare.
Vangelo
Questa alleanza è, però, imperfetta. La vera alleanza è quella che si realizza in Cristo. Gesù dice apertamente di sé: “io quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”. Predicazione che i discepoli non possono comprendere nella sua verità: siamo ancora distanti dal mistero della Pasqua. Lezione che, tuttavia, impareranno, quando vedranno Gesù appeso alla Croce e allora ricorderanno queste parole del Signore dette per introdurre il discepolo alla conoscenza delle cose che, ancora, dovevano avvenire. Ad essere innalzato per vivere l’alleanza con Dio non è più il popolo di Israele, ma solo il Cristo, che fa discendere la sua benedizione di alleanza su tutti coloro che avrebbero creduto in Lui.
Corinti
Il testo più bello e significativo è però l’Epistola. San Paolo scrive con grande verità: “nel Figlio di Dio vi fu soltanto il sì! Infatti in Lui tutte le promesse di Dio sono sì!”. Meditazione a mio avviso stupenda e profondissima. San Paolo ci sta dicendo che le promesse con le quali Dio si era legato all’uomo, in qualche misura, dipendevano sempre dalla libertà dell’uomo. Libertà che, come tutti comprendiamo bene, non è mai capace di vivere in alleanza con Dio fino in fondo. Le promesse di Dio per l’uomo diventano come un sì definitivo di Dio all’umanità solo quando Cristo viene innalzato sulla Croce. È in quel preciso momento, il momento della morte di Croce e dell’effusione dello Spirito, che le promesse di Dio diventano sì, perché Dio Padre accetta quel sacrificio di redenzione che Cristo opera per tutti gli uomini. Gesù Cristo è il sì di Dio per l’umanità! L’innalzamento di Cristo sulla Croce dice l’alleanza irrevocabile di Dio con ogni uomo.
Per noi
Credo che questo testo sia molto profondo e molto bello e ci introduca in questa domenica nella quale celebriamo la festa della famiglia, in modo assolutamente profondo e ammirevole. Noi sappiamo che in Cristo tutte le promesse di Dio sono divenute un sì. Noi sappiamo che, grazie all’innalzarsi di Cristo sulla Croce, Dio Padre realizza una volta per tutte quel progetto di alleanza da sempre pensato a favore degli uomini. Noi sappiamo che, grazie a questo innalzamento, noi pure siamo innalzati alla gloria di Dio e Dio benedice ciascun uomo che si lascerà attirare a quella gloria e a quella alleanza che Cristo è venuto a compiere e a realizzare per noi. Domani dovremmo iniziare la giornata dicendoci l’un l’altro che Cristo è il “sì!” di Dio per noi. Dio Padre dice sempre sì all’uomo perché Cristo, che ha portato con sé la natura umana nella gloria della risurrezione, non può rinnegare sé stesso e la sua azione di salvezza.
Credo che questo sia davvero il modo migliore di celebrare anche la festa della famiglia. Noi viviamo un anno singolare, da questo punto di vista, ma siamo anche presi da mille preoccupazioni per le cose che vediamo non andare per il verso giusto. Abbiamo davvero molte difficoltà a vivere un progetto di famiglia autenticamente cristiano. Eppure in Cristo Dio ci ripete la sua vicinanza, il suo “sì!” per noi, ovvero la sua benedizione, la sua condiscendenza, il suo voler essere ostinatamente vicino ad ogni uomo e ad ogni donna che vivono sulla terra.
Chiediamo al Signore di poter percepire questa sua benedizione, questo suo sì per noi. Chiediamo di percepire questa benedizione sulle nostre famiglie, perché ci sia davvero la consapevolezza di quanto è potente quell’alleanza che Dio ci offre, se noi vogliamo accoglierla.