Sabato 28marzo

Settimana della quarta domenica di Quaresima – sabato

Vangelo

Mt 19, 13-15
Lettura del vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Ricordando ancora che il sabato ha un ordinamento particolare di scritture, tutto volto a farci comprendere meglio il valore del Battesimo e a farci rivivere e recuperare la grazia battesimale, cerchiamo, anzitutto, di comprendere il Vangelo di oggi.

La nostra chiesa è ben abituata al battesimo dei bambini, che è una pratica assai diffusa, da molti secoli. Si è però discusso molto, nella storia, se la grazia del Battesimo potesse essere data anche agli infanti. Ovviamente si è ritenuto, in secoli in cui la mortalità infantile era molto alta, che i bambini non dovessero essere esclusi dalla grazia sacramentale. È per questo che è iniziata quella pratica che per noi è abituale.

Anche se è pratica diffusa, appare però sempre più chiaro che il criterio spesso invocato oggi a proposito del battesimo dei bambini è un altro: oggi si preferisce dire: quando sarà grande sceglierà! Non sono poche le famiglie che non battezzano più i bambini, anche se si tratta, per la maggior parte dei casi, di genitori che hanno ricevuto il Battesimo da fanciulli. Il Vangelo di oggi ci interroga da vicino: la fede è ancora un valore? Trasmettere la fede è ancora percepito come un impegno? Per molti è così, per molti altri non è più così da tempo! Credo che tocchi a noi, adulti nella chiesa e speriamo anche nella fede, trasmettere la gioia per il dono della fede ricevuto e aiutare i giovani genitori che, senza fede, la vita ha un altro spessore. Riflessioni che si impongono nel presente, se vogliamo guardare insieme al futuro della fede.

Gioele

Lettura del profeta Gioele

Così dice il Signore Dio: «Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni effonderò il mio spirito. Farò prodigi nel cielo e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile. Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato, poiché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore, anche per i superstiti che il Signore avrà chiamato».

Un altro importantissimo spunto ci è offerto dal profeta Gioele. La scrittura ci ha ricordato che nessuno è alieno dall’azione dello Spirito Santo, che viene effuso su tutti coloro che lo invocano con cuore sincero. Nel Battesimo noi riceviamo lo spirito che ci costituisce, per sempre, figli di Dio e membra della Chiesa, ma il medesimo spirito può essere rinnovato di giorno in giorno, con una preghiera docile e diligente a Dio, perché continui a rinnovare in noi la grazia del Battesimo. È questo il cuore della preghiera che anche oggi siamo tutti chiamati ad elevare, mentre ci prepariamo alla Pasqua.

Romani

Rm 8, 12-17b

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo.

Un ulteriore cardine del Battesimo ci è proposto da San Paolo. Vivere il Battesimo significa cambiare mentalità e, quindi, lasciare quelle opere che non realizzano il proprio essere credente, per sentirsi, guidati dallo Spirito, attratti da quelle opere che, invece, realizzano la propria chiamata e la propria vocazione battesimale. San Paolo ci aiuta a comprendere che il Battesimo non è un freno che impedisce di accedere ad alcune esperienze, dal momento che lo Spirito di Dio è spirito di libertà, ma luce, guida, richiamo, per vivere quelle opere che realizzano la propria figliolanza rispetto a Dio. È a partire dalla grazia battesimale che noi tutti dobbiamo percepire la fede non come un vincolo, ma come un’esperienza di grazia che ci concede di portare molto frutto. Quel frutto che la grazia accende nella libertà che si consegna a Dio.

In preghiera

Dio Padre di misericordia, che ci inviti a liberarci dal peccato e ad accogliere la grazia del Battesimo, guidaci sulla via della conversione, perché possiamo essere davvero figli che sanno corrispondere alla grazia che viene loro data. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Esame di coscienza

  • Come è andata questa quarta settimana di quaresima?
  • Come vivo il richiamo alla conversione che abbiamo declinato in questi giorni?
  • Ho già iniziato a preparare la mia confessione pasquale?
  • Vivo ogni giorno la grazia del Battesimo che mi è stata proposta?
  • Quale impegno concreto prendere oggi per vivere la grazia del Battesimo?
2020-03-20T16:58:23+01:00