Settimana della 3 domenica dopo l’Epifania – sabato- San Tommaso d’Aquino
La spiritualità di questo giorno
L’alleanza
La Parola di questo giorno
LETTURA Es 19, 7-11
Lettura del libro dell’Esodo
In quei giorni. Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te». Mosè riferì al Signore le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Va’ dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo».
SALMO Sal 95 (96)
Cantate al Signore e annunciate la sua salvezza.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. R
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi. R
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R
EPISTOLA Gal 4, 22 – 5, 1
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma il figlio della schiava è nato secondo la carne; il figlio della donna libera, in virtù della promessa. Ora, queste cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due alleanze. Una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, è rappresentata da Agar – il Sinai è un monte dell’Arabia –; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli. Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi. Sta scritto infatti: «Rallégrati, sterile, tu che non partorisci, grida di gioia, tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell’abbandonata, più di quelli della donna che ha marito». E voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco. Ma come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. Però, che cosa dice la Scrittura? «Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera». Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna libera. Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
VANGELO Mt 20, 17-19
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Mentre saliva a Gerusalemme, il Signore Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
L’atteggiamento di sapienza
L’atteggiamento per il quale chiedere il dono della sapienza oggi ci viene suggerito dalle tre Scritture che leggiamo sempre in giorno di sabato che hanno un unico tema. Oggi il tema chiaro è l’alleanza.
Anzitutto il passo dell’Esodo ci chiede di guardare con sapienza all’atteggiamento di Mosè che si dispone a vivere l’incontro con Dio che dà origine alla prima alleanza. La manifestazione di Dio, che avviene con segni, indica già la presenza di Dio nel suo popolo. Quella presenza che diviene occasione di preghiera, per chiedere a Dio di continuare a manifestare al suo popolo la sua benevolenza. Il segno di questa benedizione di Dio corrisponde all’osservanza dei comandamenti: la prima alleanza, infatti, si vive nel rispetto delle norme e dei decreti di Mosè.
Il Vangelo ci ha presentato la nuova ed eterna alleanza, quella che si realizza nel sangue del Signore, alleanza nuova ed eterna che giunge a noi dal sangue di Cristo, l’Agnello Immacolato che dona la sua vita per gli uomini. Non più un’alleanza che si basa sulla volontà dell’uomo di corrispondere alla benevolenza di Dio, ma l’amore unilaterale di Dio che si riversa su tutti gli uomini nel sangue versato dal Figlio di Dio che, sulla Croce, patisce, soffre, muore per noi per poi risorgere per la salvezza di tutti gli uomini.
Il testo più complesso è l’epistola, nella quale San Paolo scriveva ai Galati ricorrendo all’allegoria, cioè ad una spiegazione fatta per immagini che dicono realtà ad esse sottese. San Paolo ci aiutava a capire che la prima alleanza, quella data ai patriarchi e confermata da Mosè era transitoria, era come un maestro che ha il compito di educare il ragazzo prima che questi, formato ed istruito, viva appieno la sua libertà. Libertà che è data al credente nella Pasqua del Signore, alleanza nuova, eterna e insuperabile. Nella donazione volontaria del Figlio di Dio per la salvezza di tutti gli uomini è già compreso tutto quanto Dio aveva da dire all’uomo. Sarà la continua celebrazione di questa alleanza a sostenere l’uomo nel suo cammino di salvezza.
Il nostro cammino di fede
Alla luce di questa Parola di Dio anche noi possiamo comprendere il cammino che viene proposto a ciascuno di noi. La sapienza del cammino di fede cristiano è la sapienza di chi si sente sempre invitato alla libertà. Noi cristiani dovremmo sempre comprendere molto bene che Dio chiama ciascuno di noi ad una libertà vera, piena, autentica, che comprende anche quella serie di indicazioni che chiamiamo comandamenti, norme, tradizioni, le quali, perciò, non hanno valore in sé, ma trovano valore solo dentro il cammino di libertà che viene proposto a ciascuno. Così che ogni credente maturo nel proprio cammino di fede non oppone mai la prima alla seconda alleanza, il comandamento al valore della libertà, né pensa che la libertà in Cristo significhi, allora, essere svincolati da ogni norma e tradizione. Non l’opposizione tra le due alleanze genera qualcosa; solo il comprendere l’evoluzione costante della prima alleanza nella definitività della seconda genera cammini spirituali seri, aperti a Dio nella loro pur multiforme natura.
La riflessione delle Scritture ci aiuta a capire che tutti i figli di Dio, poiché pensati e voluti dalla libertà dello Spirito, hanno cammini sempre differenti l’uno dall’altro. Cammini che sono tutti condotti dallo Spirito lì dove Dio fissa il bene di ogni singola anima. Tutti questi cammini hanno però in comune una cosa: Gesù Cristo e la celebrazione della nuova alleanza, vale a dire l’Eucarestia.
Intenzioni di preghiera
Alla fine di questa settimana intensa che ci ha fatto celebrare solennemente anche la conversione di San Paolo facendoci terminare l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, credo che tutti noi siamo invitati a comprendere il valore della preghiera per l’unità dei cristiani. Le differenti letture di questi giorni ci hanno comunque detto chiaramente che è compito nostro valorizzare quelle differenze che, di fatto, sono ricchezze di un cammino che, se condiviso, rende più vera, più forte, più bella la vita di ciascuno. Chiediamo al Signore, in atteggiamento di preghiera sapienziale, di aiutarci sempre in questo cammino di valorizzazione delle singolarità che portano all’unità e impegniamoci per fare in modo che la preghiera per l’unità dei cristiani non sia una preghiera da tenere in considerazione solo una volta all’anno, ma spesso. Solo la preghiera costante, come sappiamo, produce risultati, solo la preghiera insistente viene ascoltata da Dio, il Padre di tutti.